Messaggio sull'esercito 2020

Panoramica
Con il messaggio sull’esercito 2020 il Consiglio federale propone per la seconda volta alle Camere federali un limite di spesa dell’esercito. Il limite di spesa proposto nel 2020 ammonta a 21,1 miliardi di franchi per gli anni 2021–2024. Nel quadro del «Programma d’armamento», dell’«acquisto di materiale dell’esercito» e del «Programma degli immobili del DDPS» sono inoltre proposti crediti d’impegno per un importo di 2,7 miliardi di franchi. Infine il Consiglio federale sottopone al Parlamento la messa fuori servizio del sistema di difesa contraerea Rapier.
Limite di spesa per gli investimenti a favore dell’esercito
Nel corso del risanamento l’impianto sarà ridotto alle dimensioni necessarie per il futuro e adeguato ai requisiti dei sistemi che vi sono installati. Per motivi di sicurezza la parte utilizzata da terzi sarà inoltre separata dal settore utilizzato per scopi militari. Tutte le spese sono finanziate tramite il budget ordinario dell’esercito. Il Parlamento decide un relativo limite di spesa di volta in volta per un periodo di quattro anni. Il primo limite di spesa dell’esercito votato dalle Camere federali, definito per gli anni 2017–2020 in occasione del progetto Ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs), ammontava a 20 miliardi di franchi. In tale importo erano comprese, oltre agli investimenti, anche spese d’esercizio per 3 miliardi di franchi annui. Nel quadro del nuovo limite di spesa, definito per gli anni 2021–2024, il Consiglio federale ha concesso un aumento del budget dell’esercito dell’1,4 per cento annuo in termini reali, pressoché corrispondente alla crescita media in termini reali delle spese della Confederazione. Il limite di spesa sottoposto dal Consiglio federale al Parlamento ammonta pertanto a 21,1 miliardi di franchi.
Sistemi di telecomunicazione moderni per l’esercito
Nel quadro del messaggio sull’esercito 2020 il Consiglio federale ha definito tre obiettivi principali: migliorare la capacità di condotta, mantenere capacità essenziali delle truppe di terra e ridurre il numero di ubicazioni immobiliari. Per quanto concerne la capacità di condotta, il Consiglio federale intende potenziare la comunicazione vocale e la trasmissione di dati in seno all’esercito. Le forze armate devono disporre di sistemi di tecnologia dell’informazione e comunicazione (TIC) moderni e solidi per poter mantenere la loro capacità all’impiego in caso di crisi e di ciberattacchi. Tali sistemi devono funzionare anche in situazioni particolari ed essere pertanto a prova di crisi. Per tale motivo il Consiglio federale intende modernizzare le telecomunicazioni dell’esercito. Per l’acquisto dei nuovi sistemi – tra i quali figurano ad esempio apparecchi radio, apparecchi a onde direttive e la rete integrata delle telecomunicazioni militari – sono necessari 600 milioni di franchi. Devono inoltre essere sostituiti, per un ammontare di 155 milioni di franchi, i sistemi di condotta del sistema di sorveglianza dello spazio aereo Florako.
Dotare la truppa di una mobilità adeguata alle sfide future
Il secondo obiettivo principale perseguito dal Consiglio federale nel quadro del messaggio sull’esercito è il mantenimento di capacità essenziali delle truppe di terra, conformemente a quanto già previsto dal Governo federale nella sua decisione di principio del maggio 2019. Le truppe di terra devono essere maggiormente orientate a forme di conflitto caratterizzate da una molteplicità di attori e da forme d’azione di vario genere; in tale contesto l’esercito deve disporre di un adeguato livello di mobilità ed essere maggiormente in grado di fornire appoggio alle autorità civili. In tal senso, il Consiglio federale propone di modernizzare e adeguare agli standard attuali, per un importo di 116 milioni di franchi, l’equipaggiamento per l’aiuto militare in caso di catastrofe (una parte di tale equipaggiamento è in uso da oltre 30 anni). Per lo spegnimento di incendi di grande portata e di incendi industriali, in particolare, è necessaria un’ampia gamma di materiale nuovo (veicoli, pompe, cannoni ad acqua ecc.). Occorre inoltre dotare i militari di equipaggiamenti di protezione e di apparecchi di protezione della respirazione sicuri.
Oltre alle capacità per l’aiuto in caso di catastrofe, devono essere mantenute anche le capacità di cui l’esercito ha bisogno per svolgere impieghi mobili in caso di conflitto armato. Tale capacità è attualmente assicurata, tra l’altro, dai carri armati granatieri 2000. Alcune componenti ormai obsolete di questi veicoli non sono più acquistabili. In assenza di pertinenti misure i veicoli non sarebbero più impiegabili nella loro totalità a partire dal 2023 circa. Per mantenere in funzione la flotta, occorre prolungare la durata di utilizzazione dei carri armati granatieri fino al 2040, per un importo di 438 milioni di franchi. Ciò consentirà di mantenere il valore degli investimenti realizzati sinora. Una sostituzione con nuovi veicoli protetti risulterebbe più costosa.
Nel quadro del Programma d’armamento è inoltre richiesto un credito d’impegno di 45 milioni di franchi per l’attualizzazione dei velivoli PC-21, che serviranno per l’istruzione di base dei piloti di aviogetti e che verranno adeguati alla configurazione attuale, in uso anche presso altri Paesi. Infine, come negli anni precedenti, il Consiglio federale sollecita anche crediti per il materiale dell’esercito (837 mio. fr.), destinati, tra l’altro, al miglioramento della ciberdifesa.
Ridurre il numero di ubicazioni immobiliari
Il terzo obiettivo principale del messaggio sull’esercito consiste nell’ulteriore riduzione del numero di ubicazioni immobiliari, come previsto nel Concetto relativo agli stazionamenti dell’esercito. L’ampliamento della piazza d’armi di Chamblon (29 mio. fr.) consentirà di trasferirvi la scuola d’ospedale attualmente basata a Moudon e successivamente di abbandonare l’utilizzazione militare della piazza d’armi di Moudon. Anche l’ampliamento e il rinnovo totale della piazza d’armi di Frauenfeld (seconda tappa, 86 mio. fr.) consentirà di rinunciare successivamente a ulteriori sedi. Infine, l’utilizzazione militare dell’aerodromo di Dübendorf si concentrerà sul perimetro di una base federale, destinata essenzialmente agli elicotteri. A tal fine sono proposti progetti di costruzioni per un ammontare di 68 milioni di franchi.
Stato dell’affare
- Il 16 giugno 2020 il Consiglio degli Stati ha approvato all'unanimità il limite di spesa dell’esercito 2021–2024, il programma d’armamento , l’acquisto di materiale dell’esercito, il programma degli immobili del DDPS e la messa fuori servizio del sistema di difesa contraerea Rapier.
- Il 23 settembre 2020 il Consiglio nazionale ha approvato il limite di spesa dell’esercito 2021–2024 con 124 voti favorevoli, 65 voti contrari e 1 astensione, il programma d’armamento con 124 voti favorevoli contro 60 e 5 astensioni, l’acquisto di materiale dell’esercito con 123 voti favorevoli contro 55 e 11 astensioni con 177 voti favorevoli contro 3 e 9 astensioni, il programma degli immobili del DDPS e la messa fuori servizio del sistema di difesa contraerea Rapier con 178 voti favorevoli, 4 voti contrari e 6 astensioni. Il messaggio sull'esercito 2020 è stato così approvato.
LS
Limite di spesa dell’esercito 2021–2024
Per coprire il fabbisogno finanziario dell’esercito, il Consiglio federale ha concesso per gli anni 2021–2024 un aumento delle spese pari all’1,4 per cento in termini reali, in previsione di un rincaro medio dello 0,7 per cento. Tale tasso di crescita è stato definito in funzione di un budget annuo dell’esercito di 5 miliardi di franchi a partire dal 2020. Per gli anni 2021–2024 il Consiglio federale propone pertanto un limite di spesa per l’esercito di 21,1 miliardi di franchi.
Sì. Le Camere federali approvano i crediti d’impegno per l’esercito mediante i programmi d’armamento annuali, i crediti per gli acquisti di materiale dell’esercito e i programmi degli immobili del DDPS. Gli impegni che ne derivano sono finanziati attraverso il budget dell’esercito, anch’esso sottoposto annualmente all’approvazione del Parlamento.
Per i programmi d’armamento già approvati dal Parlamento negli scorsi anni si dovranno ancora pagare circa 4,3 miliardi di franchi a partire dal 2020. A tal fine, nel 2020 saranno disponibili circa 1,1 miliardi di franchi. La maggior parte degli altri pagamenti sarà effettuata negli anni 2021–2024 a carico del limite di spesa proposto.
L’8 novembre 2017 il Consiglio federale ha autorizzato il DDPS a pianificare il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo per un ammontare massimo di 8 miliardi di franchi. Il Governo federale intende garantire il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo, dei sistemi terrestri e dei sistemi di condotta. Pertanto, il limite di spesa dell’esercito (2017–2020: 20 mia. fr.) dovrà essere gradualmente aumentato, e all’esercito dovrà essere globalmente concesso un tasso di crescita reale annuo dell’ordine dell’1,4 per cento. L’esercito dovrà stabilizzare le spese d’esercizio affinché l’aumento del budget sia a disposizione principalmente per gli investimenti per l’armamento.
Nel decennio 2023–2032 dovranno dunque essere messi a disposizione per il finanziamento di programmi d’armamento in media circa 1,5 miliardi di franchi l’anno. Di tale importo, saranno consacrati al rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo in media 0,8 miliardi di franchi (0,6 miliardi per l’acquisto di nuovi aerei da combattimento e 0,2 miliardi per l’acquisto di un sistema DTA a lunga gittata) e 0,7 miliardi potranno essere impiegati per il rinnovo dei sistemi terrestri e di condotta.
L’aumento delle spese proposto dal Consiglio federale corrisponde all’aumento medio delle uscite della Confederazione. In tal modo anche gli altri settori di compiti della Confederazione possono continuare a svilupparsi in maniera adeguata.
Per il periodo 2023–2032, ovvero a partire dal momento in cui il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo inciderà sui costi, il fabbisogno di rinnovamento dell’Esercito svizzero ammonterà a circa 19 miliardi di franchi. Tale fabbisogno può essere ridotto a 15 miliardi di franchi mediante misure di rinuncia e di risparmio.
L’autore della mozione 19.3399 «Compensare i tagli budgettari che pregiudicano la riforma e la modernizzazione dell’esercito» intendeva incaricare il Consiglio federale di adottare misure volte a garantire l’aumento annuo dell’1,4 per cento in termini reali delle spese dell’esercito e di attenersi al piano finanziario 2019. Inoltre chiedeva di compensare integralmente i tagli operati al budget dell’esercito nel periodo 2017–2020 aumentando di conseguenza il limite di spesa dell’esercito per il periodo 2021–2024.
Il 19 settembre 2019, su raccomandazione del Consiglio federale, il Consiglio nazionale ha respinto la mozione in virtù del fatto che tutti i dipartimenti erano stati oggetto di misure di risparmio e che tutti i decreti finanziari pluriennali avevano subìto una riduzione dei crediti: un trattamento separato del DDPS non era pertanto giustificato.
Für die Jahre 2017–2020 beschlossen die eidgenössischen Räte einen Zahlungsrahmen für die Armee von 20 Milliarden Franken. Dieser umfasst die Aufwände und die Investitionen der Gruppe Verteidigung und der armasuisse Immobilien. Der Bundesrat hat diesen Beschluss im Voranschlag 2017 mit integriertem Aufgaben- und Finanzplan 2018–2020 grundsätzlich umgesetzt. Durch Sparmassnahmen, von denen auch die Armee betroffen war, verfügt diese nun effektiv über einen Zahlungsrahmen von 19,4 Milliarden Franken. Der Bundesrat geht davon aus, dass davon voraussichtlich 19,2 Milliarden Franken verwendet werden: 16,9 Milliarden durch die Gruppe Verteidigung, 2,3 Milliarden Franken durch die armasuisse Immobilien.
Mit diesem ersten Zahlungsrahmen konnten wesentliche Voraussetzungen für die anstehende Weiterentwicklung der Fähigkeiten der Armee geschaffen werden. Die Verlängerung der Nutzungsdauer der F/A-18-Flotte im Rüstungsprogramm 2017 etwa verhindert, dass beim Schutz des Luftraums nach Mitte der 2020er-Jahre eine Lücke entsteht. Zudem wurden mit dem Rüstungsprogramm 2018 ein Werterhalt des Luftraumüberwachungssystems Florako und der Ersatz der Flugfunk-Bodeninfrastruktur beschlossen, was zum Erhalt der Führungsfähigkeiten beiträgt. Mit weiteren bewilligten Beschaffungen kann die Ausrüstung im Bereich der Logistik und der persönlichen Ausrüstung der Armeeangehörigen verbessert werden. Weiter wurde mittels mehrerer Typen von schultergestützten Mehrzweckwaffen und der 12-cm-Mörser (Rüstungsprogramm 2016) sowie der 8,1-cm-Mörser (Rüstungsprogramm 2019) die Feuerwirkung der Kampftruppe modernisiert. Das taktische Aufklärungssystem und verschiedene Arten von Wärmebildgeräten und Restlichtverstärkern (Rüstungsprogramm 2019) verbessern schliesslich die Fähigkeit zur Nachrichtenbeschaffung und zum Einsatz der Armee auch bei schlechten Sichtverhältnissen.
