Pubblicato il 21 febbraio 2023
Programma d’armamento 2023
Con il Programma d’armamento 2023 il Consiglio federale ha richiesto crediti d’impegno per un importo complessivo di 725 milioni di franchi.





Rinnovamento dei veicoli per le formazioni di zappatori carristi, seconda tranche

Infografica Rinnovo dei veicoli per le formazioni di zappatori carristi — © VBS-DDPS Quale elemento delle truppe di terra, le formazioni di zappatori carristi assicurano la mobilità delle proprie formazioni. Rimuovono gli ostacoli, gli sbarramenti e aprono passaggi tra le mine. Inoltre possono erigere ostacoli e limitare così la mobilità delle formazioni avversarie.
Con il Programma d’armamento 2021, il Parlamento ha autorizzato una sostituzione parziale dei carri armati granatieri M-113 introdotti negli anni ‘60. Vengono acquistati 60 carri armati granatieri ruotati del tipo Piranha IV che sono più adatti all’impiego in un contesto di conflitto ibrido o in zone edificate rispetto ai veicoli cingolati. I carri armati granatieri ruotati verranno introdotti presso la truppa a partire dal 2026.
Le condizioni quadro finanziarie non consentono in questo momento di equipaggiare completamente le formazioni dei veicoli necessari. Tra le altre cose, mancano i veicoli per i capisezione. Si prevede ora di acquistare questi veicoli con la seconda tranche.Con la seconda tranche vengono richiesti 24 veicoli supplementari per le formazioni di zappatori carristi. Questi carri armati granatieri ruotati sostituiranno i carri armati granatieri M-113.
L’acquisto dei carri armati granatieri ruotati è in linea con la decisione di principio del Consiglio federale di dotare in futuro le formazioni meccanizzate di veicoli più leggeri e più mobili. La piattaforma protetta del veicolo Piranha IV viene utilizzata tra l’altro anche per il mortaio da 12 cm 16. Il veicolo si contraddistingue per un’elevata protezione della truppa. Grazie a una piattaforma unitaria è possibile ridurre i costi d’esercizio, di manutenzione e d’istruzione. I Piranha IV soddisfano inoltre le severe norme sui gas di scarico e consumano circa il 50 per cento in meno di carburante rispetto ai carri armati granatieri M-113 operativi ormai da 60 anni. Sono quindi molto più ecologici ed efficienti dal punto di vista energetico.
Insieme a questi veicoli, vengono acquistati anche dei mini droni. È possibile farli decollare e atterrare a partire dal veicolo al quale trasmettono direttamente le immagini. La trasmissione diretta di immagini attraverso sistemi senza equipaggio è importante dal momento che gli zappatori carristi devono rimuovere gli ostacoli lungo il fronte più avanzato, su terreni con scarsa visibilità e sotto il fuoco avversario. In tal modo gli equipaggi possono ottenere una panoramica del terreno e della situazione rimanendo protetti.Volume d’acquisto: 160 mio. fr.
- 24 veicoli per zappatori carristi Piranha IV, dotati di scudi di protezione, stazioni d’arma telecomandate e mitragliatrici da 12,7 mm
- 24 set di mini droni
Materiale di ricambio, documentazione e materiale d’istruzione (logistica): 45 mio. fr.
Supplemento di rischio (2 mio. fr.) e rincaro (10 mio. fr.)Nel 2018 l’esercito ha testato veicoli del tipo Piranha IV come veicoli da combattimento e li ha giudicati idonei per la truppa. Dopo l’approvazione del credito d’impegno per la prima tranche, la produzione è stata commissionata. Attualmente i primi veicoli sono in fase di produzione.
L’opzione di un acquisto dei veicoli di condotta per le formazioni di zappatori carristi dilazionato nel tempo è stata esaminata e respinta. Anticipando la seconda tranche, è possibile acquistare veicoli identici a quelli della prima tranche, rendendo così superflua una nuova valutazione. Inoltre è possibile sostituire ulteriori carri armati granatieri del tipo M-113 i cui costi di manutenzione sono in costante aumento.
Le spese annuali di manutenzione di tutti i veicoli della prima e della seconda tranche ammonteranno a 5,5 milioni di franchi, dei quali 2,5 milioni di franchi per la seconda tranche e i mini droni. Le spese medie di manutenzione per ogni veicolo saranno pertanto superiori del 20 per cento circa rispetto a quanto indicato nel messaggio sull’esercito 2021.
Dopo circa la metà della loro durata di utilizzazione, dovranno essere sottoposti a un programma di mantenimento del valore.
L’acquisto dei veicoli supplementari non ha alcuna ripercussione sull’effettivo di personale per l’esercizio e la manutenzione.Il rinnovamento dei veicoli per le compagnie di zappatori carristi implica adeguamenti delle attuali infrastrutture d’istruzione e logistiche. Le misure necessarie verranno sollecitate in un successivo programma degli immobili del DDPS..
I veicoli verranno utilizzati dal 2027 al 2055 circa.
I veicoli della seconda tranche verranno consegnati presumibilmente a partire dal 2026.
