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Modernizzazione delle telecomunicazioni dell’esercito

Per poter essere impiegate in modo coordinato, le formazioni militari devono poter comunicare tra loro e scambiare informazioni e dati (comunicazioni vocali, testi, dati sulla posizione ecc.). Negli scorsi decenni l’effettivo dell’esercito è stato ridotto più volte, ma quest’ultimo deve continuare a coprire le stesse aree ed operare in modo più rapido, più preciso e su distanze ancora maggiori. A tale scopo i sensori, i sistemi d’arma e la relativa condotta vengono connessi tra loro tramite mezzi di telecomunicazione moderni.

Negli ultimi 20 anni le tecnologie della comunicazione militare, così come quelle della comunicazione civile, si sono evolute. I sistemi oggi utilizzati dall’esercito risalgono agli anni Novanta e rispecchiano quindi lo stato della tecnica di allora. Il traffico dati mobile odierno presenta tuttavia problematiche più complesse per quanto riguarda la capacità di trasmissione dei dati e la connessione. I sistemi di telecomunicazione attualmente impiegati dall’esercito stanno per giungere al termine della loro durata di utilizzazione o l’hanno già superato. Si riscontrano inoltre determinate lacune nell’equipaggiamento.

Sostituire i diversi mezzi di telecomunicazione sistema per sistema mantenendo le molte interfacce con sistemi analoghi non è opportuno. Occorrerà invece integrare la loro sostituzione in un concetto globale affinché fungano in futuro da componenti di una piattaforma interconnessa di tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tale piattaforma consentirà uno scambio di dati costante e metterà a disposizione le necessarie larghezze di banda per i dati. Si prevede di far confluire, attraverso diverse fasi di acquisto, i diversi sistemi attuali in una piattaforma unitaria. Questo è lo scopo perseguito dal progetto «Telecomunicazione dell’esercito», che è strettamente legato alla creazione e all’ampliamento dei centri di calcolo della Confederazione e del DDPS nonché alla Rete di condotta Svizzera. Per questo motivo i diversi progetti sono coordinati nel quadro del programma «Infrastruttura di condotta, tecnologia dell’informazione e collegamento all’infrastruttura di rete dell’esercito» (FITANIA).

In una prima fase il Parlamento ha approvato, nel quadro del Programma d’armamento supplementare 2015, l’acquisto di 400 apparecchi a onde direttive con maggiori funzionalità. Nella seconda fase di acquisto verranno sostituiti gli apparecchi radio dell’esercito al momento in uso.

Devono essere sostituiti gli impianti di intercomunicazione di bordo dei veicoli, le reti di dati e per le comunicazioni vocali dei livelli di condotta da divisione a compagnia e la rete integrata delle telecomunicazioni militari. Se saranno necessarie larghezze di banda superiori alla capacità degli apparecchi radio da acquistare, queste verranno noleggiate tramite la rete civile di telefonia mobile.

Per poter utilizzare più a lungo i sistemi di comunicazione esistenti verranno inoltre acquistati pezzi di ricambio nonché generatori di corrente e accumulatori.

Con il Programma d’armamento 2020 è previsto un primo acquisto parziale di nuovi apparecchi radio tattici. Sono previsti ulteriori acquisti nella seconda metà degli anni 2020, dopo gli investimenti che verranno operati nei prossimi anni per i nuovi mezzi adibiti alla protezione dello spazio aereo. Al termine degli acquisti i nuovi apparecchi sostituiranno completamente quelli al momento in uso.

Gli apparecchi e i sistemi di cui si propone l’acquisto verranno utilizzati per la comunicazione mobile e parzialmente mobile. Per la comunicazione mobile devono essere sostituiti gli attuali apparecchi radio del livello tattico. Tra questi figurano gli impianti di intercomunicazione di bordo e gli apparecchi di conversazione (headset integrati nei caschi e composti da microfono e cuffie). Per la comunicazione parzialmente mobile occorre acquistare altri apparecchi a onde direttive. È altresì necessario sostituire la rete integrata delle telecomunicazioni militari e rinnovare il software per la pianificazione delle tecnologie della comunicazione. Verranno inoltre acquistate componenti di comunicazione che in futuro consentiranno anche di utilizzare reti radio di dati di operatori civili.

Comunicazione mobile

  • Apparecchi radio per il livello tattico
    Gli apparecchi radio per il livello tattico servono alla trasmissione protetta via etere di messaggi vocali e dati per gli utenti mobili (in particolare per gli utenti su veicoli).

