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Piazze di tiro

Misure volte a ridurre il deterioramento del suolo dovuto alle attività militari

Nonostante utilizzi i simulatori, l’esercito non può rinunciare agli esercizi in un contesto reale e le sue attività, in particolare quelle di tiro, inquinano il terreno con piombo e antimonio. Anche l’utilizzo di prodotti petroliferi come i carburanti costituisce un rischio, mentre l’impiego di veicoli pesanti quali i blindati può causare una compressione del suolo. Il DDPS si impegna a ridurre al minimo il deterioramento del suolo e adotta le misure di protezione necessarie.

Misure di protezione per il suolo

  • Il DDPS ripulisce le piazze d’armi dai resti di proiettili e dai rifiuti.
  • Per evitare che le munizioni penetrino nel terreno inquinandolo con metalli pesanti, durante i risanamenti gli impianti di tiro vengono dotati di bersagli fissi e parapalle artificiali. Questi possono parare munizioni fino a un calibro di 12,7 mm.
  • Per evitare compressioni del terreno è consentito l’utilizzo di veicoli pesanti solo su strade asfaltate. Le corse di esercitazione libere sono ammesse solo su terreni d’esercizio appositamente delimitati.
  • Gli insetticidi vengono utilizzati solo in casi debitamente motivati.

Catasto dei siti inquinati

Nel Catasto dei siti inquinati del DDPS sono registrati i siti considerati potenzialmente «inquinati da rifiuti» secondo la legge sulla protezione dell’ambiente e l’ordinanza sui siti contaminati. Il catasto è accessibile al pubblico nel rispetto delle prescrizioni in materia di protezione delle informazioni.

Il catasto è la base per stabilire le priorità della gestione dei siti contaminati e per garantire che si tenga conto di tale problematica nei progetti edilizi e in caso di acquisto di immobili militari. In questo modo è possibile ridurre al minimo i rischi per l’ambiente, per i committenti e per gli acquirenti degli immobili militari.

La Segreteria generale del DDPS, in quanto autorità esecutiva, è responsabile della gestione del catasto.

Consultare i dati del catasto

Con questa funzione di ricerca potrete accedere a informazioni riguardanti i siti inquinati del DDPS. I dati vengono aggiornati costantemente. Si possono cercare solo Comuni, località e coordinate di siti contaminati del DDPS; in tutti gli altri casi la ricerca non darà risultati.

Autorizzazione secondo l’articolo 32dbis capoverso 3 LPAmb

Per i casi ai quali è applicabile l’articolo 32dbis capoverso 3 lettera a LPAmb, il DDPS ha emanato una decisione generale in base alla quale il DDPS rilascia ai proprietari di fondi l’autorizzazione di alienazione o divisione se sul fondo interessato si trovano uno o più siti iscritti nel Catasto dei siti inquinati DDPS i quali non devono essere né sorvegliati né risanati e per i quali non sono prevedibili effetti dannosi o molesti.

Risanamento dei siti contaminati

Nello stabilire delle priorità per la gestione dei siti contaminati il DDPS tiene conto dei rischi concreti per l’ambiente, dell’utilizzo a scopi agricoli, dei progetti edilizi previsti e delle intenzioni di vendita. Per i siti che hanno la priorità il DDPS predispone indagini tecniche o misure di sorveglianza, valuta i risultati delle indagini e se necessario ordina risanamenti. Sui terreni agricoli si mira a un utilizzo conforme agli usi locali attraverso un risanamento o una riduzione della superficie utilizzabile. Quando viene ceduto un sito militare di norma il DDPS conclude le indagini e il risanamento prima di restituire il sito al proprietario fondiario o di consegnarlo a un acquirente civile e si occupa del trasferimento delle iscrizioni al catasto, della sovranità esecutiva e del trasferimento dei rispettivi atti alle autorità civili competenti.

Basi di lavoro per la gestione dei siti contaminati del DDPS

In particolare gli studi di periti che svolgono le indagini sui siti contaminati hanno a disposizione le seguenti basi di lavoro:

  • Indagini sulla contaminazione di piazze di tiro e impianti di tiro del DDPS
  • Stima dei rischi su piazze di tiro militari usate per la pastorizia
  • Catasto DDPS: indagini su siti inquinati