Munizioni per migliorare la capacità di resistenza
La capacità d’impiego dell’esercito dipende in modo determinante da una quantità sufficiente di scorte. Ne fanno parte, oltre a infrastrutture protette e linee di rifornimento funzionanti, in particolare anche il materiale di ricambio e le munizioni.
Quando vengono introdotte nuove armi, l’esercito solitamente acquista una determinata quantità di munizioni e le sostituisce in caso di necessità attraverso il credito d’impegno «Munizioni d’istruzione e gestione delle munizioni» (MI&GM). Queste scorte coprono principalmente il fabbisogno per l’istruzione. In considerazione della situazione geopolitica a livello globale, nel corso degli ultimi anni per motivi economico-aziendali gli effettivi di munizioni d’impiego erano stati tenuti a livelli appena sufficienti. Ora torneranno a essere incrementati.Con i Programmi d’armamento 2016 e 2022 il Parlamento ha autorizzato l’acquisto in due tranche di mortai da 12 cm 16. Con la prima tranche è stata acquistata soltanto una quantità minima di munizioni, con la seconda nessuna. L’esercito dispone ancora di munizioni da 12 cm per lanciamine da 12 cm che sono stati messi fuori servizio. Queste munizioni dovranno essere convertite in modo da poter essere utilizzate in seguito per i mortai 16. Vengono verificate e le spolette vengono sostituite, potendo così risparmiare sui costi di smaltimento.
Dal momento che il volume d’acquisto supera il semplice fabbisogno per l’istruzione, il credito d’impegno viene sollecitato con il programma d’armamento e non con il credito annuale per le munizioni d’istruzione e la gestione delle munizioni (MI&GM).Volume d’acquisto: 39 mio. fr.
- Conversione delle munizioni per i mortai da 12 cm 16 (granate esplosive d’esercizio, granate di lancio, proiettili illuminanti)
Materiale di ricambio, documentazione e materiale d’istruzione (logistica): 3 mio. fr.
Supplemento di rischio (3 mio. fr.) e rincaro (4 mio. fr.)La conversione delle munizioni esistenti è già stata valutata con il progetto per l’acquisto dei mortai 16.
Per le munizioni da convertire non è stata presa in esame alcuna alternativa. Lo smaltimento sarebbe più costoso e non sensato.
Per le munizioni da convertire esistono già programmi di verifica e sorveglianza, con i quali viene analizzato lo stato delle scorte. La conversione di queste munizioni non genera pertanto alcuna spesa aggiuntiva.
Gli acquisti non hanno alcuna ripercussione sugli immobili, dal momento che l’esercito dispone già delle necessarie capacità di stoccaggio.
Fino al 2053.
La produzione inizierà immediatamente dopo l’avvenuta fornitura dei sistemi di mortai (ca. 2026).
Missili per ampliare le capacità del sistema di difesa terra-aria a lunga gittata
Con il deterioramento della situazione internazionale in materia di sicurezza, la capacità di difesa dai missili a corto raggio diventa sempre più importante. La guerra in Ucraina mostra che i missili a corto raggio vengono impiegati da entrambe le parti belligeranti, contro obiettivi al suolo stazionari e mobili. I missili caricati su autocarri sono mobili e possono essere spostati facilmente e rapidamente. Rispetto ai droni e ai missili da crociera, finora i missili a corto raggio sono meno diffusi, in particolare in Europa. La Svizzera non si trova nel raggio d’azione dei missili a corto raggio gestiti da forze armate al di fuori della NATO e dell’UE. Tuttavia tali sistemi potrebbero essere impiegati da un potenziale avversario anche a partire dal territorio dell’Alleanza. Per questo l’esercito deve acquisire la capacità di individuare e combattere missili a corto raggio in avvicinamento nella fase finale della loro traiettoria di volo.
Il sistema di difesa terra-aria Patriot acquistato con il messaggio sull’esercito 2022 può essere utilizzato contro diverse varianti di missili. La configurazione decisa per l’acquisto nel 2022 con il missile guidato PAC-2 GEM-T (Guidance Enhanced Missile, Tactical) è orientata alla difesa contro aerei, droni e missili da crociera, limitatamente anche alla difesa contro i missili a corto raggio. Al momento della valutazione questa capacità non rappresentava un criterio di scelta, ma è stata comunque chiarita.
L’aumento del budget dell’esercito deciso dal Parlamento consente di reagire alla mutata minaccia potenziale e di richiedere l’acquisto di missili del tipo PAC-3 MSE (Missile Segment Enhancement) prima di quanto finora pianificato. Questi missili ampliano la capacità di difesa terra-aria con la possibilità di combattere i missili a corto raggio in modo molto più efficace. Inoltre aumentano la capacità di resistenza in caso di conflitto dal momento che sono disponibili più mezzi di difesa. Poiché la difesa missilistica è tecnologicamente più complessa di quella contro aerei e droni, questi missili sono più costosi rispetto a quelli del tipo PAC-2 GEM-T.