Le spese d’esercizio ammontano a circa 3 miliardi di franchi all’anno e comprendono spese per il personale pari a 1,3 miliardi di franchi e spese per beni e servizi pari a 1,7 miliardi di franchi. Le spese per beni e servizi comprendono segnatamente le spese per il materiale di ricambio e la manutenzione dei sistemi (560 mio. fr.), per l’esercizio e l’infrastruttura (290 mio. fr.), per la manutenzione degli immobili (200 mio. fr.), per la truppa (200 mio. fr.) e per l’informatica (70 mio. fr.).
L’entità delle spese d’esercizio dipende in gran parte dal livello di prontezza auspicato per l’esercito e dall’istruzione delle reclute, dei soldati e dei quadri. Essi determinano le necessità in materia di equipaggiamento, il fabbisogno immobiliare, il numero delle scuole reclute e dei corsi di ripetizione nonché il numero dei giorni di servizio da prestare. Sulle spese d’esercizio influisce inoltre la crescente complessità tecnologica del materiale, in particolare dei sistemi delle Forze aeree e dei sistemi di condotta. Per garantire il funzionamento dell’esercito è infine necessario disporre di un effettivo sufficiente di personale professionista militare e civile ben qualificato.
Con l’USEs, il Consiglio federale mira un rapporto di 60 a 40 tra, da un lato, le spese d’esercizio e, dall’altro, le spese d’armamento e gli investimenti. Dal punto di vista attuale, con una crescita dell’1,4 per cento in termini reali questo rapporto è realizzabile anche se le spese d’esercizio aumentano, per esempio, a seguito della maggiore prontezza nel servizio di polizia aerea (24 ore su 24, 365 giorni l’anno) e della decentralizzazione del materiale per garantire la logistica di una mobilitazione.
Il limite di spesa è un importo massimo dei crediti a preventivo per determinate spese (ad es. per l’esercito) stabilito dall’Assemblea federale per più anni. Il limite di spesa non costituisce uno stanziamento di crediti.
È definito credito a preventivo il budget con il quale vengono pagate le spese dell’anno corrente (per es. spese salariali, ma anche fatture giunte a scadenza di ordinazioni di anni precedenti). I crediti a preventivo vanno distinti dai crediti d’impegno, i quali sono autorizzazioni concesse dal Parlamento a contrarre impegni finanziari fino a una determinata cifra per un determinato scopo. L’esempio più semplice al riguardo è l’ordinazione di materiale d’armamento che sarà fornito nel corso degli anni successivi e per il quale giungeranno a scadenza dei pagamenti distribuiti sui corrispondenti anni. I crediti d’impegno si riferiscono a pagamenti futuri che di regola si estendono su più anni, mentre i crediti a preventivo si riferiscono a quanto viene speso nell’anno corrente.
Vor der Erneuerung der Mittel zum Schutz des Luftraums müssen wichtige Investitionen getätigt werden. Diese können nicht um Jahre aufgeschoben werden. Beispielsweise sollen neue Funk- und Richtstrahlgeräte beschafft und das integrierte militärische Fernmeldesystem soll erneuert werden. Damit verfügt die Armee in ausserordentlichen Lagen über moderne, krisenresistente Systeme für die Sprachkommunikation und die Datenübermittlung.
PA

Modernizzazione delle telecomunicazioni dell’esercito
L’esercito modernizzerà le proprie telecomunicazioni in diverse fasi. Tra le altre cose sostituirà gli apparecchi e i sistemi radio tattici. Investimenti: 600 milioni di franchi / Attuazione: 2021–2026 / Durata di utilizzazione: circa 20 anni

Modernizzazione delle telecomunicazioni dell’esercito
Nel programma d’armamento 2020 viene sollecitato l’acquisto di apparecchi e sistemi per la comunicazione mobile e parzialmente mobile. In tal modo i reparti militari possono essere impiegati in maniera coordinata, più rapida e precisa.

Sostituzione dei sistemi di condotta di Florako
Per garantire la sorveglianza dello spazio aereo e la condotta degli impieghi delle Forze aeree occorre sostituire i sistemi di condotta. Investimenti: 155 milioni di franchi / Attuazione: 2021–2027 / Durata di utilizzazione: fine al 2040

Sostituzione dei sistemi di condotta di Florako
Il sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta degli impieghi FLORAKO serve a individuare aerei, elicotteri e droni civili e militari nonché alla condotta degli impieghi quotidiani, in caso di accresciuta tensione o di conflitto. Il sistema di trattamento dei segnali (Ralus) nonché il sistema di rappresentazione della situazione aerea e di condotta degli impieghi (Lunas) saranno sostituiti.

Rinnovo del materiale per l’aiuto in caso di catastrofe
L’equipaggiamento delle truppe di salvataggio per lo spegnimento di incendi di grande portata e di incendi industriali è obsoleto e deve essere sostituito. Investimenti: 116 milioni di franchi / Attuazione: 2021–2027 /Durata di utilizzazione: dai 10 ai 25 anni, a seconda delle componenti

Prolungamento della durata di utilizzazione dei carri armati granatieri 2000
Alcune componenti dei carri armati granatieri 2000 non sono più disponibili sul mercato. Se non verranno sostituite, la flotta non potrà più essere impiegata al completo. Investimenti: 438 milioni di franchi / Attuazione: 2021–2026 / Durata di utilizzazione: fine al 2040
Modernizzazione delle telecomunicazioni dell’esercito
Per poter essere impiegate in modo coordinato, le formazioni militari devono poter comunicare tra loro e scambiare informazioni e dati (comunicazioni vocali, testi, dati sulla posizione ecc.). Negli scorsi decenni l’effettivo dell’esercito è stato ridotto più volte, ma quest’ultimo deve continuare a coprire le stesse aree ed operare in modo più rapido, più preciso e su distanze ancora maggiori. A tale scopo i sensori, i sistemi d’arma e la relativa condotta vengono connessi tra loro tramite mezzi di telecomunicazione moderni.
Negli ultimi 20 anni le tecnologie della comunicazione militare, così come quelle della comunicazione civile, si sono evolute. I sistemi oggi utilizzati dall’esercito risalgono agli anni Novanta e rispecchiano quindi lo stato della tecnica di allora. Il traffico dati mobile odierno presenta tuttavia problematiche più complesse per quanto riguarda la capacità di trasmissione dei dati e la connessione. I sistemi di telecomunicazione attualmente impiegati dall’esercito stanno per giungere al termine della loro durata di utilizzazione o l’hanno già superato. Si riscontrano inoltre determinate lacune nell’equipaggiamento.
Sostituire i diversi mezzi di telecomunicazione sistema per sistema mantenendo le molte interfacce con sistemi analoghi non è opportuno. Occorrerà invece integrare la loro sostituzione in un concetto globale affinché fungano in futuro da componenti di una piattaforma interconnessa di tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tale piattaforma consentirà uno scambio di dati costante e metterà a disposizione le necessarie larghezze di banda per i dati. Si prevede di far confluire, attraverso diverse fasi di acquisto, i diversi sistemi attuali in una piattaforma unitaria. Questo è lo scopo perseguito dal progetto «Telecomunicazione dell’esercito», che è strettamente legato alla creazione e all’ampliamento dei centri di calcolo della Confederazione e del DDPS nonché alla Rete di condotta Svizzera. Per questo motivo i diversi progetti sono coordinati nel quadro del programma «Infrastruttura di condotta, tecnologia dell’informazione e collegamento all’infrastruttura di rete dell’esercito» (FITANIA).
In una prima fase il Parlamento ha approvato, nel quadro del Programma d’armamento supplementare 2015, l’acquisto di 400 apparecchi a onde direttive con maggiori funzionalità. Nella seconda fase di acquisto verranno sostituiti gli apparecchi radio dell’esercito al momento in uso.
Devono essere sostituiti gli impianti di intercomunicazione di bordo dei veicoli, le reti di dati e per le comunicazioni vocali dei livelli di condotta da divisione a compagnia e la rete integrata delle telecomunicazioni militari. Se saranno necessarie larghezze di banda superiori alla capacità degli apparecchi radio da acquistare, queste verranno noleggiate tramite la rete civile di telefonia mobile.
Per poter utilizzare più a lungo i sistemi di comunicazione esistenti verranno inoltre acquistati pezzi di ricambio nonché generatori di corrente e accumulatori.
Con il Programma d’armamento 2020 è previsto un primo acquisto parziale di nuovi apparecchi radio tattici. Sono previsti ulteriori acquisti nella seconda metà degli anni 2020, dopo gli investimenti che verranno operati nei prossimi anni per i nuovi mezzi adibiti alla protezione dello spazio aereo. Al termine degli acquisti i nuovi apparecchi sostituiranno completamente quelli al momento in uso.
Gli apparecchi e i sistemi di cui si propone l’acquisto verranno utilizzati per la comunicazione mobile e parzialmente mobile. Per la comunicazione mobile devono essere sostituiti gli attuali apparecchi radio del livello tattico. Tra questi figurano gli impianti di intercomunicazione di bordo e gli apparecchi di conversazione (headset integrati nei caschi e composti da microfono e cuffie). Per la comunicazione parzialmente mobile occorre acquistare altri apparecchi a onde direttive. È altresì necessario sostituire la rete integrata delle telecomunicazioni militari e rinnovare il software per la pianificazione delle tecnologie della comunicazione. Verranno inoltre acquistate componenti di comunicazione che in futuro consentiranno anche di utilizzare reti radio di dati di operatori civili.
Comunicazione mobile
- Apparecchi radio per il livello tattico
Gli apparecchi radio per il livello tattico servono alla trasmissione protetta via etere di messaggi vocali e dati per gli utenti mobili (in particolare per gli utenti su veicoli).
- Impianti di intercomunicazione di bordo
Gli impianti di intercomunicazione di bordo servono alla comunicazione in particolare all’interno di veicoli protetti. Essi fungono inoltre da interfaccia con tutti i mezzi di comunicazione esterni disponibili nel veicolo come per esempio la rete radio tattica.
- Equipaggiamento di conversazione
Le nuove cuffie di conversazione sostituiranno quelle attualmente utilizzate. Si tratta di apparecchi di ricezione e trasmissione della voce dotati di cuffie e microfono, che permettono di comunicare in ambienti rumorosi.
Comunicazione parzialmente mobile
- Apparecchi a onde direttive
Gli apparecchi a onde direttive, leggeri e portatili, realizzano una connessione a banda larga sicura per comunicazioni vocali e traffico dati presso le infrastrutture parzialmente mobili dell’esercito (es. posti di comando). Tali apparecchi possono essere connessi alla Rete di condotta Svizzera attraverso la rete integrata delle telecomunicazioni militari e vanno a completare la fornitura di apparecchi che risale al 1999.
- Rete integrata delle telecomunicazioni militari
La rete integrata delle telecomunicazioni militari e il suo collegamento alla Rete di condotta Svizzera costituiscono, insieme ai nuovi apparecchi a onde direttive, la colonna portante della comunicazione militare. Il sistema di trasmissione dei dati parzialmente mobile consente di collegare sistemi del livello operativo e del livello tattico. È un elemento centrale nel processo di trasmissione di messaggi vocali e dati e risulta indispensabile soprattutto per diffondere quadri della situazione. L’obiettivo dell’acquisto previsto è adeguare il sistema allo stato attuale della tecnica (connessione al protocollo Internet, velocità di trasmissione dei dati).
- Reti radio di dati di operatori civili
Se saranno necessarie larghezze di banda superiori a quelle messe a disposizione dai mezzi di comunicazione mobile dell’esercito verranno utilizzate reti di dati mobili di operatori civili. A seconda della situazione queste potranno costituire una ridondanza dei sistemi militari oppure essere impiegate anche come mezzi di comunicazione principali. Le componenti di comunicazione installate sui veicoli supportano l’utilizzo congiunto di reti radio di dati di operatori civili. Per poter utilizzare le reti radio di dati di operatori civili verranno acquistate componenti elettroniche per carte SIM, modem, antenne ecc. e verranno integrate nei relativi sistemi militari.
- Pianificazione delle tecnologie della comunicazione
Per pianificare le tecnologie della comunicazione è necessaria un’applicazione informatica adeguata, che consenta di pianificare l’impiego dei sistemi di comunicazione e di configurarli. Questa applicazione permette l’utilizzo trasversale di frequenze, numeri di rete, chiavi di cifratura e indirizzi IP.
Entità dell’acquisto compresa la logistica (573,7 mio. fr.):
- 1800 equipaggiamenti per veicoli di comando e di condotta;
- 1050 equipaggiamenti per i posti di comando;
- 510 equipaggiamenti per l’esercizio sul terreno;
- 230 assortimenti parzialmente mobili per l’istruzione;
- 25 sistemi di test e di integrazione;
- sostituzione della rete integrata delle telecomunicazioni militari;
- 800 apparecchi a onde direttive;
- un sistema per la pianificazione delle tecnologie della comunicazione;
- 6700 equipaggiamenti di alimentazione elettrica;
- mezzi d’istruzione;
- prolungamento della durata di utilizzazione degli apparecchi radio mobili e fissi nonché degli impianti di intercomunicazione di bordo e dei telefoni da campo.
Supplemento di rischio (20,6 mio. fr.) e rincaro (5,7 mio. fr.).