  • Impianti di intercomunicazione di bordo
    Gli impianti di intercomunicazione di bordo servono alla comunicazione in particolare all’interno di veicoli protetti. Essi fungono inoltre da interfaccia con tutti i mezzi di comunicazione esterni disponibili nel veicolo come per esempio la rete radio tattica.

  • Equipaggiamento di conversazione
    Le nuove cuffie di conversazione sostituiranno quelle attualmente utilizzate. Si tratta di apparecchi di ricezione e trasmissione della voce dotati di cuffie e microfono, che permettono di comunicare in ambienti rumorosi.

Comunicazione parzialmente mobile

  • Apparecchi a onde direttive
    Gli apparecchi a onde direttive, leggeri e portatili, realizzano una connessione a banda larga sicura per comunicazioni vocali e traffico dati presso le infrastrutture parzialmente mobili dell’esercito (es. posti di comando). Tali apparecchi possono essere connessi alla Rete di condotta Svizzera attraverso la rete integrata delle telecomunicazioni militari e vanno a completare la fornitura di apparecchi che risale al 1999.

  • Rete integrata delle telecomunicazioni militari
    La rete integrata delle telecomunicazioni militari e il suo collegamento alla Rete di condotta Svizzera costituiscono, insieme ai nuovi apparecchi a onde direttive, la colonna portante della comunicazione militare. Il sistema di trasmissione dei dati parzialmente mobile consente di collegare sistemi del livello operativo e del livello tattico. È un elemento centrale nel processo di trasmissione di messaggi vocali e dati e risulta indispensabile soprattutto per diffondere quadri della situazione. L’obiettivo dell’acquisto previsto è adeguare il sistema allo stato attuale della tecnica (connessione al protocollo Internet, velocità di trasmissione dei dati).

  • Reti radio di dati di operatori civili
    Se saranno necessarie larghezze di banda superiori a quelle messe a disposizione dai mezzi di comunicazione mobile dell’esercito verranno utilizzate reti di dati mobili di operatori civili. A seconda della situazione queste potranno costituire una ridondanza dei sistemi militari oppure essere impiegate anche come mezzi di comunicazione principali. Le componenti di comunicazione installate sui veicoli supportano l’utilizzo congiunto di reti radio di dati di operatori civili. Per poter utilizzare le reti radio di dati di operatori civili verranno acquistate componenti elettroniche per carte SIM, modem, antenne ecc. e verranno integrate nei relativi sistemi militari.

  • Pianificazione delle tecnologie della comunicazione
    Per pianificare le tecnologie della comunicazione è necessaria un’applicazione informatica adeguata, che consenta di pianificare l’impiego dei sistemi di comunicazione e di configurarli. Questa applicazione permette l’utilizzo trasversale di frequenze, numeri di rete, chiavi di cifratura e indirizzi IP.

Entità dell’acquisto compresa la logistica (573,7 mio. fr.):

  • 1800 equipaggiamenti per veicoli di comando e di condotta;
  • 1050 equipaggiamenti per i posti di comando;
  • 510 equipaggiamenti per l’esercizio sul terreno;
  • 230 assortimenti parzialmente mobili per l’istruzione;
  • 25 sistemi di test e di integrazione;
  • sostituzione della rete integrata delle telecomunicazioni militari;
  • 800 apparecchi a onde direttive;
  • un sistema per la pianificazione delle tecnologie della comunicazione;
  • 6700 equipaggiamenti di alimentazione elettrica;
  • mezzi d’istruzione;
  • prolungamento della durata di utilizzazione degli apparecchi radio mobili e fissi nonché degli impianti di intercomunicazione di bordo e dei telefoni da campo.

Supplemento di rischio (20,6 mio. fr.) e rincaro (5,7 mio. fr.).
 

Il progetto per la sostituzione degli apparecchi radio tattici è iniziato nel 2015. Nell’ambito di una procedura mediante invito sono state contattate più di 15 ditte. Attraverso una valutazione delle offerte presentate è stata effettuata una prima scelta, che si è poi ridotta a due candidati. Un team misto composto da specialisti dell’esercito e dell’Ufficio federale dell’armamento armasuisse ha poi valutato gli apparecchi radio delle due ditte. Gli apparecchi radio sono stati sottoposti a una severa valutazione nell’ambito dei criteri di aggiudicazione «test tecnici», «prove presso la truppa», «potenziale per il futuro» e «valutazione commerciale». Nell’autunno del 2019 la scelta è caduta sulla ditta Elbit Systems Ltd. che presentava il miglior rapporto qualità-prezzo. Il miglior rapporto qualità-prezzo deriva da prestazioni leggermente migliori e da una netta differenza in termini economici. Il centro di competenza per il materiale che si occuperà della manutenzione e della rimessa in efficienza degli apparecchi sarà collocato presso la ditta RUAG MRO.