Con l’acquisto di missili PAC-3 MSE vengono ampliate le capacità del sistema di difesa terra-aria Patriot. Si tratta di un investimento aggiuntivo per il caso ancora improbabile, ma rispetto a un anno fa piuttosto ipotizzabile, che la Svizzera debba difendersi da un attacco militare sul proprio territorio nazionale. La guerra in Ucraina ha dimostrato che la protezione contro gli attacchi provenienti dallo spazio aereo (condotti con aerei da combattimento, missili da crociera, droni e appunto anche missili a corto raggio) è essenziale per la capacità di difesa.
Infografica Patriot — © VBS-DDPS Il Consiglio federale chiede alle Camere federali di acquistare in aggiunta missili del tipo PAC-3 MSE per la difesa terra-aria a lunga gittata. In questo modo s’intende colmare la lacuna di capacità nella difesa contro i missili a corto raggio e incrementare la capacità complessiva di resistenza per la protezione dello spazio aereo.
Quest’acquisto non implica alcuna necessità di ulteriori unità di fuoco. Le unità di fuoco del sistema Patriot acquistate con il messaggio sull’esercito 2022 sono in grado senza ulteriori modifiche di impiegare anche missili del tipo PAC-3 MSE.Volume d’acquisto: 255 mio. fr.
- Missili PAC-3 MSE
- Supporto tecnico da parte del produttore
- Supporto all’istruzione
- Materiale di ricambio, documentazione e materiale d’istruzione (logistica)
Adeguamento dei mezzi di trasporto e dei trasporti in Svizzera 38 mio. fr.
Supplemento di rischio (4 mio. fr.) e rincaro (3 mio. fr.)Il sistema di difesa contraerea Patriot è stato approfonditamente valutato alla vigilia dell’acquisto del sistema di difesa terra-aria a lunga gittata; in tale occasione sono stati valutati anche i missili PAC-3 MSE. Una nuova valutazione non è pertanto necessaria. La Svizzera ha chiesto al governo statunitense una nuova offerta per questi missili.
Da un lato, è stato preso in esame l’acquisto di ulteriori unità di fuoco Patriot. In tal modo l’esercito sarebbe in grado di proteggere più settori e di creare riserve. Tuttavia questa soluzione non soltanto aumenterebbe significativamente il volume degli investimenti, ma anche i costi d’esercizio annui, ad esempio per i lavori di manutenzione o le spese per il personale. Soprattutto però non contribuirebbe ad alcun incremento qualitativo della capacità di difesa contro i missili a corto raggio.
È stato preso in esame anche un possibile ulteriore acquisto di missili del tipo PAC-2 GEM-T. Ciò aumenterebbe soltanto la capacità di resistenza in caso di difesa, in particolare di difesa da attacchi aerei, poiché con un maggior numero di missili potrebbero essere combattuti più obiettivi. Per contro, un tale acquisto sarebbe meno adatto alla nuova situazione di minaccia e non porterebbe alcun incremento qualitativo della capacità di difesa contro i missili a corto raggio.L’onere richiesto per la manutenzione e lo stoccaggio dei missili supplementari comporterà costi aggiuntivi relativamente bassi. Questi derivano soprattutto dalla sorveglianza delle munizioni e sono stimabili in circa 0,5 milioni di franchi. Il monitoraggio della sicurezza di funzionamento comprende inoltre un controllo nel quale i missili vengono testati in un lancio reale.
L’acquisto non dovrebbe avere alcuna ripercussione sul fabbisogno di personale.L’acquisto di missili del tipo PAC-3 MSE, che sono più piccoli di quelli del tipo PAC-2 GEM-T, non comporta alcun fabbisogno significativo di spazio supplementare di immagazzinaggio. I missili possono essere immagazzinati presso le ubicazioni già stabilite. Non sono pertanto necessari adeguamenti agli immobili.
Fino al 2057.
Nell’ambito della produzione si applicano i termini di consegna usuali. Se il contratto sarà firmato alla fine del 2023, l’esercito avrà prevedibilmente introdotto i primi missili del tipo PAC-3 MSE nel 2030, quindi nello stesso anno in cui sarà introdotto il sistema Patriot. La suddetta capacità sarà quindi disponibile alla fine del 2031.
Un’istruzione supplementare per l’impiego del missile PAC-3 MSE non è necessaria, dal momento che è già compresa nell’istruzione complessiva sul sistema Patriot.
Sostituzione dei sistemi di condotta di Florako (credito aggiuntivo)

Infografica Florako — © VBS-DDPS L’esercito sorveglia lo spazio aereo e svolge gli impieghi aerei 24 ore su 24. Per farlo si affida al sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta degli impieghi Florakoche fornisce l’immagine della situazione aerea e permette di dirigere gli impieghi. Il sistema Florako è impiegato dal 2004. Con il Programma d’armamento 2020 le Camere federali hanno approvato un credito d’impegno di 155 milioni di franchi per la sostituzione degli attuali sistemi di condotta Ralus e Lunas (componente di Florako) con il nuovo sistema di condotta SkyView.
In quale misura il sistema di condotta si potesse basare sulle funzionalità dei Centri di calcolo DDPS e da quando questi ultimi sarebbero stati a disposizione non era ancora chiaro al momento della scelta e nel Programma d’armamento 2020 ciò è stato indicato come rischio.