Il progetto per la sostituzione degli apparecchi radio tattici è iniziato nel 2015. Nell’ambito di una procedura mediante invito sono state contattate più di 15 ditte. Attraverso una valutazione delle offerte presentate è stata effettuata una prima scelta, che si è poi ridotta a due candidati. Un team misto composto da specialisti dell’esercito e dell’Ufficio federale dell’armamento armasuisse ha poi valutato gli apparecchi radio delle due ditte. Gli apparecchi radio sono stati sottoposti a una severa valutazione nell’ambito dei criteri di aggiudicazione «test tecnici», «prove presso la truppa», «potenziale per il futuro» e «valutazione commerciale». Nell’autunno del 2019 la scelta è caduta sulla ditta Elbit Systems Ltd. che presentava il miglior rapporto qualità-prezzo. Il miglior rapporto qualità-prezzo deriva da prestazioni leggermente migliori e da una netta differenza in termini economici. Il centro di competenza per il materiale che si occuperà della manutenzione e della rimessa in efficienza degli apparecchi sarà collocato presso la ditta RUAG MRO.
È stata valutata la possibilità di proporre l’intero fabbisogno di sistemi radio tattici, impianti di intercomunicazione di bordo e cuffie di conversazione con il Programma d’armamento 2020, rinunciando quindi alle varie fasi di acquisto (acquisto parziale) proposte. Questa soluzione alternativa consentirebbe di acquistare solo in un secondo momento alcune componenti fondamentali, ad esempio la rete integrata delle telecomunicazioni militari, gli apparecchi a onde direttive e l’utilizzo congiunto di reti radio di dati di operatori civili. Allo stesso tempo comprometterebbe però la capacità di condotta dell’esercito. Prima del 2030 non si potrebbe quindi contare su una comunicazione continua dal livello tattico a quello operativo.
È quindi opportuno acquistare gli apparecchi radio tattici e i nuovi apparecchi a onde direttive in diverse fasi, in modo da potenziare la capacità di condotta dell’esercito già con il primo acquisto parziale. Altri sistemi potranno essere integrati in un secondo momento, con l’obiettivo di garantire la continuità della comunicazione vocale e di dati.
Le spese di manutenzione annuali per i sistemi di comunicazione sollecitati sono stimate a circa 28,9 milioni di franchi. Rispetto allo stato attuale, ciò equivale a un onere supplementare annuo pari a 11,5 milioni di franchi. L’onere supplementare deriva dal fatto che gli apparecchi radio tattici introdotti, il telefono da campo 96 e i relativi sistemi continueranno a essere utilizzati.
In vista della sostituzione della rete integrata delle telecomunicazioni militari occorre modernizzare determinate infrastrutture, quali ad esempio i raccordi alla Rete di condotta Svizzera. Determinati impianti ad alta quota dovranno inoltre essere adeguati ai nuovi apparecchi a onde direttive. Le spese per attuare tali misure sono state approvate con crediti d’impegno di precedenti programmi degli immobili del DDPS.
La durata di utilizzazione di tutti i sistemi da acquistare è di circa 20 anni.
Gli apparecchi radio, gli impianti di intercomunicazione di bordo e le cuffie di conversazione sono stati sottoposti a collaudi tecnici e a una prova presso la truppa. Sulla base di tali verifiche sono stati scelti i modelli, che verranno acquistati e introdotti in diverse fasi tra il 2021 e il 2026.
A partire dal 2020 gli apparecchi a onde direttive verranno sottoposti a collaudi tecnici e a test presso la truppa. In seguito verranno scelti i fornitori e i modelli. L’acquisto è previsto a partire dalla fine del 2021. I fornitori per la rete integrata delle telecomunicazioni militari e l’applicazione informatica per la pianificazione delle tecnologie della comunicazione verranno scelti intorno alla fine del 2020. L’acquisto è previsto nel 2021.
No. Il primo acquisto parziale sarà realizzato a tappe dal 2021 al 2026. Il secondo acquisto parziale seguirà senza soluzione di continuità.
Sostituzione dei sistemi di condotta di Florako
Florako è il sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta degli impieghi introdotto nel 2004. È operativo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, serve a rilevare aeromobili civili e militari (aerei, elicotteri e droni) e a gestire gli impieghi delle Forze aeree in situazioni ordinarie, in contesti di tensione elevata e in caso di conflitto. Senza un sistema di questo tipo gli aerei da combattimento e i mezzi della difesa terra-aria non possono essere impiegati o possono essere impiegati solo in modo molto limitato. Lo stesso discorso vale anche per i mezzi che verranno acquistati nell’ambito del rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo.
Florako comprende le seguenti componenti: apparecchi radar (Flores), trattamento dei segnali radar (Ralus), raffigurazione del segnale radar per la rappresentazione della situazione aerea (Lunas), comunicazione vocale e di dati (Komsys) e radiocomunicazione cifrata di dati (Datalink).
Il buon funzionamento di un sistema così complesso richiede il costante aggiornamento delle relative tecnologie attraverso continue sostituzioni e manutenzioni.
Come annunciato nel Programma d’armamento 2018 occorre sostituire due componenti – i sistemi di condotta – di Florako: il sistema di calcolo per il trattamento dei segnali radar (sistema per il rilevamento della situazione dello spazio aereo, Ralus) e il sistema di rappresentazione dei segnali radar per la visualizzazione della situazione aerea sugli schermi della condotta degli impieghi (sistema d’informazione sulla situazione aerea, Lunas). Queste due componenti sono state fornite da due produttori differenti. Dal momento che il trattamento dei dati captati dai sensori e la messa a disposizione per la condotta degli impieghi sono strettamente legati tra loro dal punto di vista tecnico, il nuovo sistema di condotta deve essere fornito da un unico produttore. In questo modo l’integrazione delle due componenti nel sistema globale Florako risulterà molto più semplice.
La sostituzione del sistema di condotta e di comunicazione di Florako rientra nel pacchetto per il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo insieme al rinnovamento del sistema di sensori di Florako (progetto Radar), all’acquisto di nuovi aerei da combattimento (progetto NAC) e all’acquisto di un sistema di difesa terra-aria a lunga gittata (progetto DTA).
Con i Programmi d’armamento 2016 e 2018 è stato deciso il rinnovo del sistema di sensori di Florako (progetto Radar), che al momento è in fase di attuazione.
Entità dell’acquisto (129 mio. fr.):
- due centrali d’impiego con postazioni di lavoro;
- diversi software per il trattamento e la visualizzazione dei dati concernenti la situazione aerea e per la condotta degli impieghi;
- apparecchi e installazioni per il supporto software e per i sistemi di test e di analisi;
- apparecchi tecnici e installazione della centrale d’impiego provvisoria;
- adeguamento delle interfacce ai sistemi collegati con Florako.
Logistica (14 mio. fr.), supplemento di rischio (10 mio. fr.) e rincaro (2 mio. fr.).
Già nel 2017 il DDPS aveva valutato la possibilità di cambiare solo determinate componenti del sistema per il rilevamento della situazione dello spazio aereo (Ralus) e del sistema d’informazione sulla situazione aerea (Lunas) anziché sostituire gli interi sistemi. Questa soluzione non permetterebbe però di garantire la manutenzione e la riparazione di tali componenti. Risulterebbe inoltre nettamente più costoso integrare nuove funzionalità nel sistema già esistente.
Nell’estate del 2017 si è deciso, sulla base delle offerte presentate da diversi fornitori, di rinunciare alla modernizzazione dei sistemi e di sostituirli. Era infatti emerso che, considerando l’intera durata di utilizzazione, i costi di investimento e di manutenzione per una sostituzione risultavano inferiori. La sostituzione offre inoltre una migliore base tecnologica: in futuro sarà tecnicamente più semplice e meno costoso collegare altri sistemi parziali.
Le spese di manutenzione annuali ammonteranno a 1,7 milioni di franchi, ovvero 0,3 milioni di franchi in meno rispetto ad oggi.
La sostituzione dei sistemi di condotta di Florako comporta interventi sugli immobili per un valore pari a 13 milioni di franchi, che verranno sollecitati tramite un credito d’impegno nell’ambito del Programma degli immobili del DDPS 2021.
I sistemi di condotta di Florako potranno essere utilizzati fino al 2040.
Per il nuovo sistema di condotta di Florako sono stati valutati i sistemi di tre candidati esteri nell’ambito di una procedura mediante invito. Tutti questi sistemi vengono già impiegati dalle aviazioni militari di altri Paesi e possono essere interamente integrati nel sistema Florako. Tra questi è stato infine scelto il sistema «SkyView» della ditta Thales. Tale prodotto è sufficientemente avanzato dal punto di vista tecnico, presenta il miglior rapporto costi-benefici e soddisfa al meglio le esigenze. Per ridurre il rischio – in particolare per quanto riguarda l’integrazione nel sistema già esistente – nel 2020 verranno effettuati dei test supplementari.
L’attuazione del progetto è prevista dal 2021. L’introduzione del sistema inizierà intorno al 2025 e verrà completata nel 2027.
Rinnovo del materiale per l’aiuto in caso di catastrofe
L’esercito fornisce appoggio alle autorità civili nella gestione delle catastrofi in Svizzera e all’estero, come ad esempio nel caso delle inondazioni nella valle della Kander nel 2011 o della frana di Bondo nel 2017. Dispone di truppe con istruzione ed equipaggiamento specifici (quattro battaglioni di salvataggio e un battaglione d’intervento d’aiuto in caso di catastrofe) che forniscono appoggio ad esempio nella lotta antincendio, nella protezione dalle piene, nella localizzazione, nel salvataggio e nell’evacuazione. In Svizzera soltanto l’esercito ha la capacità di trasportare grandi quantità d’acqua su lunghe distanze e di fornire quindi assistenza nello spegnimento di incendi di grande portata o di incendi industriali.
Una parte dell’equipaggiamento delle truppe di salvataggio per lo spegnimento di incendi di grande portata e di incendi industriali risale a più di 30 anni fa. Per determinate attrezzature quali le pompe acqua antincendio non è più possibile reperire i pezzi di ricambio. Anche i veicoli hanno raggiunto il termine della loro durata di utilizzazione e devono essere sostituiti. Solo l’acquisto di nuovo materiale può consentire alle truppe di salvataggio di fornire appoggio anche in futuro alle autorità in caso di catastrofe.
Per spegnere incendi di grande portata e incendi industriali trasportando le grandi quantità di acqua necessarie su distanze che possono raggiungere anche i sei chilometri, le truppe di salvataggio hanno bisogno di materiale speciale: pompe, tubi, passatubi per sormontare strade ed ostacoli nonché cannoni ad acqua per lo spegnimento vero e proprio. I militari impiegati necessitano inoltre di equipaggiamenti di protezione e apparecchi di protezione della respirazione. Il materiale viene trasportato sul luogo di intervento all’interno di contenitori intercambiabili e con veicoli portanti. Per gli incendi boschivi o industriali che coinvolgono liquidi infiammabili è necessaria una serie di altri materiali speciali. Tutti i sistemi devono essere conformi agli standard e alle norme vigenti in materia di sicurezza che si applicano anche alle forze di salvataggio civili.
Adeguando i sistemi agli standard prestazionali e tecnologici attuali si garantisce che:
- l’esercito mantenga la qualità e la quantità delle prestazioni fornite nell’ambito dell’adempimento dei suoi compiti – in particolare l’appoggio alle autorità civili in situazioni di emergenza – al livello auspicato dai partner della Rete integrata Svizzera per la sicurezza.
- vengano acquistati veicoli portanti e rimorchi conformi ai requisiti per assicurare una mobilità sufficiente delle forze d’impiego militari.
Entità dell’acquisto (95,7 mio. fr.):
- 29 assortimenti trasporto acqua;
- 16 assortimenti impiego antincendio;
- 16 assortimenti cannoni ad acqua e accessori;
- 16 assortimenti passatubi e accessori;
- 18 assortimenti protezione della respirazione;
- 35 assortimenti abbigliamento antincendio;
- 8 moduli contenitori intercambiabili impiego incendi boschivi;
- 4 moduli contenitori intercambiabili impiego incendi sostanze infiammabili;
- 34 veicoli portanti;
- 62 rimorchi a due assi per il trasporto di contenitori intercambiabili.
Logistica (13,1 mio. fr.), supplemento di rischio (3,4 mio. fr.) e rincaro (3,8 mio. fr.).
Oltre all’acquisto di nuovi sistemi sono state esaminate e scartate altre tre possibilità:
- Rinuncia al rinnovo del materiale
Senza il rinnovo dei propri sistemi, a partire dal 2025 le formazioni di salvataggio e di aiuto in caso di catastrofe perderebbero le loro capacità nell’ambito del trasporto dell’acqua e degli impieghi antincendio. All’interno della Rete integrata Svizzera per la sicurezza non vi sono altre organizzazioni partner (es. pompieri civili, protezione della popolazione) che possano sostituire le formazioni militari di salvataggio e di aiuto in caso di catastrofe per sinistri di grande portata o situazioni di emergenza. Non sarebbe realistico pensare di trasferire tale capacità a un’altra organizzazione in soli cinque anni. Anche questa operazione inoltre comporterebbe dei costi.
- Rinvio delle misure proposte
Il DDPS ha effettuato delle valutazioni per determinare per quanto tempo ancora le formazioni di salvataggio e di aiuto in caso di catastrofe potrebbero utilizzare il materiale i cui componenti non sono più disponibili sul mercato se le misure venissero rimandate. Si tratterebbe in particolare delle pompe acqua antincendio 83 e degli autocarri Saurer 10DM. Dalle valutazioni è emerso che dal 2025 sarebbe inevitabile mettere fuori servizio una parte dei sistemi oggi disponibili per utilizzarne i componenti come pezzi di ricambio. A partire dal 2025 il numero dei sistemi di impiego disponibili sarebbe quindi in graduale riduzione, e di conseguenza anche le prestazioni dell’aiuto militare in caso di catastrofe.