È stata valutata la possibilità di proporre l’intero fabbisogno di sistemi radio tattici, impianti di intercomunicazione di bordo e cuffie di conversazione con il Programma d’armamento 2020, rinunciando quindi alle varie fasi di acquisto (acquisto parziale) proposte. Questa soluzione alternativa consentirebbe di acquistare solo in un secondo momento alcune componenti fondamentali, ad esempio la rete integrata delle telecomunicazioni militari, gli apparecchi a onde direttive e l’utilizzo congiunto di reti radio di dati di operatori civili. Allo stesso tempo comprometterebbe però la capacità di condotta dell’esercito. Prima del 2030 non si potrebbe quindi contare su una comunicazione continua dal livello tattico a quello operativo.

È quindi opportuno acquistare gli apparecchi radio tattici e i nuovi apparecchi a onde direttive in diverse fasi, in modo da potenziare la capacità di condotta dell’esercito già con il primo acquisto parziale. Altri sistemi potranno essere integrati in un secondo momento, con l’obiettivo di garantire la continuità della comunicazione vocale e di dati.

Le spese di manutenzione annuali per i sistemi di comunicazione sollecitati sono stimate a circa 28,9 milioni di franchi. Rispetto allo stato attuale, ciò equivale a un onere supplementare annuo pari a 11,5 milioni di franchi. L’onere supplementare deriva dal fatto che gli apparecchi radio tattici introdotti, il telefono da campo 96 e i relativi sistemi continueranno a essere utilizzati.

In vista della sostituzione della rete integrata delle telecomunicazioni militari occorre modernizzare determinate infrastrutture, quali ad esempio i raccordi alla Rete di condotta Svizzera. Determinati impianti ad alta quota dovranno inoltre essere adeguati ai nuovi apparecchi a onde direttive. Le spese per attuare tali misure sono state approvate con crediti d’impegno di precedenti programmi degli immobili del DDPS.

La durata di utilizzazione di tutti i sistemi da acquistare è di circa 20 anni.

Gli apparecchi radio, gli impianti di intercomunicazione di bordo e le cuffie di conversazione sono stati sottoposti a collaudi tecnici e a una prova presso la truppa. Sulla base di tali verifiche sono stati scelti i modelli, che verranno acquistati e introdotti in diverse fasi tra il 2021 e il 2026.

A partire dal 2020 gli apparecchi a onde direttive verranno sottoposti a collaudi tecnici e a test presso la truppa. In seguito verranno scelti i fornitori e i modelli. L’acquisto è previsto a partire dalla fine del 2021. I fornitori per la rete integrata delle telecomunicazioni militari e l’applicazione informatica per la pianificazione delle tecnologie della comunicazione verranno scelti intorno alla fine del 2020. L’acquisto è previsto nel 2021.

No. Il primo acquisto parziale sarà realizzato a tappe dal 2021 al 2026. Il secondo acquisto parziale seguirà senza soluzione di continuità.

Sostituzione dei sistemi di condotta di Florako

Florako è il sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta degli impieghi introdotto nel 2004. È operativo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, serve a rilevare aeromobili civili e militari (aerei, elicotteri e droni) e a gestire gli impieghi delle Forze aeree in situazioni ordinarie, in contesti di tensione elevata e in caso di conflitto. Senza un sistema di questo tipo gli aerei da combattimento e i mezzi della difesa terra-aria non possono essere impiegati o possono essere impiegati solo in modo molto limitato. Lo stesso discorso vale anche per i mezzi che verranno acquistati nell’ambito del rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo.

Florako comprende le seguenti componenti: apparecchi radar (Flores), trattamento dei segnali radar (Ralus), raffigurazione del segnale radar per la rappresentazione della situazione aerea (Lunas), comunicazione vocale e di dati (Komsys) e radiocomunicazione cifrata di dati (Datalink).

Il buon funzionamento di un sistema così complesso richiede il costante aggiornamento delle relative tecnologie attraverso continue sostituzioni e manutenzioni.

