Air2030: sfide attuali e ulteriore modo di procedere
Berna, 25.06.2025 — Negli ultimi mesi sono venute alla luce diverse sfide nell’ambito del Programma Air2030 per il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo. Il DDPS ha informato oggi il Consiglio federale sullo stato dell’acquisto del nuovo aereo da combattimento F-35A. Il Consiglio federale sostiene l’ulteriore modo di procedere del DDPS in merito all’acquisto e i colloqui diplomatici sul prezzo fisso, la cui validità è confermata dal Consiglio federale. Il Consiglio federale rimane fermo sulla validità del prezzo fisso e conferma l’acquisto degli F-35A.
Con il Programma Air2030 il Consiglio federale acquista 36 nuovi aerei da combattimento del tipo F-35A, 5 unità del sistema di difesa terra-aria a lunga gittata Patriot e rinnova il sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta delle operazioni aere. Negli ultimi mesi, in alcuni ambiti del programma, sono venute alla luce sfide di diversa natura.
F-35A: la Svizzera ha convenuto un prezzo fisso con gli Stati Uniti
Per l’acquisto dell’aereo da combattimento F-35A, la Svizzera ha convenuto contrattualmente con gli Stati Uniti un prezzo fisso. Tale prezzo è stato confermato pubblicamente da perizie fatte da diversi studi legali come pure dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Berna.
Nell’agosto 2024, il Joint Program Office (JPO), competente per tutti i progetti F-35, ha indicato ad armasuisse che sarebbero potuti insorgere costi più elevati, senza fornire ulteriori dettagli. Alla fine di febbraio 2025, la Defense Security Cooperation Agency (DSCA) ha informato per scritto la Svizzera che, a suo avviso, il prezzo fisso è stato frutto di un malinteso, senza quantificare i costi aggiuntivi. La consigliera federale Viola Amherd, allora capo del DDPS, ha informato il Consiglio federale all’inizio di marzo 2025 in merito a questa lettera. A metà giugno 2025, gli Stati Uniti hanno confermato la propria posizione ad alcuni rappresentanti del DDPS e hanno quantificato per la prima volta l’importo.
Il Consiglio federale rimane fermo sulla validità del prezzo fisso. Secondo la DSCA, la Svizzera deve farsi carico dei costi supplementari dovuti all’elevata inflazione degli ultimi anni registrata negli Stati Uniti e al forte aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia come conseguenza della pandemia di COVID.
La Svizzera acquista gli F-35A tramite il programma «Foreign Military Sales» (FMS) degli Stati Uniti. Poiché tale programma esclude la composizione giudiziale delle controversie, bisogna mirare a una soluzione diplomatica. Il Consiglio federale ha deciso di proseguire i colloqui diplomatici e ha incaricato il DDPS di presentargli una proposta concreta di attuazione in merito al prezzo fisso.
Il Consiglio federale conferma l’intenzione di acquistare l’F-35A
Una rescissione del contratto con il governo degli Stati Uniti avrebbe notevoli conseguenze. Ad esempio, la Svizzera non sarebbe più in grado di garantire la sicurezza dello spazio aereo e della popolazione a partire dal 2032, poiché gli attuali aerei da combattimento F/A-18 avranno raggiunto la fine del loro ciclo di vita.
Immobili: rincaro dei costi di costruzione ed evoluzione dei prezzi di mercato
Per l’F-35A è necessario costruire nuovi hangar ed edifici per simulatori nonché infrastrutture TIC presso gli aerodromi militari di Payerne, Emmen e Meiringen. A causa del rincaro dei costi di costruzione, dell’evoluzione dei prezzi di mercato e dei requisiti di sicurezza più elevati, rispetto al credito di 120 milioni di franchi richiesto nel messaggio sull’esercito 2022 vengono ad aggiungersi costi supplementari per un importo massimo di 60 milioni di franchi.
Il DDPS ha inoltre informato il Consiglio federale in merito ai temi seguenti.
Progetto «RIGI»: verifica del rapporto costi benefici
Per permettere il trasferimento di tecnologie e conoscenze alla RUAG in qualità di centro di competenza per i materiali dell’F-35A, nell’ambito di un accordo di compensazione è stato convenuto che l’assemblaggio parziale finale di quattro aerei dovrà avvenire in Svizzera (progetto «RIGI»). Attualmente RUAG sta verificando in che modo il progetto possa essere realizzato con un rapporto costi-benefici sostenibile.
Sorveglianza dello spazio aereo: trattative con il fornitore di SkyView 4.0
Per il nuovo sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta delle operazioni aeree, nel 2021 è stato sottoscritto un contratto con l’azienda Thales France LAS per la soluzione SkyView 4.0, nonostante il software si trovasse ancora in fase di sviluppo. Il sistema dovrà essere gestito sulla nuova piattaforma di digitalizzazione dell’Esercito svizzero (NDP). Tuttavia, all’inizio del progetto, sia la portata sia la complessità di questa attuazione sono state chiaramente sottovalutate. È stato quindi necessario sviluppare entro la fine del 2024 diverse varianti di attuazione d’intesa con i fornitori. Alla luce di queste nuove circostanze, gli accordi contrattuali esistenti dovranno essere adeguati. Al momento sussistono divergenze in merito alla somma contrattuale. Un’ultima serie di negoziazioni avrà luogo prossimamente. I primi test del software effettuati sulla NDP hanno dato esito positivo, altri sono previsti per il prossimo autunno. Inoltre, a partire dal 2026 il progetto dovrà soddisfare nuovi requisiti normativi in materia di sicurezza aerea, il che richiede ulteriori chiarimenti.
Difesa aerea terra-aria a lunga gittata: nuova configurazione
In futuro gli Stati Uniti punteranno su una nuova configurazione del sistema Patriot, che comprenderà sia un nuovo sistema di controllo sia un nuovo sistema radar previsto per gli anni 2030. Ciò significa che i costi per l’ulteriore sviluppo saranno ripartiti tra i Paesi che, come la Svizzera, continuano a utilizzare il sistema esistente. Sono attualmente in corso chiarimenti per determinare cosa ciò significhi esattamente per la Svizzera. Al riguardo il DDPS è in contatto con altri utenti del sistema Patriot.
Sicurezza delle informazioni: scambio di informazioni con gli Stati Uniti
Quale condizione preliminare, gli Stati Uniti esigono che i sistemi informatici dei Paesi che utilizzano sistemi d’arma statunitensi siano verificati e approvati da organi statunitensi. L’obiettivo è garantire che tutte le reti e i flussi di dati soddisfino i requisiti di sicurezza degli Stati Uniti. Questi temi sono discussi con gli Stati Uniti in un gruppo di lavoro congiunto.