- Sostituzione dei sistemi di impiego con altri mezzi
Infine sono state effettuate delle valutazioni per verificare se fosse eventualmente possibile sviluppare la capacità con altri mezzi (es. aerei antincendio). Dalle valutazioni è però emerso che per il trasporto di grandi quantità di acqua su lunghe distanze al momento e nel prossimo futuro non vi sono alternative al sistema ormai collaudato composto di pompe, tubi flessibili e cannoni ad acqua. Gli aerei antincendio o gli elicotteri non sono ad esempio in grado di apportare quantità sufficienti di acqua sul luogo dell’incendio nei tempi richiesti.
Per la manutenzione annuale sono previsti 2,5 milioni di franchi. Siccome il rinnovo implica una riduzione del numero di assortimenti, la spesa resta pressoché invariata, nonostante le tecnologie siano più moderne.
L’istruzione si svolgerà di principio sulle piazze d’armi e d’istruzione delle truppe di salvataggio a Wangen a. A. (BE) e Epeisses (GE) e del battaglione d’intervento d’aiuto in caso di catastrofe a Bremgarten (AG). Le ristrutturazioni necessarie di padiglioni e villaggi d’istruzione sono state considerate nei progetti immobiliari già approvati per il risanamento della piazza d’armi di Wangen a. A. e della piazza d’istruzione di Epeisses.
Se necessario si procederà all’adeguamento o al riequipaggiamento (es. carica flottante) di altri stazionamenti della truppa e depositi.
La durata di utilizzazione prevista dei vari assortimenti è di 25 anni, quella degli autocarri di 15-20 anni e quella dei rimorchi di 20-25 anni. Fanno eccezione prodotti e componenti commerciali quali caschi di protezione o protezioni contro le cadute che hanno una durata di utilizzazione prescritta per legge di 10-15 anni.
La maggior parte del materiale da acquistare è disponibile sul mercato. Deve essere compatibile con pompe, tubi, cannoni ad acqua, apparecchi di protezione della respirazione ecc. già in dotazione all’esercito. Verranno dunque realizzati e testati dei modelli funzionali (prototipi). I relativi test di integrazione si svolgeranno in più fasi dal 2019 al 2021.
Una parte dei fornitori verrà scelta solo dopo l’approvazione dei crediti, perché per diverso materiale è necessario pubblicare un bando e svolgere una valutazione.
Prima di avviare una produzione in serie si verificherà, tramite una serie zero e prove presso la truppa, se i requisiti richiesti sono soddisfatti. Se il materiale è idoneo per la truppa verrà acquistato e introdotto gradualmente presso la truppa tra il 2024 e il 2027.
I veicoli portanti e i rimorchi costituiscono un’eccezione, dal momento che i fornitori sono già stati scelti e i contratti negoziati nel quadro di altri acquisti.
Prolungamento della durata di utilizzazione dei carri armati granatieri 2000
L’esercito deve mettere in conto che in caso di minacce ibride potrebbe ancora trovarsi ad affrontare truppe regolari avversarie che combattono in modo convenzionale. Per questo motivo anche in futuro l’esercito dovrà essere in grado di contrastare minacce militari. Le truppe di terra dovranno inoltre essere in grado di condurre un combattimento mobile. Oggi le truppe meccanizzate assicurano questa capacità anche con i carri armati granatieri 2000, che vengono utilizzati insieme ai carri armati 87 Leopard. Il carro armato granatieri 2000, che continua ad essere tra i migliori della sua categoria a livello mondiale, è il sistema d’arma principale dei granatieri carristi. Si tratta di un mezzo cingolato che viene impiegato sia come veicolo di comando che come veicolo da combattimento. L’esercito dispone di 154 carri armati granatieri per il trasporto di truppe e 32 carri armati granatieri di comando per la condotta mobile.
I costi per la rimessa in efficienza dei carri armati granatieri, che hanno quasi 20 anni, aumentano man mano che questi invecchiano. Alcune componenti non sono più reperibili sul mercato. Le carenze che ne derivano riducono la disponibilità dei veicoli al punto che a partire dal 2023 circa potrebbe essere impossibile impiegare la flotta al completo. Alcuni veicoli dovrebbero essere messi fuori servizio e cannibalizzati. Per poter continuare a disporre della flotta nella sua dimensione attuale il DDPS dovrà avviare, a partire dal 2020, il prolungamento della durata di utilizzazione.
Il prolungamento della durata di utilizzazione ha come obiettivo primario il rinnovamento di componenti che non sono più reperibili sul mercato. Le componenti di cui è prevista la sostituzione sono i seguenti: sistemi computerizzati e display, sistema di informazione del veicolo, sistema di telecamere, telecamera termica, rinforzo del telaio, generatore e climatizzatore.
Un altro obiettivo è il riapprovvigionamento delle scorte di pezzi di ricambio, che al momento sono sufficienti solo fino all’inizio degli anni 2020. Il prolungamento della durata di utilizzazione consente da un lato di garantire la disponibilità dei veicoli fino al 2040 circa, e dall’altro di stabilizzare al livello dei primi anni di utilizzo i costi per la manutenzione, la rimessa in efficienza e il servizio delle modifiche.
Nel quadro delle misure previste molte parti dei veicoli verranno smontate. In tali condizioni è possibile procedere ad eventuali manutenzioni e rimesse in efficienza comunque necessarie.
I carri armati granatieri 2000 dispongono già oggi di impianti di istruzione, che consentono di trasmettere contenuti anche complessi e di ridurre al minimo i tragitti nel traffico stradale e gli esercizi al di fuori delle piazze d’armi. La sostituzione di varie componenti del veicolo rende necessario anche l’adeguamento degli impianti di diagnosi e di istruzione.
Le misure previste non sono volte a incrementare l’efficienza bellica dei carri armati granatieri, ma servono a mantenere le capacità attuali. Tuttavia, grazie a vari miglioramenti tecnici, in futuro questi veicoli potranno essere impiegati in modo più efficace in zone densamente edificate. Il nuovo sistema di telecamere consente ad esempio una panoramica a 360° intorno al veicolo. Anche l’installazione di un nuovo apparecchio a immagine termica e di una telecamera notturna ad alta risoluzione miglioreranno la capacità d’impiego del sistema in condizioni di scarsa visibilità. Tali misure, insieme ai miglioramenti apportati dagli intensificatori di luce residua e dagli apparecchi a immagine termica acquisiti nel quadro del messaggio sull’esercito 2019, aumenteranno la capacità d’impiego dell’esercito sia di giorno che di notte. Da quando i veicoli sono stati acquistati, 20 anni fa, anche le parti di microelettronica e i software si sono evoluti. La sostituzione di componenti migliorerà la stabilità del sistema e semplificherà i futuri aggiornamenti del software.
Attualmente il prolungamento della durata di utilizzazione dei carri armati granatieri 2000 risulta più economico rispetto all’acquisto di nuovi carri armati granatieri ruotati. Le misure proposte consentono di continuare a utilizzare i carri armati granatieri attuali fino al 2040 circa. Ciò permette di mantenere il valore degli investimenti realizzati finora. Mettere fuori servizio prematuramente i carri armati significherebbe gestire le risorse disponibili in modo non economico, soprattutto perché i carri armati granatieri 2000 continuano ad essere tra i migliori della loro categoria a livello mondiale. Inoltre nei prossimi anni la tecnologia dei carri armati granatieri ruotati si svilupperà. L’esercito dà la priorità al rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo e non può acquistare contemporaneamente anche nuovi carri armati granatieri ruotati.
Entità dell’acquisto (324,8 mio. fr.):
- prolungamento della durata di utilizzazione di 154 carri armati granatieri 2000;
- prolungamento della durata di utilizzazione di 32 carri armati granatieri di comando 2000;
- adeguamento di simulatori.
Logistica (70,7 mio. fr.), supplemento di rischio (12,8 mio. fr.) e rincaro (29,7 mio. fr.).
Oltre al prolungamento della durata di utilizzazione sono state esaminate altre quattro possibilità:
- Sostituzione dei carri armati granatieri 2000
La sostituzione dei carri armati granatieri 2000 consentirebbe ad esempio di acquistare un veicolo più leggero e più mobile. Questo sarebbe più adeguato allo stato attuale della tecnica, alla minaccia e all’ambito di impiego odierni. Tuttavia con i 438 milioni di franchi previsti non sarebbe possibile acquistare veicoli nuovi in quantità nemmeno lontanamente paragonabili a quelle oggi disponibili. Se ad esempio il carro armato granatieri 2000 venisse sostituito con un carro armato granatieri ruotato con capacità simili, per lo stesso prezzo si potrebbero acquistare al massimo 80 nuovi veicoli, ovvero neanche la metà di quelli necessari per l’equipaggiamento delle formazioni meccanizzate. Si genererebbero dunque lacune notevoli a livello di equipaggiamento o in alternativa riduzioni delle formazioni di combattimento. La sostituzione di un sistema con uno nuovo dopo neanche 20 anni di utilizzo sarebbe inoltre discutibile anche dal punto di vista della sostenibilità. I carri armati granatieri 2000 sono altresì tra i più performanti al mondo e anche molte altre forze armate li stanno ancora utilizzando.
- Rinuncia/rinvio del prolungamento della durata di utilizzazione
Con la rinuncia al prolungamento della durata di utilizzazione o il rinvio di quest’ultimo la disponibilità si ridurrebbe notevolmente anno dopo anno. A partire dal 2023 occorrerebbe disattivare alcuni veicoli. Ne deriverebbero lacune a livello di capacità e di equipaggiamento. In questo preciso momento il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo, prioritario dal punto di vista militare, vincola le risorse finanziarie dell’esercito. Un nuovo sistema potrebbe essere acquistato non prima della fine di questo decennio.
- Riduzione della disponibilità della flotta
Questa possibilità prevederebbe la disattivazione di una parte dei veicoli attualmente disponibili, dai quali verrebbero prelevati pezzi di ricambio per i veicoli ancora in uso. Il vantaggio di tale opzione risiederebbe nell’utilizzo di componenti già conosciute, ma il fatto che la truppa potrebbe utilizzare sempre meno carri armati granatieri avrebbe un impatto incisivo sull’istruzione e sull’impiego, con conseguente riduzione delle capacità prestazionali nell’ambito della difesa.
Le spese di manutenzione annuali ammonteranno a 12 milioni di franchi. Rispetto allo stato attuale, ciò equivale a una diminuzione dell’onere annuale pari a 4 milioni di franchi.
I carri armati granatieri 2000 verranno utilizzati presumibilmente fino al 2040.
Il prolungamento della durata di utilizzazione richiede una conoscenza del tipo di veicolo che solo il produttore possiede. Si prevede quindi di affidare l’incarico di mandatario principale alla ditta produttrice BAE Systems Hägglunds. Basandosi su un veicolo nella configurazione al momento disponibile nell’Esercito svizzero, BAE Systems Hägglunds ha realizzato un prototipo sul quale sono state installate le nuove componenti. Nell’ambito dei test svolti con questo prototipo sono state individuate varie lacune. Una volta eliminate le lacune il prototipo sarà definitivo e la maturità per la produzione in serie verrà raggiunta nei tempi previsti.
Da quando l’Esercito svizzero utilizza i carri armati granatieri 2000, la RUAG è incaricata della loro manutenzione industriale e della rimessa in efficienza. BAE Hägglunds considera la RUAG il suo più importante fornitore, che si occuperà della produzione in serie nel suo stabilimento di Thun.
Tra il 2021 e il 2026.
Attualizzazione degli aerei PC-21
Con i Programmi d’armamento 2006 e 2010 sono stati acquistati otto aerei PC-21 della ditta Pilatus. Questo velivolo ad elica serve per addestrare i piloti che non hanno esperienza con gli aviogetti e consente loro, al termine dell’istruzione, di passare direttamente agli F/A-18 o ad altri aerei da combattimento che verranno utilizzati in futuro. L’istruzione con i PC-21 è nettamente più economica e ha un minor impatto ambientale rispetto a quella svolta con gli aviogetti di addestramento.
Poiché però determinate componenti non possono più essere acquistate e altri utenti di questi aerei non utilizzano la stessa configurazione, sono necessari adeguamenti dei velivoli e dei simulatori. Oggi le Forze aeree svizzere utilizzano ancora componenti dei PC-21 che nessun altro utente di questi aerei impiega più. La possibilità di svolgere la manutenzione e il mantenimento dell’efficienza di tali componenti è limitata nel tempo e la manutenzione dei velivoli sarà sempre più complicata e costosa. Vi è inoltre il rischio che altri produttori di componenti interrompano la fornitura dei servizi al momento offerti, tanto più che una flotta così piccola non risulta particolarmente interessante dal punto di vista economico.
Negli ultimi 10 anni il sistema di istruzione PC-21 è stato costantemente sviluppato. Nel quadro delle misure previste le Forze aeree svizzere adotteranno dei miglioramenti del sistema che sono stati sviluppati per le forze aeree australiane. Le Forze aeree svizzere potranno beneficiare di uno stock di pezzi di ricambio condiviso. Le Forze aeree francesi adottano la stessa configurazione per i loro PC-21.
Il pacchetto delle misure comprende adeguamenti supplementari e specifici per la Svizzera, la cui necessità è dettata dalla topografia del nostro Paese e dall’elevata intensità del traffico aereo. L’installazione di un sistema di rilevamento degli ostacoli e di un sistema di allarme del traffico aereo migliorerà notevolmente la sicurezza dei PC-21 dal punto di vista della tecnica aeronautica. Entrambi i sistemi sono indispensabili per un sistema di addestramento moderno: avvertono del pericolo di collisione al suolo e con altri velivoli. La maggior parte delle operazioni di sviluppo e di omologazione dei singoli sistemi della nuova configurazione è già stata eseguita e le relative spese pagate. Tali operazioni non dovranno più essere eseguite una seconda volta. Con le misure previste i PC-21 verranno adeguati alle esigenze militari e civili odierne e resi idonei al volo fino alla fine del 2035.