Come annunciato nel Programma d’armamento 2018 occorre sostituire due componenti – i sistemi di condotta – di Florako: il sistema di calcolo per il trattamento dei segnali radar (sistema per il rilevamento della situazione dello spazio aereo, Ralus) e il sistema di rappresentazione dei segnali radar per la visualizzazione della situazione aerea sugli schermi della condotta degli impieghi (sistema d’informazione sulla situazione aerea, Lunas). Queste due componenti sono state fornite da due produttori differenti. Dal momento che il trattamento dei dati captati dai sensori e la messa a disposizione per la condotta degli impieghi sono strettamente legati tra loro dal punto di vista tecnico, il nuovo sistema di condotta deve essere fornito da un unico produttore. In questo modo l’integrazione delle due componenti nel sistema globale Florako risulterà molto più semplice.

La sostituzione del sistema di condotta e di comunicazione di Florako rientra nel pacchetto per il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo insieme al rinnovamento del sistema di sensori di Florako (progetto Radar), all’acquisto di nuovi aerei da combattimento (progetto NAC) e all’acquisto di un sistema di difesa terra-aria a lunga gittata (progetto DTA).

Con i Programmi d’armamento 2016 e 2018 è stato deciso il rinnovo del sistema di sensori di Florako (progetto Radar), che al momento è in fase di attuazione.

Entità dell’acquisto (129 mio. fr.):

  • due centrali d’impiego con postazioni di lavoro;
  • diversi software per il trattamento e la visualizzazione dei dati concernenti la situazione aerea e per la condotta degli impieghi;
  • apparecchi e installazioni per il supporto software e per i sistemi di test e di analisi;
  • apparecchi tecnici e installazione della centrale d’impiego provvisoria;
  • adeguamento delle interfacce ai sistemi collegati con Florako.

Logistica (14 mio. fr.), supplemento di rischio (10 mio. fr.) e rincaro (2 mio. fr.).
 

Già nel 2017 il DDPS aveva valutato la possibilità di cambiare solo determinate componenti del sistema per il rilevamento della situazione dello spazio aereo (Ralus) e del sistema d’informazione sulla situazione aerea (Lunas) anziché sostituire gli interi sistemi. Questa soluzione non permetterebbe però di garantire la manutenzione e la riparazione di tali componenti. Risulterebbe inoltre nettamente più costoso integrare nuove funzionalità nel sistema già esistente.

Nell’estate del 2017 si è deciso, sulla base delle offerte presentate da diversi fornitori, di rinunciare alla modernizzazione dei sistemi e di sostituirli. Era infatti emerso che, considerando l’intera durata di utilizzazione, i costi di investimento e di manutenzione per una sostituzione risultavano inferiori. La sostituzione offre inoltre una migliore base tecnologica: in futuro sarà tecnicamente più semplice e meno costoso collegare altri sistemi parziali.

Le spese di manutenzione annuali ammonteranno a 1,7 milioni di franchi, ovvero 0,3 milioni di franchi in meno rispetto ad oggi.

La sostituzione dei sistemi di condotta di Florako comporta interventi sugli immobili per un valore pari a 13 milioni di franchi, che verranno sollecitati tramite un credito d’impegno nell’ambito del Programma degli immobili del DDPS 2021.

I sistemi di condotta di Florako potranno essere utilizzati fino al 2040.

Per il nuovo sistema di condotta di Florako sono stati valutati i sistemi di tre candidati esteri nell’ambito di una procedura mediante invito. Tutti questi sistemi vengono già impiegati dalle aviazioni militari di altri Paesi e possono essere interamente integrati nel sistema Florako. Tra questi è stato infine scelto il sistema «SkyView» della ditta Thales. Tale prodotto è sufficientemente avanzato dal punto di vista tecnico, presenta il miglior rapporto costi-benefici e soddisfa al meglio le esigenze. Per ridurre il rischio – in particolare per quanto riguarda l’integrazione nel sistema già esistente – nel 2020 verranno effettuati dei test supplementari.

L’attuazione del progetto è prevista dal 2021. L’introduzione del sistema inizierà intorno al 2025 e verrà completata nel 2027.

Rinnovo del materiale per l’aiuto in caso di catastrofe

L’esercito fornisce appoggio alle autorità civili nella gestione delle catastrofi in Svizzera e all’estero, come ad esempio nel caso delle inondazioni nella valle della Kander nel 2011 o della frana di Bondo nel 2017. Dispone di truppe con istruzione ed equipaggiamento specifici (quattro battaglioni di salvataggio e un battaglione d’intervento d’aiuto in caso di catastrofe) che forniscono appoggio ad esempio nella lotta antincendio, nella protezione dalle piene, nella localizzazione, nel salvataggio e nell’evacuazione. In Svizzera soltanto l’esercito ha la capacità di trasportare grandi quantità d’acqua su lunghe distanze e di fornire quindi assistenza nello spegnimento di incendi di grande portata o di incendi industriali.

