Sicurezza delle informazioni: il Consiglio degli Stati mantiene il numero AVS
Nella legge sulla sicurezza delle informazioni, il Consiglio degli Stati mantiene l’utilizzo sistematico del numero AVS per l’identificazione delle persone. Ora il progetto torna al Consiglio nazionale per la messa a punto del testo definitivo.
15.09.2020 | Comunicazione DDPS, Marco Zwahlen

Il numero AVS offre la migliore possibilità di identificare le persone senza errori. A prescindere da ciò, la maggioranza del Consiglio degli Stati rileva che l’utilizzo sistematico di tale numero da parte delle autorità è previsto anche nel progetto di modifica della legge sull’AVS. Come ha ricordato la ministra della Difesa Viola Amherd, è soprattutto per quest’ultimo motivo che nel frattempo anche il Consiglio federale si è schierato a favore della posizione del Consiglio degli Stati, il quale ha deciso di mantenere l’utilizzo sistematico del numero AVS per l’identificazione delle persone con 31 voti contro 10 e 1 astensione. Analogamente al Consiglio nazionale, la minoranza intendeva attenersi al progetto del Consiglio federale, poiché a suo avviso l’utilizzo del numero AVS comporta un ampio potenziale di abuso e l’utilizzo di un numero personale unidirezionale e irreversibile, come previsto originariamente, funziona altrettanto bene.
Contrariamente al Consiglio nazionale, il Consiglio degli Stati non vede alcuna necessità di stabilire nella legge che il Consiglio federale presenti per consultazione alle Commissioni della politica di sicurezza i suoi obiettivi e i costi per la sicurezza delle informazioni. Motivo: le Commissioni potrebbero chiedere in ogni momento di visionare i dati in questione. Su questo punto intende seguire il Consiglio federale. Paragrafo 3 dell'articolo 7 era stato introdotto dal Consiglio nazionale nel giugno 2020 allo scopo di evitare che l’attuazione della legge provochi un’eccessiva burocratizzazione e richieda risorse finanziarie e di personale troppo elevate.
In seguito alla decisione del Consiglio degli Stati, l’affare ritorna di nuovo al Consiglio nazionale.
L’affare torna per la terza volta al Consiglio nazionale
Per tutte le autorità federali deve vigere un quadro unitario per quanto riguarda la protezione delle informazioni e la sicurezza in occasione dell’impiego di mezzi informatici. Se per alcuni ciò è assolutamente urgente, per altri l’entusiasmo è più contenuto. Il Consiglio degli Stati aveva pertanto approvato il progetto legislativo con poche modifiche nel dicembre 2017 e confermato tale decisione nel settembre 2018. Dal canto suo, nel marzo 2018 il Consiglio nazionale non era entrato in materia ed è soltanto dopo aver disposto accertamenti supplementari che nel giugno 2020 è entrato nelle deliberazioni di dettaglio del disegno di legge approvandolo con riserva in termini di conseguenze finanziarie.
Secondo il progetto, i costi correlati all’attuazione della legge dipendono ampiamente dal livello di sicurezza che le autorità federali intendono raggiungere e dal relativo diritto d’esecuzione. Il Consiglio federale ritiene che a medio termine saranno complessivamente necessari da 4 a 11 posti supplementari.
Parlament
Titolo | Tipo |
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Legge sulla sicurezza delle informazioni | Oggetto del Consiglio federale |
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