La soluzione proposta rispecchia la configurazione attuale di circa tre quarti degli aerei PC-21 impiegati in tutto il mondo. Per i futuri lavori di manutenzione le Forze aeree svizzere potranno quindi beneficiare di condizioni migliori. Allo stesso tempo con tale variante vengono soddisfatte le esigenze attuali in materia di tecnica aeronautica e la sicurezza viene adeguata agli standard odierni.
Entità dell’acquisto (40,3 mio. fr.):
- attualizzazione di 8 aerei PC-21;
- attualizzazione del simulatore del PC-21.
Logistica (3,2 mio. fr.) e supplemento di rischio (1,5 mio. fr.).
Sono state esaminate altre possibilità con configurazioni differenti, che sono però poi state scartate perché utilizzate solo da pochi utenti nel resto del mondo.
Le spese di manutenzione annuali ammontano a 5,1 milioni di franchi. Rispetto allo stato attuale, ciò equivale a un onere supplementare annuo pari a 0,1 milioni di franchi.
Con le misure previste i PC-21 verranno resi idonei al volo fino alla fine del 2035 e adeguati alle esigenze militari e civili odierne.
Dopo la fase di sviluppo nel 2017, l’anno seguente è stato poi testato un prototipo realizzato con uno degli aerei PC-21. Tenendo conto dei risultati dei test, a fine giugno 2019 Pilatus ha presentato un ultimo adeguamento dell’offerta in vista della trasformazione della flotta. La trasformazione degli altri sette aerei è prevista tra il 2021 e il 2024.
ME

Progettazione, collaudo e preparazione dell’acquisto (PCPA)
Il credito d’impegno PCPA è utilizzato per la costruzione di prototipi, per test, per mandati di sviluppo e per il settore «Scienza e tecnologia». Investimenti: 225 milioni di franchi
Progettazione, collaudo e preparazione dell’acquisto (PCPA)
A medio e lungo termine l’esercito deve migliorare le proprie capacità. I sistemi e il materiale vanno inoltre adeguati alle tecnologie attuali. Il credito d’impegno PCPA consente di preparare gli acquisti. È utilizzato per la costruzione di prototipi, per i test, per i mandati di ricerca e per il settore Scienza e tecnologia di armasuisse. Sono inoltre elaborati studi, concetti e analisi tecniche, sviluppate applicazioni di software nonché svolte prove presso la truppa e verifiche.
Il credito sollecitato serve a prolungare fino al 2030 la durata di utilizzazione dell’obice blindato
M-109 per consentire l’istruzione fino all’introduzione di un nuovo sistema. Andranno a carico del credito E&FR le misure intese a mantenere le prestazioni degli obici blindati e gli acquisti di pezzi di ricambio. Con il credito MI&GM saranno acquistati anche diversi tipi di munizioni.
L’obice blindato M-109 da 15,5 cm serve all’appoggio di fuoco a media distanza. Nel 2025 giungerà al termine della sua durata di utilizzazione prevista. Nel 2016 il Consiglio federale, in adempimento del postulato 11.3752 sul futuro dell’artiglieria, ha ribadito che tale capacità va mantenuta, migliorando la precisione, la gittata e la mobilità. Con il PCPA dello scorso anno sono stati avviati gli studi per un nuovo sistema, che però sarà introdotto al più presto verso la fine degli anni 2020. Se gli odierni obici blindati dovessero essere messi fuori servizio prima dell’introduzione di un nuovo sistema, ciò comporterebbe una lacuna di capacità. Inoltre, in assenza di un sistema d’arma, l’istruzione delle truppe non sarebbe possibile. Le scuole reclute dell’artiglieria non potrebbero quindi più svolgersi in maniera sensata e verrebbe a mancare nuovo personale per le formazioni d’artiglieria.
L’esercito dispone di un centro d’istruzione al combattimento a Bure (JU) e a Walenstadt (SG). In questi centri i reparti fino alle dimensioni di un corpo di truppa si addestrano al simulatore nel combattimento in zone edificate. Gli impianti sono equipaggiati con diversi sistemi, tra l’altro per la valutazione degli esercizi e per la simulazione di danni a edifici e veicoli. Tra il 2024 e il 2028 questi sistemi giungeranno al termine della loro durata di utilizzazione e dovranno essere rinnovati. Nel 2018 è stato stanziato un primo credito a tal fine. Da allora la pianificazione è stata ulteriormente perfezionata. Il credito sollecitato sarà utilizzato per lo sviluppo di modelli funzionali, l’acquisto di licenze software, test tecnici e prove presso la truppa.
Per garantire in ogni momento l’esercizio di aerei da combattimento, elicotteri, missili ecc., s’investe costantemente nel mantenimento della prontezza all’impiego di questi sistemi aeronautici. Viene ad esempio verificata la struttura dei velivoli allo scopo di poter impiegare i sistemi aeronautici fino al termine della loro durata di utilizzazione per un’ampia gamma di compiti. Particolare attenzione viene dedicata alla struttura e al programma di risanamento della struttura dell’F/A-18. Il credito sollecitato sarà utilizzato per studi e accertamenti tecnici.
Ogni militare e ogni milite della protezione civile possiede un libretto di servizio in cui sono registrate l’incorporazione, i servizi compiuti, le istruzioni, le prestazioni e altre informazioni. Questi dati sono archiviati in forma elettronica nel Sistema di gestione del personale dell’esercito (PISA). Già da alcuni anni l’esercito sta valutando le modalità per eliminare questa ridondanza. Nel 2018 è stata approvata la mozione 18.3179 per una digitalizzazione del libretto di servizio, il cui obiettivo è consentire ai militari e ai militi della protezione civile un accesso ai loro dati digitali, rinunciando in futuro al libretto di servizio e al libretto delle prestazioni in forma cartacea, semplificando così i lavori amministrativi. Il credito sarà utilizzato per uno studio e un concetto finalizzati all’adempimento della mozione.
Dal 1997 l’Amministrazione federale utilizza il software della ditta SAP per i settori Finanze, Logistica, Acquisti, Personale, e Immobili. Per l’esercito il software svolge un ruolo rilevante ai fini dell’impiego, poiché consente di gestire l’intera logistica. Il produttore fornirà prestazioni di supporto per l’attuale versione soltanto fino al 2025 circa, dopodiché occorrerà passare alla nuova versione S/4HANA. Il 13 dicembre 2019 il Consiglio federale ha adottato un messaggio sulla modernizzazione dei processi di supporto della Confederazione e dei sistemi rilevanti ai fini dell’impiego in seno al DDPS, che sarà discusso dal Parlamento nel 2020. Fino all’approvazione dei crediti d’impegno sollecitati, il DDPS finanzierà i lavori di preparazione necessari tramite il credito per l’acquisto di materiale dell’esercito. Sarà così possibile proseguire senza interruzioni i lavori. Nel presente credito sono contenute le misure preparatorie quali gli studi e i concetti nonché parti della migrazione stessa. Saranno inoltre realizzati gli sviluppi necessari per l’attuale sistema SAP.
I carri armati di recupero sono impiegati per recuperare carri armati da combattimento guasti. Devono disporre di una forza di trazione adeguata ed essere protetti a sufficienza per eseguire un recupero anche in condizioni di combattimento. Rivestono un ruolo importante anche per la mobilità delle formazioni meccanizzate, poiché grazie alle loro capacità possono sgombrare anche strade bloccate da ostacoli. Affinché i carri armati di recupero rimangano pronti all’impiego sino al termine della durata di utilizzazione prevista per il 2040, all’inizio degli anni 2020 sarà necessario adottare delle misure. Il credito sollecitato serve a costruire un prototipo nonché ai collaudi tecnici e logistici per preparare le relative misure.
Dei 225 milioni di franchi sollecitati, circa 120 milioni saranno utilizzati per il settore «Scienza e tecnologia armasuisse» (49 mio. fr.) nonché per gli accertamenti correnti (71 mio. fr.). Queste parti del credito d’impegno PCPA sono sollecitate solo ogni quattro anni e i relativi importi sono inclusi nei gruppi di materiale. È quindi possibile eseguire senza indugi studi, accertamenti preliminari e la preparazione degli acquisti per piccoli progetti nonché l’analisi degli incidenti e l’avvio di accertamenti in vista di modifiche.
Equipaggiamento e fabbisogno di rinnovamento (E&FR)
Oltre ai programmi d’armamento, il credito d’impegno E&FR costituisce una quota significativa delle spese d’armamento. Queste comprendono ad esempio l’equipaggiamento personale, l’armamento dei militari nonché il materiale per l’aiuto alla condotta. Figurano nel credito anche gli acquisti sostitutivi e gli acquisti successivi di materiale dell’esercito già in uso. Sono inoltre eseguite delle modifiche per mantenere pronto all’impiego il materiale dell’esercito.
Materiale d’istruzione
Grazie al simulatore di condotta della Scuola di stato maggiore generale di Kriens gli stati maggiori militari allenano a livello tattico e operativo la condotta delle formazioni a loro subordinate, senza dover chiamare in servizio truppe. L’istruzione è quindi più economica, efficiente e rispettosa dell’ambiente. Con il credito PCPA 2019 è stato progettato e preparato l’acquisto sostitutivo. Il presente credito E&FR serve ad attuarlo.
I simulatori sono impiegati anche per l’istruzione dei conducenti, ad esempio dei veicoli di spegnimento aeroportuali acquistati in due fasi (nel 2019 e nel 2020). Nel quadro del sistema d’istruzione proposto i capi intervento si esercitano al simulatore nella lotta antincendio con i veicoli summenzionati sia a livello tecnico sia a livello tattico.
Materiale per l’aiuto alla condotta
La sicurezza dei dati elettronici ha oggi una grande rilevanza. L’esercito e i servizi informazioni sono importanti strumenti di politica di sicurezza della Svizzera e rappresentano quindi potenziali obiettivi per i ciberattacchi. Pertanto è importante proteggere i loro sistemi di dati e i loro canali di comunicazione. È inoltre proposto l’acquisto di diversi sistemi: un software per l’autentificazione degli utenti e per la gestione degli accessi garantirà che anche i militari di milizia possano lavorare in tutte le situazioni con dati classificati. Un sistema gateway consentirà lo scambio sicuro di detti dati classificati e controllerà il flusso di informazioni tra sistemi. Infine con un software di sorveglianza delle reti sarà possibile individuare tempestivamente e impedire i ciberattacchi, identificando ed eliminando i punti deboli.
La protezione delle informazioni svolge un ruolo importante anche per quanto concerne i sistemi d’impiego. Nel caso degli aerei da combattimento F/A 18, degli elicotteri e dei nuovi droni da ricognizione 15, per cifrare lo scambio di dati vengono utilizzate cosiddette chiavi di cifratura. Viene proposto un primo acquisto parziale di un sistema elettronico di amministrazione delle chiavi, che consentirà una cifratura più rapida e affidabile.
Nella situazione aerea sono illustrati i movimenti aerei sopra la Svizzera. Per una situazione aerea completa e aggiornata sono necessari diversi sensori che sorvegliano costantemente l’intero spazio aereo svizzero. Viene proposto l’acquisto di nuovi sensori per l’esplorazione dei segnali elettronici con i quali sarà possibile rilevare emissioni elettromagnetiche nell’area d’interesse della Svizzera. I sensori possono localizzare gli aerei, identificarli e, in associazione con informazioni da altre fonti, valutarne le capacità operative.
Con il sistema d’informazione e di condotta delle Forze aeree (FIS FA) sono pianificati e diretti tutti gli impieghi delle Forze aeree, scambiate le informazioni e amministrati i dati personali. Dall’introduzione nel 2003 il software è stato continuamente adeguato alle esigenze e ulteriormente sviluppato. Con il credito sollecitato le Forze aeree intendono sostituire l’hardware del 2014. Sono inoltre previsti vari adeguamenti del software, tra l’altro nell’ambito dell’introduzione del nuovo sistema di ricognitori telecomandati 15.
Al FIS FA è collegato anche un sistema per rilevare i dati meteorologici al suolo sugli aerodromi militari. Tramite un’interfaccia vengono scambiati con organi militari e civili dati meteorologici importanti per il servizio di volo. Il sistema, in servizio da 25 anni, verrà sostituito da un nuovo sistema conforme alle esigenze attuali e in particolare anche alle direttive civili. Ciò è essenziale, poiché l’utilizzo degli aerodromi militari viene sempre più condiviso anche con l’aviazione civile.
Materiale per il servizio degli approvvigionamenti e dei trasporti
Durante gli impieghi le forze speciali devono essere in grado di garantire autonomamente l’approvvigionamento per più giorni. A causa dei numerosi supporti tecnici (ad es. apparecchi radio, telecamere, apparecchi a immagine termica) l’approvvigionamento energetico in particolare è di importanza fondamentale. Per garantirlo anche durante impieghi prolungati, sarà acquistato un sistema composto da accumulatori e pannelli solari performanti e da pile a combustibile di varie dimensioni.
Gli aerodromi militari sono equipaggiati con veicoli antincendio. La flotta, composta da veicoli antincendio di due diversi modelli e da veicoli dei capi intervento, deve essere rinnovata periodicamente. Dopo il primo acquisto parziale nel 2019 è ora proposto l’acquisto di un secondo lotto nel 2020.