Il sistema in tempo reale SkyView, d’importanza critica per gli impieghi, pone requisiti più elevati ai Centri di calcolo DDPS rispetto a quanto ipotizzato, soprattutto per quanto riguarda la rete e la codificazione. Inoltre il sistema SkyView dev’essere armonizzato con le funzionalità dei Centri di calcolo DDPS in termini di contenuti e di tempi, in modo da poter sostituire per tempo i sistemi di condotta esistenti. I ritardi nel progetto comportano costi aggiuntivi che non erano ancora inclusi nel credito d’impegno 2020 approvato per la sostituzione degli attuali sistemi di condotta Ralus e Lunas. Inoltre risultano costi aggiuntivi per l’equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS. Ai fini della delimitazione dei progetti e del loro finanziamento separato, il Consiglio federale sollecita pertanto due crediti addizionali indipendenti l’uno dall’altro per la sostituzione dei sistemi di condotta di Florako, da un lato, e l’equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS, dall’altro.
Poiché i sistemi di condotta Ralus e Lunas stanno giungendo alla fine della loro durata di utilizzazione, c’è il rischio che la sorveglianza dello spazio aereo e la direzione degli impieghi possano venire meno. Per tale ragione occorre mettere in funzione il prima possibile il nuovo sistema di condotta SkyView.Il sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di direzione degli impieghi Florako è composto di cinque sistemi parziali:
- gli apparecchi radar (Flores): con i radar secondari di Flores è possibile identificare velivoli che emettono segnali dal transponder. i velivoli estranei che non comunicano non sono identificabili. Con i radar primari di Flores è possibile rilevare anche velivoli non identificabili mediante un segnale del transponder. I radar secondari sono inoltre in grado di identificare anche velivoli di Stato grazie alla procedura di identificazione amico-nemico;
- il sistema radar per il rilevamento della situazione aerea (Ralus);
- le centrali d’impiego del sistema d’informazione sulla situazione aerea (CI Lunas);
- il sistema di comunicazione vocale e di dati (Komsys);
- la trasmissione tattica di dati (data link).
Con il decreto federale del 20 settembre 2016 concernente il Programma d’armamento 2016 le Camere federali hanno approvato il mantenimento del valore dei radar primari di Flores del sistema di sorveglianza dello spazio aereo Florako e a tal fine hanno concesso un credito d’impegno di 91 milioni di franchi. In occasione della preparazione dei test di collaudo si è constatato che la verifica delle stazioni radar sarebbe stata più onerosa di quanto originariamente previsto. Di conseguenza, con il Programma d’armamento 2018 è stato necessario sollecitare un credito addizionale per il mantenimento del valore dei radar primari Flores. Il nuovo credito addizionale è necessario in relazione alla sostituzione degli attuali sistemi di condotta Ralus e Lunas autorizzata dal Parlamento nel 2020.
Gli elevati requisiti posti alla rete in termini di velocità di trasmissione di dati, elaborazione dei dati in tempo reale e codificazione richiedono componenti aggiuntivi. Il credito addizionale viene sollecitato affinché, da un lato, i componenti aggiuntivi di rete e di codificazione per il sistema Florako possano essere approntati. Dall’altro lato, in tal modo vengono finanziati i costi aggiuntivi derivanti dal ritardo del progetto. Il necessario rafforzamento del personale è garantito tramite servizi esterni.
La soluzione proposta costituisce la base per introdurre con successo il sistema di condotta SkyView in conformità con i requisiti.Volume d’acquisto:
- costi aggiuntivi a causa dei ritardi (13 mio. fr.)
- adeguamenti della rete (15 mio. fr.)
- codificazione (13 mio. fr.)
- spese per i servizi (2 mio. fr.)
Supplemento di rischio (13 mio. fr.) e rincaro (5 mio. fr.)
L’acquisto dell’hardware e dei servizi necessari ha luogo attraverso la modalità d’acquisto ordinaria. Viene pianificato in modo tale da garantire la disponibilità delle risorse necessarie e richieste nel più breve tempo possibile.
Grazie a questa procedura le tempistiche per le pianificazioni dei progetti vengono armonizzate tra loro e i ritardi nell’introduzione di SkyView vengono ridotti al minimo.Le funzionalità parziali non vengono fornite dai Centri di calcolo DDPS come previsto, ma dal progetto per la sostituzione dei sistemi di condotta Florako.
È stata inoltre presa in esame la possibilità di collegare il nuovo sistema come sistema complessivo autonomo a un centro di calcolo esterno alla Confederazione e all’esercito e di trasferirlo nei Centri di calcolo DDPS in una fase successiva.
Sono state scartate entrambe le soluzioni poiché eludono la prevista digitalizzazione dell’esercito e una successiva migrazione nei Centri di calcolo DDPS avrebbe causato ulteriori costi aggiuntivi.Il credito addizionale non ha alcuna ulteriore ripercussione finanziaria e sull’effettivo del personale nell’ambito dell’esercizio.
Con questo credito addizionale sollecitato non ci sarà alcuna ripercussione sugli immobili. Le risorse finanziarie sono già state approvate con il Programma degli immobili del DDPS 2021 (adeguamento delle infrastrutture di condotta delle Forze aeree).