Una parte dell’equipaggiamento delle truppe di salvataggio per lo spegnimento di incendi di grande portata e di incendi industriali risale a più di 30 anni fa. Per determinate attrezzature quali le pompe acqua antincendio non è più possibile reperire i pezzi di ricambio. Anche i veicoli hanno raggiunto il termine della loro durata di utilizzazione e devono essere sostituiti. Solo l’acquisto di nuovo materiale può consentire alle truppe di salvataggio di fornire appoggio anche in futuro alle autorità in caso di catastrofe.

Per spegnere incendi di grande portata e incendi industriali trasportando le grandi quantità di acqua necessarie su distanze che possono raggiungere anche i sei chilometri, le truppe di salvataggio hanno bisogno di materiale speciale: pompe, tubi, passatubi per sormontare strade ed ostacoli nonché cannoni ad acqua per lo spegnimento vero e proprio. I militari impiegati necessitano inoltre di equipaggiamenti di protezione e apparecchi di protezione della respirazione. Il materiale viene trasportato sul luogo di intervento all’interno di contenitori intercambiabili e con veicoli portanti. Per gli incendi boschivi o industriali che coinvolgono liquidi infiammabili è necessaria una serie di altri materiali speciali. Tutti i sistemi devono essere conformi agli standard e alle norme vigenti in materia di sicurezza che si applicano anche alle forze di salvataggio civili.

Adeguando i sistemi agli standard prestazionali e tecnologici attuali si garantisce che:

  • l’esercito mantenga la qualità e la quantità delle prestazioni fornite nell’ambito dell’adempimento dei suoi compiti – in particolare l’appoggio alle autorità civili in situazioni di emergenza – al livello auspicato dai partner della Rete integrata Svizzera per la sicurezza.

  • vengano acquistati veicoli portanti e rimorchi conformi ai requisiti per assicurare una mobilità sufficiente delle forze d’impiego militari.

Entità dell’acquisto (95,7 mio. fr.):

  • 29 assortimenti trasporto acqua;
  • 16 assortimenti impiego antincendio;
  • 16 assortimenti cannoni ad acqua e accessori;
  • 16 assortimenti passatubi e accessori;
  • 18 assortimenti protezione della respirazione;
  • 35 assortimenti abbigliamento antincendio;
  • 8 moduli contenitori intercambiabili impiego incendi boschivi;
  • 4 moduli contenitori intercambiabili impiego incendi sostanze infiammabili;
  • 34 veicoli portanti;
  • 62 rimorchi a due assi per il trasporto di contenitori intercambiabili.

Logistica (13,1 mio. fr.), supplemento di rischio (3,4 mio. fr.) e rincaro (3,8 mio. fr.).
 

Oltre all’acquisto di nuovi sistemi sono state esaminate e scartate altre tre possibilità:

  • Rinuncia al rinnovo del materiale
    Senza il rinnovo dei propri sistemi, a partire dal 2025 le formazioni di salvataggio e di aiuto in caso di catastrofe perderebbero le loro capacità nell’ambito del trasporto dell’acqua e degli impieghi antincendio. All’interno della Rete integrata Svizzera per la sicurezza non vi sono altre organizzazioni partner (es. pompieri civili, protezione della popolazione) che possano sostituire le formazioni militari di salvataggio e di aiuto in caso di catastrofe per sinistri di grande portata o situazioni di emergenza. Non sarebbe realistico pensare di trasferire tale capacità a un’altra organizzazione in soli cinque anni. Anche questa operazione inoltre comporterebbe dei costi.

  • Rinvio delle misure proposte
    Il DDPS ha effettuato delle valutazioni per determinare per quanto tempo ancora le formazioni di salvataggio e di aiuto in caso di catastrofe potrebbero utilizzare il materiale i cui componenti non sono più disponibili sul mercato se le misure venissero rimandate. Si tratterebbe in particolare delle pompe acqua antincendio 83 e degli autocarri Saurer 10DM. Dalle valutazioni è emerso che dal 2025 sarebbe inevitabile mettere fuori servizio una parte dei sistemi oggi disponibili per utilizzarne i componenti come pezzi di ricambio. A partire dal 2025 il numero dei sistemi di impiego disponibili sarebbe quindi in graduale riduzione, e di conseguenza anche le prestazioni dell’aiuto militare in caso di catastrofe.

