La Commissione LPP raccomanda al Consiglio federale di mantenere il tasso d’interesse minimo all’1,25 per cento
Berna, 26.08.2025 — Per il 2026 la Commissione federale della previdenza professionale (Commissione LPP) raccomanda al Consiglio federale di mantenere il tasso d’interesse minimo della previdenza professionale all’1,25 per cento. Questo tasso è il tasso minimo che deve essere corrisposto sull’avere di vecchiaia nel regime obbligatorio della previdenza professionale.
Sulla base dell’attuale tasso d’interesse minimo dell’1,25 per cento, la Commissione LPP ha esaminato se il tasso dovesse essere aumentato, mantenuto o ridotto. Secondo la legge, i parametri fondamentali per la decisione sono il rendimento delle obbligazioni della Confederazione e l’andamento di azioni, obbligazioni e immobili. L’andamento dei mercati finanziari è stato positivo nel 2024 e finora piuttosto positivo anche nel 2025. La Commissione LPP ha inoltre tenuto conto di altri criteri quali la situazione finanziaria degli istituti di previdenza, l’evoluzione dei salari, il rincaro, la performance degli istituti di previdenza, la politica dei tassi d'interesse e il rendimento teorico degli istituti di previdenza. La Commissione sottolinea che in base ai vari criteri il tasso dovrebbe essere mantenuto o leggermente aumentato e che nello stesso tempo la situazione attuale è caratterizzata da forti incertezze. Ha pertanto deciso a maggioranza, con 10 voti contro 6, di raccomandare al Consiglio federale il mantenimento del tasso d’interesse minimo.
Occorre tenere presente che gli istituti di previdenza non possono utilizzare l’intero reddito degli investimenti per il tasso d’interesse minimo. Essi hanno infatti l’obbligo di onorare i loro impegni legali nei confronti dei beneficiari di rendite e di costituire riserve di fluttuazione e accantonamenti. Devono inoltre coprire i costi amministrativi dell’istituto di previdenza, se non sono finanziati altrimenti.
Nel formulare la sua raccomandazione, la Commissione ha anche tenuto conto del fatto che quello proposto è un tasso d’interesse minimo. Questo significa che l’organo supremo paritetico degli istituti può fissare un tasso superiore, se la situazione finanziaria lo permette.
La decisione in merito a un’eventuale modifica del tasso d’interesse minimo spetta al Consiglio federale.