Fino al 2040.
Il nuovo sistema di condotta SkyView potrà essere messo in servizio alla fine del 2027. Ralus e Lunas saranno impiegati come sistemi di backup fino alla fine del 2028.
Equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS (credito addizionale)
Con l’ampliamento dei Centri di calcolo DDPS vengono realizzati per l’esercito centri di calcolo sicuri, solidi, standardizzati e automatizzati. L’ampliamento consente di raggruppare gli odierni centri di calcolo decentralizzati, ponendo le basi per la digitalizzazione dell’esercito. Il riassetto strutturale consentirà in futuro attività efficienti e garantirà la completa funzionalità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) in qualsiasi situazione. In tal modo viene garantito lo scambio di dati sicuro nella rete integrata di sensori, informazioni, condotta ed efficacia e viene migliorata la cibersicurezza.
Gli attuali sistemi di condotta di Florako vengono sostituiti con il sistema di condotta SkyView. Quale sistema d’importanza critica per gli impieghi, adibito alla sorveglianza dello spazio aereo e alla direzione degli impieghi, SkyView pone requisiti molto elevati in termini di elaborazione dei dati in tempo reale e di sicurezza dei Centri di calcolo DDPS.
Con i Programmi d’armamento 2014, 2017 e 2021 le Camere federali hanno approvato crediti d’impegno per l’equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS. Con il credito d’impegno nel Programma d’armamento 2021 (79 mio. fr.) era previsto, tra l’altro, di trasferire il nuovo sistema di condotta SkyView nei Centri di calcolo DDPS. All’epoca l’esercito aveva ipotizzato un fabbisogno significativamente minore di infrastrutture di base.
Nel frattempo i requisiti del sistema in tempo reale SkyView, d’importanza critica per gli impieghi, sono stati armonizzati con quelli dell’equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS. Per soddisfare gli elevati requisiti di ridondanza e disponibilità, si rende necessario un largo impiego di hardware. Inoltre devono essere garantite velocità elevate di trasmissione dei dati che SkyView può utilizzare esclusivamente per la comunicazione sicura in tempo reale. Per tali ragioni, sono necessarie ulteriori risorse per l’integrazione di SkyView nei Centri di calcolo DDPS. Ai fini della delimitazione dei progetti e del loro finanziamento separato, il Consiglio federale sollecita pertanto due crediti addizionali indipendenti l’uno dall’altro per la sostituzione dei sistemi di condotta di Florako, da un lato, e l’equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS, dall’altro.Con la soluzione proposta, le infrastrutture dei centri di calcolo necessarie al sistema di condotta SkyView vengono messe a disposizione nella forma richiesta. Ciò comprende l’installazione di un numero molto maggiore di componenti hardware rispetto a quelli originariamente previsti nei Centri di calcolo DDPS come pure presso le ubicazioni di sorveglianza dello spazio aereo e di direzione degli impieghi.
A tale scopo si rendono necessari servizi esterni per l’equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS. Ciò consente di introdurre il sistema di condotta SkyView secondo i requisiti.Volume d’acquisto:
- specifico hardware supplementare (47 mio. fr.)
- spese per i servizi (22 mio. fr.)
Supplemento di rischio (22 mio. fr.) e rincaro (7 mio. fr.)
L’acquisto dell’hardware e dei servizi necessari ha luogo attraverso la modalità d’acquisto ordinaria. Viene pianificato in modo tale da garantire la disponibilità delle risorse necessarie e richieste nel più breve tempo possibile.
Tale procedura è il presupposto necessario per sincronizzare le pianificazioni dei progetti e per ridurre al minimo il ritardo nell’introduzione di SkyView.Le funzionalità parziali di SkyView non vengono fornite dai Centri di calcolo DDPS come previsto, ma dal progetto per la sostituzione dei sistemi di condotta Florako.
È stata inoltre presa in esame la possibilità di collegare il nuovo sistema SkyView come sistema complessivo autonomo a un centro di calcolo esterno alla Confederazione e all’esercito e di trasferirlo nei Centri di calcolo DDPS in una fase successiva.
Sono state scartate entrambe le soluzioni poiché eludono la prevista digitalizzazione dell’esercito e una successiva migrazione nei Centri di calcolo DDPS avrebbe causato ulteriori costi aggiuntivi.Per l’esercizio di SkyView nei Centri di calcolo DDPS e presso le ubicazioni di sorveglianza dello spazio aereo e di direzione degli impieghi devono essere considerate ulteriori risorse finanziarie e di personale. Il fabbisogno viene indicato nel quadro dei necessari concetti d’esercizio..
Il credito addizionale sollecitato non ha alcuna ripercussione sugli immobili. La costruzione degli edifici per i centri di calcolo «Fundament» e «Campus» era stata approvata con i Programmi degli immobili 2013 e 2016.
Fino al 2040.
Dal 2027.