  • Sostituzione dei sistemi di impiego con altri mezzi
    Infine sono state effettuate delle valutazioni per verificare se fosse eventualmente possibile sviluppare la capacità con altri mezzi (es. aerei antincendio). Dalle valutazioni è però emerso che per il trasporto di grandi quantità di acqua su lunghe distanze al momento e nel prossimo futuro non vi sono alternative al sistema ormai collaudato composto di pompe, tubi flessibili e cannoni ad acqua. Gli aerei antincendio o gli elicotteri non sono ad esempio in grado di apportare quantità sufficienti di acqua sul luogo dell’incendio nei tempi richiesti.

Per la manutenzione annuale sono previsti 2,5 milioni di franchi. Siccome il rinnovo implica una riduzione del numero di assortimenti, la spesa resta pressoché invariata, nonostante le tecnologie siano più moderne.

L’istruzione si svolgerà di principio sulle piazze d’armi e d’istruzione delle truppe di salvataggio a Wangen a. A. (BE) e Epeisses (GE) e del battaglione d’intervento d’aiuto in caso di catastrofe a Bremgarten (AG). Le ristrutturazioni necessarie di padiglioni e villaggi d’istruzione sono state considerate nei progetti immobiliari già approvati per il risanamento della piazza d’armi di Wangen a. A. e della piazza d’istruzione di Epeisses.

Se necessario si procederà all’adeguamento o al riequipaggiamento (es. carica flottante) di altri stazionamenti della truppa e depositi.

La durata di utilizzazione prevista dei vari assortimenti è di 25 anni, quella degli autocarri di 15-20 anni e quella dei rimorchi di 20-25 anni. Fanno eccezione prodotti e componenti commerciali quali caschi di protezione o protezioni contro le cadute che hanno una durata di utilizzazione prescritta per legge di 10-15 anni.

La maggior parte del materiale da acquistare è disponibile sul mercato. Deve essere compatibile con pompe, tubi, cannoni ad acqua, apparecchi di protezione della respirazione ecc. già in dotazione all’esercito. Verranno dunque realizzati e testati dei modelli funzionali (prototipi). I relativi test di integrazione si svolgeranno in più fasi dal 2019 al 2021.

Una parte dei fornitori verrà scelta solo dopo l’approvazione dei crediti, perché per diverso materiale è necessario pubblicare un bando e svolgere una valutazione.

Prima di avviare una produzione in serie si verificherà, tramite una serie zero e prove presso la truppa, se i requisiti richiesti sono soddisfatti. Se il materiale è idoneo per la truppa verrà acquistato e introdotto gradualmente presso la truppa tra il 2024 e il 2027.

I veicoli portanti e i rimorchi costituiscono un’eccezione, dal momento che i fornitori sono già stati scelti e i contratti negoziati nel quadro di altri acquisti.

Prolungamento della durata di utilizzazione dei carri armati granatieri 2000

L’esercito deve mettere in conto che in caso di minacce ibride potrebbe ancora trovarsi ad affrontare truppe regolari avversarie che combattono in modo convenzionale. Per questo motivo anche in futuro l’esercito dovrà essere in grado di contrastare minacce militari. Le truppe di terra dovranno inoltre essere in grado di condurre un combattimento mobile. Oggi le truppe meccanizzate assicurano questa capacità anche con i carri armati granatieri 2000, che vengono utilizzati insieme ai carri armati 87 Leopard. Il carro armato granatieri 2000, che continua ad essere tra i migliori della sua categoria a livello mondiale, è il sistema d’arma principale dei granatieri carristi. Si tratta di un mezzo cingolato che viene impiegato sia come veicolo di comando che come veicolo da combattimento. L’esercito dispone di 154 carri armati granatieri per il trasporto di truppe e 32 carri armati granatieri di comando per la condotta mobile.

I costi per la rimessa in efficienza dei carri armati granatieri, che hanno quasi 20 anni, aumentano man mano che questi invecchiano. Alcune componenti non sono più reperibili sul mercato. Le carenze che ne derivano riducono la disponibilità dei veicoli al punto che a partire dal 2023 circa potrebbe essere impossibile impiegare la flotta al completo. Alcuni veicoli dovrebbero essere messi fuori servizio e cannibalizzati. Per poter continuare a disporre della flotta nella sua dimensione attuale il DDPS dovrà avviare, a partire dal 2020, il prolungamento della durata di utilizzazione.

Il prolungamento della durata di utilizzazione ha come obiettivo primario il rinnovamento di componenti che non sono più reperibili sul mercato. Le componenti di cui è prevista la sostituzione sono i seguenti: sistemi computerizzati e display, sistema di informazione del veicolo, sistema di telecamere, telecamera termica, rinforzo del telaio, generatore e climatizzatore.