Materiale sanitario e materiale NBC
I militari dispongono di un equipaggiamento NBC personale per la protezione da sostanze radioattive, biologiche e chimiche. Queste possono essere rilasciate da un avversario, ma anche in seguito a un incidente industriale. È parte integrante di questo equipaggiamento una siringa per autoiniezione, che contiene due principi attivi contro i sintomi da intossicazione ed è utilizzata dalla persona stessa. Gli autoiniettori sono giunti a scadenza e devono essere sostituiti.
Rientrano nel materiale NBC dell’esercito anche le tende che possono essere piantate in un’area contaminata. Offrono protezione fino a 20 persone, che possono soggiornarvi senza tuta di protezione o maschera di protezione. Le tende sono state acquistate nel 2005 contemporaneamente al sistema di decontaminazione. Il materiale presenta carenze dovute all’invecchiamento, che possono essere eliminate con un programma di mantenimento del valore.
Calzature
Con il credito E&FR dello scorso anno è stato acquistato un primo lotto di nuovi stivali da combattimento, che sostituiranno quelli usati sinora, risalenti agli anni 1990. È ora proposto l’acquisto di un secondo lotto di 75 000 paia di stivali da combattimento.
Altro materiale dell’esercito
Tra le prestazioni fornite regolarmente dall’esercito in appoggio alle autorità civili rientra la protezione delle opere, ad esempio nell’ambito di conferenze o altre grandi manifestazioni. Si tratta di impedire un accesso non autorizzato all’opera o all’area da proteggere, controllare in permanenza l’accesso e sorvegliare i dintorni in modo da individuare tempestivamente e gestire le minacce e i pericoli. A seconda delle dimensioni dell’opera, per mantenere questa protezione per diversi giorni sono necessari effettivi di truppe considerevoli. Dal 2005 l’esercito impiega anche un sistema di sorveglianza, che grazie a diversi sensori sorveglia una recinzione di poco più di cinque chilometri di lunghezza e attiva un allarme quando registra determinati schemi di movimento nelle vicinanze della recinzione. Il sistema giungerà al termine della sua durata di utilizzazione nel 2020. Il programma di mantenimento del valore proposto comprende, tra l’altro, un adeguamento tecnologico e l’acquisto successivo di pezzi di ricambio, in modo da prolungare la durata di utilizzazione fino al 2030.
Munizioni per l’istruzione e gestione delle munizioni (MI&GM)
In tempo di pace le munizioni vengono utilizzate essenzialmente per l’istruzione. Le munizioni utilizzate vengono continuamente sostituite. Inoltre è necessario gestire, procedere alla revisione e in alcuni casi alla liquidazione delle scorte di munizioni. Con il credito MI&GM annuo verrà coperto il fabbisogno ordinario.
Circa il 40 per cento delle munizioni richieste annualmente è destinato all’istruzione all’arma personale dei militari. Di queste, un terzo va alle società di tiro per l’organizzazione degli esercizi di tiro con armi di ordinanza (cfr. consegna di munizioni alle società di tiro). Sono inoltre acquistate annualmente munizioni per l’istruzione ad altri sistemi d’arma. L’esercito acquista anche munizioni per l’impiego.
Con il credito di quest’anno saranno acquistate in particolare, come negli anni precedenti, cartucce per fucile per l’arma personale nonché cartucce da 30 mm per il carro armato granatieri 2000. Saranno anche necessarie granate a mano d’esercizio per l’istruzione della fanteria e parti di munizioni per gli obici blindati. Con quest’ultime l’esercito disporrà di munizioni sufficienti per l’istruzione, consentendo di mantenere operativi gli attuali obici blindati fino al 2030.
Le scorte di munizioni comprendono le munizioni per l’istruzione e per l’impiego e sono gestite considerando le condizioni quadro militari ed economiche. Poiché sono soggette a obsolescenza, la sicurezza di funzionamento delle munizioni è limitata nel tempo. In condizioni di immagazzinamento pressoché ottimali in depositi di munizioni sotterranei, in alcuni casi la sicurezza di funzionamento può essere estesa a oltre 30 anni. Durante tale periodo, le munizioni sono sistematicamente sorvegliate e controllate. Se presentano segni in base ai quali la loro sicurezza o efficacia può essere messa in discussione, l’utilizzazione viene vincolata a condizioni o vietata e le munizioni sono successivamente sottoposte a una revisione o smaltite.
Le munizioni obsolete e il materiale dell’esercito obsoleto vengono smaltiti quando le esigenze in materia di protezione, sicurezza ed efficacia non sono più adempiute. Le munizioni vengono smaltite anche quando il relativo sistema d’arma è messo fuori servizio. Nei prossimi anni ciò interesserà ad esempio i missili dei cacciacarri, del sistema di difesa contraerea Rapier o dell’aereo da combattimento F-5.
1,3 milioni di franchi del credito d’impegno sono utilizzati per lo smaltimento di munizioni e 16 milioni di franchi per lo smaltimento di materiale dell’esercito.
L’industria esegue lo smaltimento (distruzione, recupero di componenti ecc.) o la vendita di materiale dell’esercito in esubero ancora commerciabile. Negli ultimi anni i proventi ottenuti dalla vendita di materiale dell’esercito hanno superato le spese per lo smaltimento di munizioni e di materiale dell’esercito. Un’eccedenza dei ricavi confluisce nella cassa generale della Confederazione.
La Confederazione sussidia le società di tiro riconosciute nell’organizzazione degli esercizi di tiro con armi e munizione d’ordinanza (art. 62 cpv. 2 LM). Il tiro fuori del servizio completa e sgrava l’istruzione al tiro con l’arma personale nelle scuole e nei corsi militari. Promuove la destrezza al tiro e il tiro di precisione dei militari fuori del servizio e il tiro facoltativo (cfr. art. 2 dell’ordinanza sul tiro del 5 dicembre 2003). Ciò è nell’interesse di un esercito di milizia, che, in caso di necessità, deve essere in grado di intervenire rapidamente. Le società di tiro ricevono a tal fine indennità sotto forma di contributi per l’organizzazione del programma obbligatorio, del tiro in campagna e dei corsi per giovani tiratori. Questi contributi secondo l’articolo 40 dell’ordinanza sul tiro sono iscritti nel conto della Confederazione nel credito di trasferimento «Contributi per il tiro». Nel 2018 tali contributi ammontavano a 8,6 milioni di franchi.
Nel messaggio sull’esercito sinora non è stato menzionato che le società di tiro ricevono dalla Confederazione anche munizioni gratuite e munizioni d’ordinanza (munizioni a pagamento a prezzo ridotto) (art. 38 lett. a e b dell’ordinanza sul tiro). Sinora questo genere di sussidio secondo la legge sui sussidi del 5 ottobre 1990 non veniva indicato, poiché queste munizioni sono acquistate dall’esercito e quindi dalla Confederazione. Per una maggiore trasparenza la consegna di munizioni gratuite e di munizioni a pagamento a prezzo ridotto figurerà in futuro nel messaggio sull’esercito nonché nelle motivazioni relative al preventivo e al consuntivo. Le società di tiro utilizzano le munizioni gratuite per il programma obbligatorio, il tiro in campagna e i corsi per giovani tiratori.
Sulla base dell’articolo 63 capoverso 2 LM gli esercizi di tiro sono gratuiti per i tiratori tenuti ad assolvere il tiro obbligatorio fuori del servizio. Le munizioni gratuite vengono consegnate direttamente ai tiratori dall’esercito, per il tramite delle società di tiro. Le altre munizioni gratuite e la vendita di munizioni a prezzo ridotto possono invece essere considerate sussidi. Nel 2018 l’esercito ha consegnato tali munizioni per un valore di 16,9 milioni di franchi. Le società di tiro hanno pagato 7,6 milioni di franchi, ottenendo quindi sussidi per 9,3 milioni di franchi.
Nel 2018 circa 100 000 persone assoggettate e circa 70 000 volontari hanno eseguito il programma obbligatorio. Circa 120 000 tiratori hanno partecipato al tiro in campagna. A tal fine il DDPS ha distribuito gratuitamente 6,4 milioni di cartucce. Le cartucce a pagamento a prezzo ridotto per altri esercizi di tiro facoltativi del tiro fuori del servizio sono state 25,4 milioni.
Nel 2018 per il programma obbligatorio i tiratori assoggettati al tiro obbligatorio hanno acquistato presso le società di tiro munizioni per un valore di circa un milione di franchi.
Fino al 2001 il Parlamento ha autorizzato crediti d’impegno per il credito quadro «Munizioni per l’istruzione e gestione delle munizioni» (MI&GM) per un ammontare annuo di oltre 220 milioni di franchi. Come conseguenza di Esercito XXI i crediti d’impegno MI&GM sono stati ridotti a un importo annuo tra i 100 e i 130 milioni di franchi. Pertanto è stato possibile acquistare soltanto una parte delle munizioni necessarie per l’istruzione e sostituire soltanto una parte delle munizioni talora obsolete. Nel 2017 il Parlamento ha quindi deciso acquisti straordinari di munizioni e da allora ha approvato anche crediti d’impegno più elevati per le munizioni d’istruzione e la gestione delle munizioni.
In generale
Fino al 2016 i crediti d’impegno necessari ogni anno per la progettazione e il collaudo, per l’equipaggiamento e il fabbisogno di rinnovamento nonché per le munizioni venivano presentati con il preventivo. Nel messaggio sull’esercito 2017 sono stati presentati per la prima volta come crediti per il materiale dell’esercito, unitamente al programma d’armamento e al programma degli immobili del DDPS: in questo modo i più importanti crediti d’impegno dell’esercito, che influiscono su circa il 40 per cento dei crediti a preventivo con incidenza sul finanziamento del budget dell’esercito, vengono sollecitati congiuntamente. Grazie alla maggiore trasparenza il Parlamento può avere una visione d’insieme più chiara delle esigenze dell’esercito in termini di materiale.
Il presente messaggio delinea l’obiettivo generale di questi crediti d’impegno e illustra inoltre alcuni progetti fondamentali e voci collettive. È già disponibile una pianificazione degli acquisti previsti, mentre la specificazione dettagliata verrà presentata in un secondo momento. La facoltà di specificazione sarà delegata al DDPS. La pianificazione sarà presentata alle Commissioni della politica di sicurezza e alle Commissioni delle finanze delle due Camere.
No. Attraverso il limite di spesa il Parlamento stabilisce il limite massimo delle uscite dell’esercito. Con i crediti d’impegno il Consiglio federale propone gli investimenti ai quali assegnare le risorse finanziarie.
PI

Concentrazione in un’unica base federale sull’aerodromo militare di Dübendorf
In futuro l’aerodromo militare di Dübendorf sarà condiviso con l’aviazione civile. L’esercito gestirà ancora una base federale. Investimenti: 68 milioni di franchi / Realizzazione: 2021–2024 / Durata di utilizzazione: almeno 25 anni

Risanamento generale e costruzione di nuovi edifici sulla piazza d’armi di Frauenfeld, seconda tappa
La piazza d’armi di Frauenfeld sarà risanata in quattro tappe. La seconda tappa comprende la costruzione di nuovi edifici per l’istruzione e per il ristabilimento nonché un centro di manutenzione. Investimenti: 86 milioni di franchi / Realizzazione: 2021–2024 / Durata di utilizzazione: almeno 35 anni

Ampliamento e adeguamento della piazza d’armi di Chamblon
La scuola d’ospedale sarà trasferita alla piazza d’armi di Chamblon e l’utilizzazione militare della piazza d’armi di Moudon sarà abbandonata. Investimenti: 29 milioni di franchi / Realizzazione: 2021–2023 / Durata di utilizzazione: almeno 35 anni
Concentrazione in un’unica base federale sull’aerodromo militare di Dübendorf
Dübendorf è la sede principale di una squadra di trasporto aereo equipaggiata di elicotteri. A Dübendorf sono stazionati anche aeroplani del Servizio di trasporto aereo della Confederazione e velivoli di rilevamento topografico dell’Ufficio federale di topografia. Da Dübendorf decollano regolarmente voli di ricerca e salvataggio e per impieghi in favore delle autorità civili.
Il 3 settembre 2014 il Consiglio federale ha deciso di ripartire l’area dell’aerodromo militare di Dübendorf tra tre utilizzazioni: aviazione militare (base per elicotteri), aviazione civile e parco dell’innovazione («hub nazionale»). Grazie alla concentrazione su una base federale, le superfici e gli edifici potranno essere liberati per il parco dell’innovazione.
In futuro la pista non sarà più utilizzata militarmente e gran parte dell’area attuale dell’aerodromo sarà impiegata per scopi civili. In seguito alla successiva decisione del DDPS di basare sull’aerodromo di Dübendorf anche il Servizio di trasporto aereo della Confederazione e i velivoli di swisstopo, la prevista base per elicotteri è stata trasformata nella cosiddetta base federale. Il terreno confinante a ovest con la base federale continuerà a essere utilizzato in comune dalle Forze aeree e dalla società Skyguide, responsabile della sicurezza aerea. Inoltre, gli aeroplani stazionati sulla base federale si serviranno in coutenza della pista del futuro gestore civile dell’aerodromo.
Sì. Il Consiglio federale sollecita gli investimenti indipendentemente dalle previste attività civili sull’aerodromo. La contemporanea utilizzazione come aerodromo civile potrebbe incrementarne l’economicità per la Confederazione.