Messa fuori servizio di sistemi d’arma
Il 28 marzo 2023, la Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio nazionale (SiK-N) ha approvato il messaggio sull'esercito 2023. Ha inoltre chiesto che il decreto federale sul programma d'armamento sia integrato con la dismissione di 25 carri armati Leopard 2. Questo dovrebbe creare le basi per la vendita di 25 veicoli non più necessari in Svizzera. In questo modo si dovrebbero creare le basi per la rivendita al produttore in Germania dei veicoli non più necessari in Svizzera. Il 24 maggio 2023, il Consiglio federale ha deciso di sostenere questa proposta del SiK-N.
Il 24 maggio 2023 la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) ha approvato il messaggio sull’esercito 2023. Ha inoltre prposto di integrare il decreto federale sul programma di armamento con la messa fuori servizio di 25 carri armati Leopard 2. In tal modo sarà creata la base legale per una rivendita dei veicoli non più utilizzati in Svizzera al produttore in Germania. Il 24 maggio 2023 il Consiglio federale ha deciso di sostenere questa richiesta del CPS-N.
Il 26 settembre 2023, il Parlamento ha approvato il messaggio sull’esercito 2023, compresa la messa fuori servizio di 25 carri armati Leopard 2.
In generale
Il Programma d’armamento 2023 comporterà presumibilmente l’assegnazione a imprese svizzere di commesse dell’ammontare di 413 milioni di franchi (57 % dei crediti d’impegno) e affari di compensazione per 209 milioni di franchi (29 %). In tal modo il 86 per cento dei crediti d’impegno genererà commesse supplementari alle imprese in Svizzera. Inoltre il Programma degli immobili del DDPS 2023 avrà ripercussioni prevalentemente sull’occupazione in Svizzera. In particolare la base industriale e tecnologica rilevante per la sicurezza (STIB) nonché il settore edilizio otterranno commesse per un ammontare di 1,2 miliardi di franchi. L’acquisto di materiale dell’esercito non è compreso nell’importo.
In questi settori le partecipazioni genereranno competenze e valore aggiunto. Sul lungo periodo l’esercizio e la manutenzione salvaguarderanno inoltre posti di lavoro e in parte ne creeranno di nuovi.
Per quanto riguarda gli affari di compensazione, il DDPS mira a una distribuzione a livello regionale: 65 per cento nella Svizzera tedesca, 30 per cento nella Svizzera romanda e 5 per cento nella Svizzera italiana.Con l’attacco militare all’Ucraina la Russia ha minato le fondamenta per un ordinamento di pace in Europa fondato su regole. Questa guerra è un evento determinante con conseguenze durature per la sicurezza in Europa e quindi anche in Svizzera. Si può presumere che a causa della guerra il contesto in materia di politica di sicurezza in Svizzera si deteriorerà e rimarrà instabile a lungo termine.
Con la guerra in Ucraina si è confermata e concretizzata la crescente minaccia derivante dall’intera gamma di conflitti ibridi, dalla disinformazione, dalla propaganda e dai ciberattacchi al conflitto armato, attraverso le operazioni segrete. Dal 2014 il conflitto è stato pertanto caratterizzato dall’impiego di mezzi ibridi da parte della Russia e alla fine è sfociato in un attacco con mezzi militari convenzionali.
Le forze armate europee si stanno nuovamente orientando verso la deterrenza e la difesa da attacchi militari, cosa che si ripercuote anche sui loro progetti di armamento. La guerra ha anche generato una nuova dinamica di intensificazione della cooperazione in materia di politica di sicurezza e di difesa in Europa.
Da un’analisi del Consiglio federale sulle conseguenze della guerra per la Svizzera in materia di politica di sicurezza è risultato che le basi, gli obiettivi e le priorità della Svizzera in materia di politica di sicurezza sono corretti, anche tenendo conto della guerra, ma che la necessità di agire è ancora più urgente di prima. Ciò vale per molti ambiti, ma a livello strategico riguarda in particolare l’ambito centrale della politica di sicurezza: la difesa in generale e la difesa da un attacco armato. Per migliorare la capacità di cooperazione militare e quindi incrementare la libertà d’azione della Svizzera, occorre inoltre intensificare la cooperazione internazionale.Gli insegnamenti tratti finora dalla guerra in Ucraina mostrano che: l’ulteriore sviluppo e l’ammodernamento dell’esercito poggiano su solide basi che tengono in considerazione i conflitti armati. Sono appropriati anche tenendo conto del conflitto attuale. L’aumento delle risorse finanziarie per l’esercito consente, in primo luogo, di colmare le lacune di capacità più rapidamente di quanto finora pianificato. In secondo luogo, l’esercito può mantenere le capacità attuali nell’intera gamma di capacità e svilupparle per la difesa da un attacco armato, tenendo costantemente in considerazione gli insegnamenti militari tratti dalla guerra in Ucraina. In terzo luogo, può aumentare la prontezza alla difesa da un attacco armato, compresa una migliore capacità di resistenza mediante l’incremento delle scorte di munizioni e di missili per l’impiego.
