Partecipazione al meccanismo europeo di protezione civile: attuazione in una fase successiva
Berna, 12.11.2025 — Partecipando al meccanismo europeo di protezione civile la Svizzera potrebbe beneficiare dei mezzi operativi e delle forze d’intervento in caso di catastrofi o situazioni d’emergenza, accedere ai bandi di concorso nel settore della ricerca e partecipare alle esercitazioni. Poiché attualmente nell’UE mancano le basi giuridiche per una partecipazione della Svizzera, nella sua seduta del 12 novembre 2025 il Consiglio federale ha deciso di attendere prima di proseguire gli sforzi volti a tale partecipazione fino a quando non sarà stato adeguato il pertinente regolamento UE. Anche l’attuazione della relativa mozione viene rimandata a una fase successiva.
La mozione «Per un’adesione della Svizzera al meccanismo europeo di protezione civile» (22.3904) del 2022 del consigliere nazionale Michel Matter chiede che il Consiglio federale depositi una domanda di adesione al Meccanismo europeo di protezione civile (European Union Civil Protection Mechanism UCPM). L’obiettivo è quello di intensificare la cooperazione internazionale in caso di catastrofi naturali garantendo così alla Svizzera l’accesso alle risorse, alle conoscenze specialistiche e alle reti degli Stati partecipanti. La mozione è stata approvata sia dal Parlamento che dal Consiglio federale.
Il compito dell’UCPM è quello di ottimizzare la cooperazione in materia di risposta alle catastrofi tra l’Unione e gli Stati membri dell’UE nonché di consentire un aiuto più efficiente in caso di catastrofi naturali o provocate dall’uomo. Il meccanismo fornisce supporto anche nel coordinamento delle attività di preparazione e prevenzione delle catastrofi da parte delle autorità nazionali e contribuisce allo scambio di pratiche collaudate. In caso di partecipazione all’UCPM, la Svizzera dovrebbe versare un contributo di adesione annuale pari in media a circa 10 milioni di franchi svizzeri.
Attuazione rimandata a una fase successiva
Attualmente, a causa della situazione giuridica vigente nell’UE, per i Paesi terzi come la Svizzera non è possibile partecipare all’UCPM. L’UE non dispone delle basi legali che permettano a uno Stato terzo come la Svizzera d’integrare il meccanismo. Il Consiglio federale ha pertanto deciso di attendere prima di proseguire gli sforzi per una partecipazione della Svizzera all’UCPM finché non ci sarà un adeguamento delle basi legali da parte dell’UE. Anche l’attuazione della mozione 22.3904 sarà di conseguenza rinviata a una fase successiva.
Il 28 aprile 2017 la Svizzera ha firmato con l’Unione europea un accordo amministrativo non vincolante (administrative arrangement) in materia di aiuto in caso di catastrofe, che mira principalmente a facilitare lo scambio di informazioni tra le centrali operative. Senza la suddetta partecipazione, l’accesso ai servizi di base della rete di conoscenze e del programma di formazione dell’UCPM rimane limitato. In questo contesto le relazioni tra la Svizzera e l’UE in riferimento all’UCPM dovranno tuttavia essere ulteriormente intensificate. A tale scopo nel 2026 la Svizzera organizzerà per la prima volta un’esercitazione MODEX a Ginevra (vedi il comunicato stampa del 9 luglio 2025).