La futura base federale sarà concentrata su una superficie di circa 10 ettari a nord della pista. Su questo perimetro sorgono oggi gli hangar 10 - 12, che servono da rimesse per gli elicotteri delle Forze aeree e i velivoli del Servizio di trasporto aereo della Confederazione.
La struttura degli hangar 10 - 12 e dei loro annessi risale agli anni 1930, ossia all’epoca della nascita di Swissair. Essi hanno raggiunto la fine della durata di utilizzazione e sono monumenti storici protetti. Non solo presentano carenze strutturali a livello di statica, coibentazione e lotta antincendio, ma non adempiono più nemmeno gli attuali requisiti in materia di offerta di spazi, allacciamenti alle tecnologie informatiche e di comunicazione, sicurezza. Per ottimizzare l’esercizio della base federale, la futura superficie degli hangar deve essere ampliata in modo da poter contenere due elicotteri supplementari e un posteggio per aeroplani. Poiché l’utilizzazione militare si concentrerà sul perimetro della base federale, nel sedime di quest’ultima occorre approntare anche garage per i veicoli speciali e ulteriori locali (ufficio, aule, locali di soggiorno, sale riunioni e guardaroba). Inoltre, il piazzale risalente agli anni 1960 deve essere urgentemente risanato, rinnovato e adeguato alla vigente normativa.
In futuro, gli hangar 10 - 12 saranno utilizzati come rimesse per gli aeroplani e gli elicotteri EC635. Sul retro saranno predisposti posti di lavoro, guardaroba e superfici tecniche o adibite a rimessa. L’hangar 10 sarà completato da un annesso che servirà al rimessaggio dei veicoli per il servizio invernale, delle autocisterne e dei veicoli del picchetto di soccorso aereo.
Il nuovo hangar 13 riprodurrà il principio architettonico di quelli già esistenti e sorgerà a ovest in adiacenza al corpo esistente. In questo hangar troveranno spazio gli elicotteri Super Puma e un’ala amministrativa a due piani per la direzione della base federale, con aule e sale riunioni. L’aggiunta modulare sarà dotata di una struttura flessibile che potrà essere ampliata allargandola verso l’esterno qualora occorresse più spazio per il rimessaggio degli elicotteri.
L’area di movimento antistante agli hangar 10 - 13 sarà rinnovata e adeguata alle vigenti prescrizioni e alla nuova geometria degli hangar. L’accesso a corsia unica alla base federale sarà completato con un nuovo controllo d’accesso.
Sul tetto dell’hangar il DDPS prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico con una potenza totale massima di 333 kW. La potenza massima sarà generata da 1024 pannelli fotovoltaici collocati sul tetto dell’hangar 13.
Dato che gli hangar sono beni culturali protetti, la struttura deve essere perlopiù mantenuta e risanata rispettando la disposizione attuale. La gamma di varianti a livello di disposizione e di configurazione dei fabbricati è quindi limitata. Oltre alla soluzione proposta è stata esaminata anche una soluzione senza stazionamento del Servizio di trasporto aereo della Confederazione a Dübendorf, poi scartata per ragioni economiche.
La realizzazione è prevista tra il 2021 e il 2024.
La realizzazione del progetto consente di ridurre le spese d’esercizio di circa 2,5 milioni di franchi all’anno. Dopo la realizzazione del progetto, nella parte di area che sarà ancora utilizzata militarmente i costi lordi di locazione aumenteranno, al netto, di 3,1 milioni di franchi all’anno. Con la cessione di tutte le parti che a lungo termine non saranno più utilizzate militarmente, i costi lordi di locazione annui diminuiranno di 12,7 milioni di franchi.
Risanamento generale e costruzione di nuovi edifici sulla piazza d’armi di Frauenfeld, seconda tappa
La piazza d’armi di Frauenfeld è una delle più importanti dell’esercito ed è utilizzata principalmente dalla Formazione d’addestramento dell’aiuto alla condotta. Vista la polivalenza dell’infrastruttura, il Concetto relativo agli stazionamenti dell'esercito prevede che il sito continuerà a essere utilizzato a lungo termine e che sarà potenziato. Diverse sedi esterne che hanno raggiunto la fine della durata di utilizzazione saranno integrate nell’area della caserma di Auenfeld. A tal fine sono previsti lavori di ampliamento e risanamento generale dell’area, che saranno realizzati in diverse tappe. In compenso, la caserma cittadina di Frauenfeld, l’attuale arsenale e il centro servizi veicoli a motore, la piazza d’esercitazione Haselbach a Rümlang e l’intera piazza d’armi di Dailly saranno chiusi. Altre superfici saranno dismesse a Dübendorf, Bülach e Kloten. La concentrazione sull’area di Auenfeld favorisce un’istruzione efficiente e riduce le spese d’esercizio.
L’impianto di Auenfeld è stato progettato all’inizio degli anni 1980 ed è stato realizzato in due tappe (1983–1986 e 1996–2000). L’infrastruttura esistente sarà adeguata alle necessità attuali dell’esercito. Per l’ampliamento della piazza d’armi è stato indetto un concorso di architettura. La soluzione scelta soddisfa al meglio i requisiti spaziali e funzionali e i criteri economici; grazie alla loro configurazione i nuovi edifici potranno essere utilizzati in modo flessibile sia da singoli gruppi sia da intere compagnie.
Il risanamento generale della piazza d’armi e la realizzazione dei nuovi edifici sono suddivisi in quattro tappe.
- 1a tappa, prevista con il Programma degli immobili del DDPS 2016 (121 mio. fr.)
Innalzamento dell’edificio del comando, nuova costruzione sostitutiva del centro di sussistenza e costruzione di un nuovo centro medico regionale, ulteriore edificio per alloggi e tre padiglioni d’istruzione.
- 2a tappa, prevista con il Programma degli immobili del DDPS 2020 (86 mio. fr.)
Nuovi edifici per le attività tecniche, i test e l’istruzione nel settore delle telecomunicazioni dell’esercito e della Rete di condotta Svizzera, nuovo padiglione per il simulatore di guida, un centro di manutenzione e un edificio per il ristabilimento completo di officine; spostamento di una piazza d’istruzione, adeguamento dell’accesso alla piazza d’armi e risanamento del distributore di carburante.
- 3a tappa, prevista con un programma degli immobili del DDPS negli anni 2020 (72 mio. fr.)
Costruzione di un nuovo padiglione da adibire all’istruzione e a rimessa nonché di un edificio per gli alloggi; risanamento e ristrutturazione dell’edificio delle sale di teoria e risanamento dell'edificio del comando, dell’edificio della guardia e dei cinque padiglioni d’istruzione esistenti.
- 4a tappa, prevista con un programma degli immobili del DDPS negli anni 2020 (72 mio. fr.)
Costruzione di un ulteriore padiglione da adibire all’istruzione e a rimessa, ampliamento dell’edificio delle sale di teoria, risanamento dei quattro attuali edifici degli alloggi e dell’edificio tecnico.
La seconda tappa comprende essenzialmente la costruzione di due nuovi edifici per l’istruzione, di un edificio per il ristabilimento e di un centro di manutenzione. Inoltre, sarà attuato l’adeguamento del piano del traffico. Successivamente sarà possibile dismettere la vecchia area logistica 2 nella città di Frauenfeld, la piazza d’esercitazione Haselbach di Rümlang, l’edificio per l’istruzione 1 a Dübendorf e altri spazi nell’edificio per l’istruzione 2 a Kloten. Nei dettagli, il progetto prevede le seguenti misure edili:
- Costruzione di un nuovo edificio tecnico, per i test e per l’istruzione
Nel nuovo edificio a Frauenfeld saranno centralizzate le sedi attuali del Comando aiuto alla condotta SIS (Sistemi/Istruzione dei quadri/Supporto) a Rümlang, Dübendorf e Kloten. Il nuovo edificio completerà l’infrastruttura destinata a questo comando, consentendone il trasloco definitivo.
- Costruzione di un nuovo edificio per il simulatore di guida
L’edificio servirà principalmente come centro di formazione per la scuola guida su simulatore e accoglierà anche aule, uffici, magazzini per il materiale e locali accessori.
- Costruzione di un nuovo edificio per il ristabilimento
Il nuovo edificio servirà principalmente per il trasbordo di merci all’interno della caserma. Esso comprenderà diverse officine per la manutenzione e superfici per l’immaggazinamento di materiale. Sono inoltre previsti spazi per il ristabilimento dei militari.
- Costruzione di un nuovo centro di manutenzione
Il nuovo centro servirà alla gestione e alla manutenzione della caserma. Accoglierà uffici, officine, magazzini e la rimessa dei pompieri.
- Copertura dell’accesso
L’entrata principale sarà dotata di una tettoia, per consentire il controllo degli ingressi conformemente alle esigenze di sicurezza attuali.
- Risanamento del distributore di carburante
L’attuale distributore di carburante non è conforme alle attuali disposizioni in materia di protezione dell’ambiente e deve quindi essere risanato.
- Spostamento di una piazza d’istruzione
La sede attuale sarà utilizzata per realizzare i due nuovi edifici destinati rispettivamente al ristabilimento e al centro di manutenzione.
- Spazi esterni e adiacenze
L’utilizzazione più intensa della piazza d’armi comporterà un aumento del volume di traffico. Per tale ragione, a ovest sono previste un’ulteriore uscita dall’area e una rimessa per i veicoli militari davanti al suo ingresso.
I quattro nuovi edifici saranno realizzati secondo lo standard Minergie e sui loro tetti sarà installato un impianto fotovoltaico con una superficie di circa 1800 metri quadrati. L’energia prodotta dall’impianto, pari a 320 000 kilowattore all’anno, corrisponde a circa il 30 per cento dell’attuale fabbisogno di energia della piazza d’armi di Frauenfeld.
In alternativa alla concentrazione proposta, è stata esaminata l’opportunità di mantenere le sedi attuali e di risanare il parco immobiliare, rinunciando a costruire gli edifici sostitutivi nell’area di Auenfeld. Negli ultimi 10 anni, in vista della programmata concentrazione, il DDPS ha ridotto la manutenzione delle sedi alle quali si sarebbe rinunciato; di conseguenza, il fabbisogno per la rimessa in efficienza ammonterebbe a circa il 70 per cento dei costi complessivi previsti. La superficie disponibile non verrebbe sostanzialmente ridotta, né diminuirebbero le spese d’esercizio.
Calcolando sull’arco dei 35 anni della durata di utilizzazione, questa variante costerebbe 70 milioni di franchi in più e non soddisferebbe tutte le necessità. Non sarebbe sostenibile e non consentirebbe di garantire l’utilizzazione a lungo termine. Le sedi di cui è prevista la dismissione non potrebbero essere destinate a un’altra utilizzazione.
La realizzazione è prevista tra il 2021 e il 2024.
La realizzazione del progetto comporta un aumento delle spese d’esercizio pari a circa 0,6 milioni di franchi all’anno. Per la seconda tappa i costi lordi di locazione ammontano a 6,2 milioni di franchi all’anno. La dismissione dell’area logistica 2 di Frauenfeld, della piazza d’esercitazione Haselbach a Rümlang e dell’edificio per l’istruzione 1 a Dübendorf ridurrà i costi lordi di locazione di 2,7 milioni di franchi all’anno.
La concentrazione sulla piazza d’armi di Frauenfeld richiede uscite per investimenti per un totale di circa 350 milioni di franchi, ripartiti su 15 anni (stato della pianificazione: settembre 2019). In caso di rinuncia a questo progetto, occorrerebbe nello stesso periodo di tempo consacrare circa il 70 per cento della somma a lavori di rimessa in efficienza delle sedi attuali. Riducendo del 20 per cento la superficie utile degli edifici, le spese d’esercizio diminuiscono di 4 milioni di franchi all’anno sull’insieme delle tappe. Su una durata di utilizzazione di 35 anni, ciò consentirà di ridurre complessivamente le spese d’esercizio di circa 140 milioni di franchi. Le aree commerciabili non più utilizzate militarmente saranno cedute in diritto di superficie o vendute.
Ampliamento e adeguamento della piazza d’armi di Chamblon
In futuro la piazza d’armi di Chamblon ospiterà anche la scuola d’ospedale di Moudon. Dopo la conclusione dell’ampliamento di Chamblon, l’utilizzazione militare della piazza d’armi di Moudon sarà abbandonata.
Per l’alloggio e l’istruzione degli ulteriori 430 militari basterà aumentare la superficie degli edifici di Chamblon solo del cinque per cento rispetto a quella sinora utilizzata a Moudon. Il numero di posti letto di Chamblon aumenterà di circa 140 unità per un totale di 840 posti letto. Anche le capacità a livello di sussistenza e istruzione dovranno essere adeguate e ampliate per far fronte all’aumento dell’occupazione. Dopo la conclusione dell’ampliamento di Chamblon, l’utilizzazione militare della piazza d’armi di Moudon sarà abbandonata.
È prevista la realizzazione di un nuovo ospedale militare per l’istruzione nei pressi dell’attuale edificio del comando. Il nuovo edificio accoglierà al pianterreno l’ambulatorio permanente della piazza d’armi e i locali per l’istruzione. Al primo piano sorgeranno locali polivalenti per l’accoglienza dei pazienti.
Al fine di aumentare la capacità di alloggio, il lazzaretto attuale sarà ristrutturato e risanato. Il pianterreno servirà in futuro come alloggio per i quadri e per gli uffici della cancelleria e di una compagnia. Al primo piano si trovano le camerate per le truppe nonché i locali di soggiorno e di cure. Questi saranno trasformati in servizi igienici e in un alloggio supplementare per i quadri.