I rapporti di base «La difesa aerea del futuro» (2017), «Il futuro delle truppe di terra» (2019) e «Concetto generale ciber» (2022) indicano la direzione nella quale le capacità militari dovranno essere ulteriormente sviluppate negli anni 2020 e 2030: Per proteggere lo spazio aereo sono necessari sia nuovi aerei da combattimento sia mezzi per la difesa terra-aria. Le forze di terra vengono maggiormente orientate verso un quadro di conflitto ibrido, dotandole di sistemi mobili e versatili. Con la trasformazione della Base d’aiuto alla condotta in un Comando Ciber viene inoltre rafforzata l’autoprotezione dell’esercito da attacchi provenienti dal ciberspazio e dallo spazio elettromagnetico.
Negli ultimi anni le risorse finanziarie dell’esercito sono state impiegate soprattutto per essere preparati in vista degli impieghi più probabili e per evitare ulteriori lacune nell’equipaggiamento. Oltre a ciò l’esercito ha migliorato alcuni settori di capacità, quali in particolare la difesa anticarro ravvicinata e molto ravvicinata, l’appoggio di fuoco indiretto a corta distanza come pure l’acquisizione tattica di informazioni. Tuttavia non è stato possibile realizzare tutti i rinnovamenti nella misura che sarebbe necessaria per la difesa da un attacco armato. Esistono lacune di capacità soprattutto nella difesa terra-aria e nella capacità di resistenza, che include scorte sufficienti di munizioni, materiale e carburanti. Con il presente messaggio sull’esercito vengono sollecitati crediti d’impegno al fine di migliorare queste capacità.
L’ulteriore sviluppo dell’esercito prosegue costantemente e si orienta secondo le capacità che l’esercito quale sistema complessivo deve acquisire, potenziare, sviluppare ulteriormente oppure, se non più necessarie, eliminare. La massima priorità nei prossimi anni sarà attribuita al rinnovamento dei mezzi di protezione dello spazio aereo e al miglioramento della ciberdifesa. A partire dalla fine degli anni 2020 sono previsti grandi investimenti nelle truppe di terra.Spazio aereo
Per preservare la propria sicurezza e la propria sovranità, la Svizzera deve proteggere la popolazione dalle minacce aeree. Deve monitorare, proteggere e difendere il proprio spazio aereo in caso di attacco. Verso il 2030 gli attuali mezzi di difesa aerea raggiungeranno la fine della loro durata di utilizzazione. Il 27 settembre 2020 l’elettorato ha approvato il decreto federale del 20 dicembre 2019 concernente l’acquisto di nuovi aerei da combattimento. I 36 aerei da combattimento del tipo F-35A consentiranno di proteggere efficacemente lo spazio aereo, insieme alle cinque unità di fuoco del sistema Patriot. Proprio la guerra in Ucraina ha evidenziato che i mezzi di difesa terra-aria contribuiscono a limitare la libertà d’azione di un potenziale aggressore.
L’acquisto di sistemi a media e corta gittata ha pertanto lo scopo di apportare un ulteriore miglioramento in tale ambito nel quale, oltre ad aerei ed elicotteri da combattimento che volano a basse quote, vengono impiegati anche missili da crociera, missili guidati e droni. Gli attuali sistemi di difesa contraerea dell’Esercito svizzero non sono più in grado di rispondere alle minacce attuali e nei prossimi anni raggiungeranno la fine della loro durata di utilizzazione.
Un importante presupposto per la protezione dello spazio aereo continua a essere un quadro completo della situazione. Negli spazi aerei teatro di combattimenti e a grandi distanze i dati radar necessari a questo scopo devono essere forniti da aerei da combattimento. Dal 2003 è presente questa lacuna di capacità nell’ambito della ricognizione aerea che sarà nuovamente colmata con l’introduzione dell’F-35A. Grazie ai suoi sensori, il nuovo aereo da combattimento è in grado di acquisire informazioni e fornire immagini dettagliate con qualsiasi condizione meteorologica e a qualsiasi ora del giorno e della notte.
In caso di conflitto, i radar attivi, come vengono utilizzati oggi per il quadro della situazione aerea, sono fortemente esposti e vulnerabili. Pertanto in futuro l’esercito avrà bisogno anche di capacità per la localizzazione passiva (radar passivi). A tale riguardo non vengono emesse onde elettromagnetiche, ma l’esercito utilizza le emissioni di trasmettitori radio, cellulari o simili per sintetizzare il quadro della situazione aerea.
Oltre a misure per la sintetizzazione del quadro della situazione aerea, come ad esempio il rinnovamento del radar d’aviazione parzialmente mobile, sono anche previste la sostituzione degli elicotteri da trasporto del tipo Super Puma e Cougar come pure misure di mantenimento del valore dell’elicottero da trasporto e addestramento EC-635.Truppe di terra
Nei prossimi anni le truppe di terra saranno maggiormente orientate verso un quadro di conflitto ibrido, anche se la difesa da un attacco armato dovrà rimanere la loro competenza fondamentale. Ciò richiede l’impiego di mezzi resistenti, mobili, protetti e in grado di prevalere. A tale scopo le truppe devono essere in grado di compiere azioni precise e proporzionate, in particolare in zone edificate. Anche il fatto che entro la fine di questo decennio molti sistemi principali delle truppe di terra giungeranno al termine della loro durata di utilizzazione rappresenta un’opportunità. In futuro le capacità potranno quindi essere orientate in modo più specifico alle esigenze in ambito militare e di politica di sicurezza e potranno essere sfruttati i progressi tecnologici.