Un altro obiettivo è il riapprovvigionamento delle scorte di pezzi di ricambio, che al momento sono sufficienti solo fino all’inizio degli anni 2020. Il prolungamento della durata di utilizzazione consente da un lato di garantire la disponibilità dei veicoli fino al 2040 circa, e dall’altro di stabilizzare al livello dei primi anni di utilizzo i costi per la manutenzione, la rimessa in efficienza e il servizio delle modifiche.

Nel quadro delle misure previste molte parti dei veicoli verranno smontate. In tali condizioni è possibile procedere ad eventuali manutenzioni e rimesse in efficienza comunque necessarie.

I carri armati granatieri 2000 dispongono già oggi di impianti di istruzione, che consentono di trasmettere contenuti anche complessi e di ridurre al minimo i tragitti nel traffico stradale e gli esercizi al di fuori delle piazze d’armi. La sostituzione di varie componenti del veicolo rende necessario anche l’adeguamento degli impianti di diagnosi e di istruzione.

Le misure previste non sono volte a incrementare l’efficienza bellica dei carri armati granatieri, ma servono a mantenere le capacità attuali. Tuttavia, grazie a vari miglioramenti tecnici, in futuro questi veicoli potranno essere impiegati in modo più efficace in zone densamente edificate. Il nuovo sistema di telecamere consente ad esempio una panoramica a 360° intorno al veicolo. Anche l’installazione di un nuovo apparecchio a immagine termica e di una telecamera notturna ad alta risoluzione miglioreranno la capacità d’impiego del sistema in condizioni di scarsa visibilità. Tali misure, insieme ai miglioramenti apportati dagli intensificatori di luce residua e dagli apparecchi a immagine termica acquisiti nel quadro del messaggio sull’esercito 2019, aumenteranno la capacità d’impiego dell’esercito sia di giorno che di notte. Da quando i veicoli sono stati acquistati, 20 anni fa, anche le parti di microelettronica e i software si sono evoluti. La sostituzione di componenti migliorerà la stabilità del sistema e semplificherà i futuri aggiornamenti del software.

Attualmente il prolungamento della durata di utilizzazione dei carri armati granatieri 2000 risulta più economico rispetto all’acquisto di nuovi carri armati granatieri ruotati. Le misure proposte consentono di continuare a utilizzare i carri armati granatieri attuali fino al 2040 circa. Ciò permette di mantenere il valore degli investimenti realizzati finora. Mettere fuori servizio prematuramente i carri armati significherebbe gestire le risorse disponibili in modo non economico, soprattutto perché i carri armati granatieri 2000 continuano ad essere tra i migliori della loro categoria a livello mondiale. Inoltre nei prossimi anni la tecnologia dei carri armati granatieri ruotati si svilupperà. L’esercito dà la priorità al rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo e non può acquistare contemporaneamente anche nuovi carri armati granatieri ruotati.

Entità dell’acquisto (324,8 mio. fr.):

  • prolungamento della durata di utilizzazione di 154 carri armati granatieri 2000;
  • prolungamento della durata di utilizzazione di 32 carri armati granatieri di comando 2000;
  • adeguamento di simulatori.

Logistica (70,7 mio. fr.), supplemento di rischio (12,8 mio. fr.) e rincaro (29,7 mio. fr.).
 

Oltre al prolungamento della durata di utilizzazione sono state esaminate altre quattro possibilità:

  • Sostituzione dei carri armati granatieri 2000
    La sostituzione dei carri armati granatieri 2000 consentirebbe ad esempio di acquistare un veicolo più leggero e più mobile. Questo sarebbe più adeguato allo stato attuale della tecnica, alla minaccia e all’ambito di impiego odierni. Tuttavia con i 438 milioni di franchi previsti non sarebbe possibile acquistare veicoli nuovi in quantità nemmeno lontanamente paragonabili a quelle oggi disponibili. Se ad esempio il carro armato granatieri 2000 venisse sostituito con un carro armato granatieri ruotato con capacità simili, per lo stesso prezzo si potrebbero acquistare al massimo 80 nuovi veicoli, ovvero neanche la metà di quelli necessari per l’equipaggiamento delle formazioni meccanizzate. Si genererebbero dunque lacune notevoli a livello di equipaggiamento o in alternativa riduzioni delle formazioni di combattimento. La sostituzione di un sistema con uno nuovo dopo neanche 20 anni di utilizzo sarebbe inoltre discutibile anche dal punto di vista della sostenibilità. I carri armati granatieri 2000 sono altresì tra i più performanti al mondo e anche molte altre forze armate li stanno ancora utilizzando.

