La difesa rimane la competenza fondamentale dell’esercito. Nei prossimi dieci anni l’esercito orienterà maggiormente le proprie capacità verso forme di conflitto ibride. Ciò comprende impieghi sussidiari per la protezione e la sicurezza nell’ambito dell’intera gamma di minacce, fino a includere – quale livello più elevato di escalation in materia di conflitti ibridi – la difesa in caso di conflitto armato.
Inoltre, l’esercito deve essere in grado di appoggiare le autorità civili, ad esempio in caso di catastrofi, nella protezione delle conferenze internazionali o nella gestione di situazioni d’emergenza.
L’esercito continua anche a impegnarsi nel promovimento internazionale della pace, principalmente con contributi di elevata qualità, particolarmente importanti per il successo di una missione di pace e quindi molto richiesti.
L’esercito ha quindi bisogno di capacità che gli consentano di agire in maniera integrata in tutti gli spazi, ossia nello spazio aereo, al suolo nonché nel ciberspazio, nel settore delle informazioni e nello spazio elettromagnetico. Ciò comprende, tra l’altro, l’efficacia contro obiettivi al suolo e in particolare contro i mezzi blindati, l’efficacia contro obiettivi aerei, l’efficacia nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico, l’elaborazione del quadro della situazione in ognuno di questi spazi e la mobilità al suolo e nello spazio aereo.