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ComunicazioniPubblicato il 14 agosto 2024

«Il job sharing ci permette di conciliare carriera e famiglia»

Da circa sei mesi Janine Anderegg e Jaël Zahnd condividono la direzione del team del settore Sviluppo del personale e dell’organizzazione in seno all’Aggruppamento Difesa. Nell’intervista parlano delle loro prime esperienze con il job sharing.

Janine Anderegg e Jaël Zahnd raccontano le loro prime esperienze con il job sharing

Dall’inizio dell’anno condividete la vostra responsabilità specialistica e di condotta attraverso il job sharing. Com’è nata l’idea?

Janine Anderegg: Nel nostro team desideriamo promuovere forme di lavoro moderne, tra cui anche il job sharing. La decisione dei nostri superiori di mettere a concorso un job sharing per la direzione del team, per acquisire proprie esperienze e distribuire i numerosi temi specialistici su due persone, era quasi evidente. Jaël ed io siamo entrambe madri di bambini piccoli. Apprezziamo molto l’opportunità di poter continuare a lavorare a tempo parziale in una funzione dirigenziale.

Come ci possiamo immaginare il job sharing? In che modo vengono suddivisi i compiti e le responsabilità di progetto?

Jaël Zahnd: Il settore Sviluppo del personale e dell’organizzazione copre uno spettro molto ampio di argomenti diversi tra loro. All’inizio del job sharing ci siamo divise le responsabilità dei temi. Per noi era particolarmente importante che nel team ci fosse sempre almeno una persona specialista co-responsabile del rispettivo tema o progetto. Questo ci permette di garantire la continuità. Una volta alla settimana siamo entrambe in ufficio e ci scambiamo informazioni in merito a questioni specialistiche e relative al personale. La base del nostro scambio tra di noi e anche con il team è una panoramica dettagliata dei compiti e delle competenze attuali.

Chi dirige il team e svolge ad esempio i colloqui con i collaboratori?

Janine Anderegg: Ci dividiamo la direzione del personale, quindi svolgiamo insieme i colloqui con i collaboratori. Oltre a riunioni di gruppo regolari, entrambe teniamo colloqui bilaterali con i nostri specialisti, per discutere di mandati e progetti attuali nonché di questioni relative al personale.

Come evitate di sovrapporvi, cioè di lavorare entrambe allo stesso tema?

Janine Anderegg: La panoramica e lo scambio sono di fondamentale importanza: tutti devono sapere cosa succede, quando e dove. Questa parità di informazione ci è stata a cuore fin dall’inizio e ci aiuta a evitare doppioni.

Intervista a Jaël Zahnd e Janine Anderegg

Come funziona il job sharing quando all’improvviso c’è una questione urgente e bisogna reagire subito a una richiesta?

Jaël Zahnd: In un caso del genere possiamo contare sulla o sullo specialista nel team, sempre al corrente e, d’intesa con noi, in grado di prendere posizione e rispondere.

Come reagiscono le colleghe e i colleghi al job sharing?

Janine Anderegg: Riceviamo sempre un feedback positivo, alle persone piace che lavoriamo in questo modo. Ciò ci incoraggia molto nel nostro lavoro.

Jaël Zahnd: Per noi è importante mostrare quanto il job sharing possa essere arricchente per il datore di lavoro. Speriamo di lanciare un segnale che porti a più posti in job sharing nell’Aggruppamento Difesa.

Il job sharing non implica un elevato onere di coordinamento e accordi quotidiani? O l’impressione inganna?

Janine Anderegg: Gli accordi reciproci sono davvero molto importanti ed efficaci. Continuiamo costantemente a migliorarli e renderli più efficienti. Cerchiamo di ridurre al minimo le attività che ci fanno perdere tempo; ad esempio chiariamo le domande nelle riunioni di gruppo e non in colloqui bilaterali aggiuntivi.

A chi consigliereste il job sharing?

Janine Anderegg: Di principio, a tutte le persone che lavorano a tempo parziale e vogliono continuare ad assumersi responsabilità. Bisogna essere disposti a condividere la responsabilità o cederla consapevolmente e a coordinarsi. A seconda della funzione o del campo di attività il job sharing deve essere organizzato in modo diverso e questa è la sfida da affrontare in tandem.

Lavorate in job sharing da alcuni mesi. Che bilancio tracciate dopo i primi mesi?

Janine Anderegg: Funziona molto bene. Sono convinta che in questo modo Jaël ed io possiamo offrire un valore aggiunto, per il nostro team, i nostri superiori e i nostri clienti.

Jaël Zahnd: A mio avviso è fondamentale che la nostra superiore promuova e difenda il job sharing. Il sostegno e la disponibilità dei superiori sono essenziali per il successo del job sharing, che richiede anche una certa flessibilità e il coraggio di sperimentare qualcosa di nuovo da parte loro.

Profili

Due addette allo sviluppo del personale in job sharing

Janine Anderegg si occupa di sviluppo del personale e dell’organizzazione in seno allo Stato maggiore dell’esercito dal 2018, mentre Jaël Zahnd da inizio 2024. Entrambe lavorano al 60 per cento e insieme si assumono l’ampia responsabilità specialistica e di condotta del team composto da sei persone.

Jaël Zahnd ha studiato psicologia e prima ha lavorato per cinque anni nella consulenza aziendale nell’ambito della trasformazione organizzativa. Ha un figlio (1). Nel suo tempo libero si dedica allo sport, alla preparazione di dolci e all’interior design.

Janine Anderegg ha prima ricoperto la posizione di praticante universitaria, poi di specialista e da novembre 2023 di co-responsabile del settore Sviluppo del personale e dell’organizzazione in seno allo Stato maggiore dell’esercito. Nel 2018 ha concluso gli studi in psicologia applicata. Ha un figlio (1) e dopo il congedo maternità ha potuto assumere la funzione al 60 per cento in job sharing. Le piace trascorrere il suo tempo libero in montagna, sia in estate facendo escursioni sia in inverno con la neve.