Rimane essenziale la capacità di combattere obiettivi avversari con il fuoco indiretto a grandi distanze. A tale scopo con i Programmi d’armamento 2016 e 2022 il Parlamento ha autorizzato l’acquisto in due tranche di mortai da 12 cm 16. Oltre a ciò, l’obice blindato M-109 sarà sostituito da un nuovo sistema d’artiglieria su ruote che consente un preciso fuoco d’appoggio fino a 50 chilometri. Con l’acquisto di un missile terra-terra a lunga gittata l’esercito riacquisirà inoltre la capacità di combattere obiettivi blindati mobili fino a una distanza di 4000 metri.
L’esercito sta vagliando anche la possibilità di ampliare la propria gamma di impieghi – ad esempio con droni armati, munizioni di precisione telecomandate (ingl. loitering munition) oppure artiglieria missilistica. In tal modo vengono combattuti obiettivi chiave, vengono messi fuori uso sensori e vengono fermate formazioni in avvicinamento.
Per migliorare la mobilità terrestre, nei prossimi anni soprattutto i carri armati granatieri della famiglia M-113 dovranno essere sostituiti da veicoli di condotta su ruote. Per quanto riguarda invece il carro armato da combattimento Leopard, sono previste misure di mantenimento del valore volte a garantire la prontezza d’impiego e la sicurezza operativa.
Il primo passo, tuttavia, è quello di colmare le lacune esistenti nell’equipaggiamento della truppa. Con il presente messaggio sull’esercito viene pertanto sollecitato un credito per ulteriori carri armati granatieri ruotati per poter equipaggiare in modo completo le sei compagnie di zappatori carristi. Con questi veicoli le truppe possono tra l’altro superare ostacoli sul terreno come pure eliminare mine e munizioni inesplose.Ciber
Il ciberspazio e il settore elettromagnetico collegano le zone d’efficacia terra, aria e spazio cosmico. Qui i dati e le informazioni vengono scambiati tra i sensori, le installazioni di condotta e gli effettori, cosa che rende possibile la pianificazione e l’esecuzione di impieghi militari.
Per riconoscere e respingere i ciberattacchi sono necessari sistemi moderni per la comunicazione vocale e la trasmissione di dati come pure personale sufficiente. Con l’apporto di personale a un battaglione ciber e la creazione di un Comando Ciber l’esercito si muove nella giusta direzione. Inoltre pianifica competenze supplementari nell’ambito della guerra elettronica. Per svolgere nuovi compiti come l’esplorazione di segnali via cavo e gestire quantità di dati sempre maggiori, occorre aumentare le capacità dei centri di calcolo e dei sistemi di valutazione.
Un ulteriore potenziamento delle capacità è previsto verso la fine degli anni 2020 in relazione all’utilizzo militare dello spazio cosmico. A tale riguardo l’esercito è impegnato a migliorare ambiti quali l’osservazione della Terra, la geolocalizzazione, la navigazione di precisione e la telecomunicazione. L’obiettivo è quello di essere meno dipendenti da fornitori commerciali e dai singoli partner di cooperazione.Condotta e interconnessione
Le azioni militari in aria, al suolo come pure nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico devono essere strettamente coordinate tra loro. A tale scopo è indispensabile un continuo scambio di informazioni tra le diverse zone d’efficacia, le diverse aree funzionali come pure i vari partner militari e civili. Questa interconnessione deve diventare più affidabile, più veloce e meno soggetta ai guasti, cosa che rende necessari investimenti nei sistemi d’informazione e di condotta, nella Rete di condotta Svizzera e nei centri di calcolo.
Capacità di resistenza
La capacità di resistenza delle formazioni militari dipende in gran parte da una logistica resistente e da una quantità sufficiente di scorte. Ciò è stato reso evidente dalla guerra in Ucraina. Oggi la logistica dell’Esercito svizzero è predisposta secondo i suoi impieghi più probabili, ovvero l’appoggio a favore delle autorità civili e la salvaguardia della sovranità sullo spazio aereo. Se l’esercito dovesse difendersi da un attacco militare, la sua capacità di resistenza a livello di personale sarebbe limitata e le installazioni logistiche non sarebbero sufficientemente protette. Di conseguenza deve, tra l’altro, investire in mezzi logistici decentralizzati e protetti.
Con il Programma d’armamento 2023 l’esercito intende effettuare investimenti nell’acquisto di munizioni moderne, di pezzi di ricambio e di materiale d’impiego supplementare. Soltanto in questo modo può ottenere uno stoccaggio di scorte militarmente appropriato ed economicamente sensato.
Indice
- Rinnovamento dei veicoli per le formazioni di zappatori carristi, seconda tranche
- Munizioni per migliorare la capacità di resistenza
- Missili per ampliare le capacità del sistema di difesa terra-aria a lunga gittata
- Sostituzione dei sistemi di condotta di Florako (credito aggiuntivo)
- Equipaggiamento dei Centri di calcolo DDPS (credito addizionale)
- Messa fuori servizio di sistemi d’arma
- In generale