L’edificio del comando con gli uffici attuali sarà adeguato e risanato in modo da poter essere utilizzato in futuro dagli istruttori del personale professionista e di milizia. Il progetto di ristrutturazione prevede anche la realizzazione di uffici a due posti, camere a due letti e servizi igienici supplementari. Le due cucine della truppa esistenti saranno adeguate alle esigenze attuali, risanate e preparate per aumentarne la capacità di produzione.
Sui tetti del nuovo edificio e degli edifici risanati saranno posati impianti fotovoltaici con circa 1600 metri quadrati di superficie. L’energia prodotta dall’impianto, pari a 310 000 kilowattore all’anno, corrisponde a circa il 50 per cento dell’attuale fabbisogno di energia della piazza d’armi di Chamblon.
In alternativa al sistema di costruzione convenzionale, è stata esaminata la possibilità di costruzioni modulari e utilizzando container. Sull’intera durata di utilizzazione, la variante prescelta è considerata quella economicamente più vantaggiosa.
La realizzazione è prevista tra il 2020 e il 2023.
Il previsto ampliamento e adeguamento della piazza d’armi di Chamblon consentirà di realizzare consistenti risparmi. Le spese d’esercizio diminuiranno di 1,5 milioni di franchi l’anno. Nell’arco dei 35 anni della durata di utilizzazione, la concentrazione a Chamblon consentirà dunque di ridurre complessivamente le spese d’esercizio di circa 52 milioni di franchi. Considerando l’intera durata di utilizzazione, e includendo anche i proventi stimati della vendita della piazza d’armi di Moudon, l’investimento nell’ampliamento e adeguamento della piazza d’armi di Chamblon consentirà di risparmiare circa 66 milioni di franchi rispetto al mantenimento delle due sedi.
Risanamento di un impianto militare
L’impianto militare da risanare è stato costruito a metà del secolo scorso. È equipaggiato con il sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta degli impieghi FLORAKO. Informazioni più approfondite al riguardo sono classificate.
Per poter continuare a utilizzarlo sono necessarie ampie misure di rimessa in efficienza. Diverse installazioni tecniche, in particolare nell’ambito della protezione antincendio, non sono al passo con lo stato attuale della tecnica e non sono più conformi alle vigenti norme. Alcuni pezzi di ricambio per gli impianti della domotecnica non sono più disponibili.
Verranno approntati locali e sistemi di supporto per la Rete di condotta Svizzera e il sistema di terra per la radiocomunicazione aeronautica. La domotecnica obsoleta sarà sostituita e la protezione contro le minacce attive e passive sarà aumentata. Inoltre si procederà alla rimozione di materiale nocivo, saranno messe in atto misure di sicurezza e di protezione delle persone e l’utilizzazione militare sarà completamente separata dall’utilizzazione civile.
Oltre al mantenimento della disposizione attuale degli spazi senza riduzione dei livelli di protezione, sono state esaminate altre varianti con diversa disposizione e ripartizione degli spazi. Tali varianti non offrono tuttavia vantaggi rilevanti in termini di costi e sono state scartate.
La realizzazione è prevista tra il 2021 e il 2024.
Le spese d’esercizio possono essere ridotte di 0,1 milioni di franchi all’anno. In seguito ai lavori edili volti a incrementare il valore, i costi lordi di locazione dell’impianto militare aumenteranno di circa 1,4 milioni di franchi all’anno.
Altri progetti immobiliari 2020
- Ampliamento in località Sotto Castello
Le infrastrutture del gestore e del corpo pompieri interno della piazza d’armi di Monteceneri nonché a Bellinzona, Airolo e Isone saranno concentrate sul sito di Monteceneri, in località Sotto Castello. Inoltre, sarranno migliorate le condizioni di spazio nel deposito del materiale del battaglione della logistica, al fine di aumentare la prontezza all’impiego di quest’ultimo.
- Concentrazione sul sito di Herisau
La Scuola per sottufficiali di professione dell’esercito (SSPE) è attualmente alloggiata in tre diverse sedi a Herisau, due delle quali in affitto. Per sfruttare meglio le sinergie operative, la SSPE sarà concentrata in un nuovo edificio sulla piazza d’armi di Herisau strutturato in base alle necessità degli utenti. L’esercito riconsegnerà al proprietario i due oggetti attualmente locati al momento del trasloco nel nuovo edificio.
- Migliorie all’impianto di tiro di Wittaumatte a Thun
L’esercito verifica sistematicamente la sicurezza e l’efficacia delle munizioni immagazzinate. Nell’impianto di tiro di Wittaumatte sono effettuate, tra l’altro, prove di tiro. Gli impianti elettrici e di aerazione in questo impianto sono obsoleti e devono essere rinnovati. Anche le parti in cemento sono da risanare.
- Rinnovo delle infrastrutture di rete dell’aerodromo militare di Payerne
Affinché il cablaggio possa continuare a funzionare, le infrastrutture di rete locali, in parte vetuste, dell’aerodromo militare di Payerne devono essere rinnovate o sostituite.
- Misure previste dal piano di smaltimento generale delle acque (PGS)
Per una migliore qualità dell’acqua potabile all’aerodromo di Payerne è necessario risanare una parte della rete di condutture. Inoltre i sistemi idrici devono essere separati, le tubazioni devono essere risanate, le condutture dell’acqua potabile e delle acque reflue devono essere controllate.
- Risanamento generale della sala polivalente della piazza d’armi di Monteceneri
La sala polivalente della piazza d’armi di Monteceneri sarà risanata nel quadro del programma di risanamento delle sale polivalenti del DDPS («Sanierung MZH VBS»), adeguandola alle attuali esigenze legali. In questo modo rimarrà utilizzabile a lungo termine. Il progetto non riguarda le parti dell’edificio già risanate nell’ambito di una misura preliminare.
- Per sistemazioni specifiche al locatario nonché attrezzature d’esercizio e mobilia a installazione fissa negli oggetti locati;
- per contributi d’investimento per il risanamento di infrastrutture utilizzate in comune con terzi, come strade e impianti a fune;
- per maggiori uscite dovute al rincaro nei progetti di costruzione dei messaggi sugli immobili del DDPS fino al 2013 e per altri immobili del presente programma degli immobili;
- per danni non assicurati a edifici e impianti del DDPS.
In generale
Gli immobili militari comprendono circa 7500 edifici e impianti nonché 24 000 ettari di terreno. Il valore di riacquisto delle ubicazioni ancora utilizzate dall’esercito ammonta attualmente a circa 20 miliardi di franchi. Per mantenere tali ubicazioni sarebbero necessarie risorse finanziarie annue notevolmente superiori a quelle attualmente a disposizione. Per questa ragione vanno fissate delle priorità anche nel settore degli immobili. Nel Concetto relativo agli stazionamenti dell’esercito elaborato nel quadro dell’Ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) sono state designate le ubicazioni alle quali bisognerà rinunciare. Limitare l’utilizzazione alle ubicazioni rimanenti consentirà di chiudere alcune ubicazioni. Ciò permetterà a sua volta di stabilizzare a medio-lungo termine il fabbisogno finanziario per gli immobili. Il mantenimento a lungo termine della sostanza immobiliare restante esigerà una serie di risanamenti e di adattamenti edili e tecnici. Le piazze d’armi di Drognens, Thun e Chamblon sono essenziali per l’attuazione del Concetto relativo agli stazionamenti e saranno ampliate. Per contro, le piazze d’armi di Friburgo, Lyss e Moudon saranno chiuse a medio termine.
Nella sua pianificazione degli immobili il Consiglio federale tiene conto delle esigenze ambientali e in materia di assetto territoriale. Ad esempio, ogni qual volta possibile e ragionevole, si installano sui tetti degli impianti fotovoltaici. Nel quadro di progetti di una certa entità è di regola elaborato un concetto energetico. Quando possibile, il Consiglio federale pianifica le costruzioni e i risanamenti sulla base dello standard Minergie. Si tiene inoltre conto dello Standard della Costruzione sostenibile Svizzera (SNBS), che contempla requisiti non solo energetici ma anche sociali ed ecologici.
MFS
Messa fuori servizio del sistema di difesa contraerea «Rapier»
Il sistema di difesa contraerea Rapier, acquistato con i Programmi d’armamento 1998 (60 unità di fuoco e missili Mark 1) e 2001 (missili Mark 2), non è più in grado di contrastare efficacemente le attuali minacce aeree. Esso è ampiamente inefficace contro i moderni aerei da combattimento poiché l’avversario lancia missili e missili da crociera ben al di là del raggio d’azione del sistema. Il sistema Rapier non è in grado di combattere tali armi volanti in avvicinamento. Inoltre, a causa della mancanza di pezzi di ricambio, per ricuperare componenti, interi sistemi devono essere già ora gradualmente cannibalizzati e messi fuori servizio. Per questo motivo, il sistema di difesa contraerea Rapier sarà utilizzato al più tardi fino alla fine del 2022 e in seguito messo completamente fuori servizio. Su decisione del capo dell’esercito, l’istruzione di base di tutte le funzioni del sistema Rapier è stata sospesa dopo la scuola reclute estiva 2019.
Il sistema di difesa contraerea Rapier è stato acquistato con i Programmi d’armamento 1998 (60 unità di fuoco e missili Mark 1) e 2001 (missili Mark 2). 56 unità di fuoco sono ancora in servizio, 4 unità di fuoco devono essere utilizzate per ottenere pezzi di ricambio.
Oltre alle unità di fuoco saranno messi fuori servizio anche i missili Mark 1 e Mark 2, quattro simulatori d’impiego e otto simulatori di apparecchi di puntamento, materiale d’istruzione e di ricambio, strumenti, apparecchi di controllo e attrezzature.
No, la sola lacuna esistente concerne la difesa terra-aria a lunga gittata, sorta in occasione della messa fuori servizio del sistema BL-64 Bloodhound nel 1999. Tale lacuna deve essere colmata con il Programma Air2030 poiché:
- con una difesa terra-aria a lunga gittata è possibile coprire in maniera efficiente ampi spazi. Con poche postazioni si può proteggere la maggior parte del territorio della Svizzera densamente popolato;
- l’impiego della difesa terra-aria a lunga gittata e di aerei da combattimento nel medesimo settore è efficace e sgrava gli aerei da combattimento. La difesa terra-aria a lunga gittata consente una protezione permanente; a seconda della situazione gli aerei da combattimento possono essere disponibili in stato di prontezza elevata al suolo ed essere impiegati soltanto in caso di necessità;
- in caso di conflitto l’effetto dissuasivo di un sistema a lunga gittata è considerato dagli avversari di gran lunga superiore a quello di un sistema a corta gittata. Le possibilità d’azione degli avversari sono fortemente limitate e l’onere e i rischi di un attacco o anche soltanto di una violazione dello spazio aereo aumentano. I sistemi a corta gittata non sono in grado di combattere aerei che sorvolano illegalmente la Svizzera.
Una capacità limitata per il combattimento di obiettivi nello spazio aereo inferiore sarà temporaneamente mantenuta con i due sistemi di difesa contraerea rimanenti: il sistema di cannoni DCA di calibro medio da 35 mm e il sistema missilistico leggero di difesa contraerea Stinger.
L’acquisto di nuovi sistemi di difesa terra-aria a corta gittata (difesa di punto e difesa di area locale nello spazio aereo inferiore) sarà avviato soltanto dopo l’acquisto di un sistema a lunga gittata. Il modo in cui la difesa di punto e la difesa di area locale nello spazio aereo inferiore saranno garantite a medio e lungo termine dipenderà dalle prestazioni del sistema a lunga gittata, e dall’evoluzione tecnologica dei sistemi di difesa terra-aria a corta gittata.
Una riconversione del sistema non è possibile, né è possibile mantenere in esercizio parti di esso. I missili Mark 1 hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita e vengono già smaltiti per motivi di sicurezza. I missili Mark 2 possono essere ancora utilizzati sino alla messa fuori servizio del sistema. Prolungare la durata di utilizzazione di questo sistema obsoleto è inopportuno sia militarmente sia economicamente.
La spesa unica per lo smaltimento è stimata a 13 milioni di franchi e sarà finanziata con il budget ordinario dell’esercito. Ciò consente di risparmiare spese annue per il proseguimento dell’esercizio pari a 5,5 milioni di franchi.
La messa fuori servizio è prevista negli anni 2023–2025.
In generale
La legge militare, adeguata nel contesto dell’USEs, prevede che il Consiglio federale sottoponga all’Assemblea federale la messa fuori servizio o la liquidazione di grandi sistemi d’arma. La messa fuori servizio di sistemi d’arma non più necessari o di loro singole parti è stata proposta per la prima volta dal Consiglio federale nel quadro del messaggio sull’esercito 2018 (una parte degli aerei da combattimento F5-Tiger, l’artiglieria di fortezza, obici blindati non sottoposti a programmi di mantenimento del valore, veicoli cingolati da trasporto e cacciacarri 90). Con il messaggio sull’esercito 2020 il Consiglio federale propone ora la messa fuori servizio del sistema di difesa contraerea Rapier Dopo più di 30 anni d’impiego, tale sistema raggiungerà il limite della sua durata di utilizzazione nel 2022.
La messa fuori servizio di sistemi principali è decisa dal capo del DDPS o dal Comando dell’esercito. Le decisioni in merito al materiale dell’esercito di importanza secondaria si basano sugli accertamenti degli organi coinvolti delle unità amministrative del DDPS «Difesa» e «armasuisse».
Comunicati
Parlamento
Titolo | Tipo | Presentato da |
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Messaggio sull'esercito 2020 | Oggetto del Consiglio federale |