  • Rinuncia/rinvio del prolungamento della durata di utilizzazione
    Con la rinuncia al prolungamento della durata di utilizzazione o il rinvio di quest’ultimo la disponibilità si ridurrebbe notevolmente anno dopo anno. A partire dal 2023 occorrerebbe disattivare alcuni veicoli. Ne deriverebbero lacune a livello di capacità e di equipaggiamento. In questo preciso momento il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo, prioritario dal punto di vista militare, vincola le risorse finanziarie dell’esercito. Un nuovo sistema potrebbe essere acquistato non prima della fine di questo decennio.

  • Riduzione della disponibilità della flotta
    Questa possibilità prevederebbe la disattivazione di una parte dei veicoli attualmente disponibili, dai quali verrebbero prelevati pezzi di ricambio per i veicoli ancora in uso. Il vantaggio di tale opzione risiederebbe nell’utilizzo di componenti già conosciute, ma il fatto che la truppa potrebbe utilizzare sempre meno carri armati granatieri avrebbe un impatto incisivo sull’istruzione e sull’impiego, con conseguente riduzione delle capacità prestazionali nell’ambito della difesa.

Le spese di manutenzione annuali ammonteranno a 12 milioni di franchi. Rispetto allo stato attuale, ciò equivale a una diminuzione dell’onere annuale pari a 4 milioni di franchi.

I carri armati granatieri 2000 verranno utilizzati presumibilmente fino al 2040.

Il prolungamento della durata di utilizzazione richiede una conoscenza del tipo di veicolo che solo il produttore possiede. Si prevede quindi di affidare l’incarico di mandatario principale alla ditta produttrice BAE Systems Hägglunds. Basandosi su un veicolo nella configurazione al momento disponibile nell’Esercito svizzero, BAE Systems Hägglunds ha realizzato un prototipo sul quale sono state installate le nuove componenti. Nell’ambito dei test svolti con questo prototipo sono state individuate varie lacune. Una volta eliminate le lacune il prototipo sarà definitivo e la maturità per la produzione in serie verrà raggiunta nei tempi previsti.

Da quando l’Esercito svizzero utilizza i carri armati granatieri 2000, la RUAG è incaricata della loro manutenzione industriale e della rimessa in efficienza. BAE Hägglunds considera la RUAG il suo più importante fornitore, che si occuperà della produzione in serie nel suo stabilimento di Thun.

Tra il 2021 e il 2026.

Attualizzazione degli aerei PC-21

Con i Programmi d’armamento 2006 e 2010 sono stati acquistati otto aerei PC-21 della ditta Pilatus. Questo velivolo ad elica serve per addestrare i piloti che non hanno esperienza con gli aviogetti e consente loro, al termine dell’istruzione, di passare direttamente agli F/A-18 o ad altri aerei da combattimento che verranno utilizzati in futuro. L’istruzione con i  PC-21 è nettamente più economica e ha un minor impatto ambientale rispetto a quella svolta con gli aviogetti di addestramento.

Poiché però determinate componenti non possono più essere acquistate e altri utenti di questi aerei non utilizzano la stessa configurazione, sono necessari adeguamenti dei velivoli e dei simulatori. Oggi le Forze aeree svizzere utilizzano ancora componenti dei PC-21 che nessun altro utente di questi aerei impiega più. La possibilità di svolgere la manutenzione e il mantenimento dell’efficienza di tali componenti è limitata nel tempo e la manutenzione dei velivoli sarà sempre più complicata e costosa. Vi è inoltre il rischio che altri produttori di componenti interrompano la fornitura dei servizi al momento offerti, tanto più che una flotta così piccola non risulta particolarmente interessante dal punto di vista economico.

Negli ultimi 10 anni il sistema di istruzione PC-21 è stato costantemente sviluppato. Nel quadro delle misure previste le Forze aeree svizzere adotteranno dei miglioramenti del sistema che sono stati sviluppati per le forze aeree australiane. Le Forze aeree svizzere potranno beneficiare di uno stock di pezzi di ricambio condiviso. Le Forze aeree francesi adottano la stessa configurazione per i loro PC-21.

Il pacchetto delle misure comprende adeguamenti supplementari e specifici per la Svizzera, la cui necessità è dettata dalla topografia del nostro Paese e dall’elevata intensità del traffico aereo. L’installazione di un sistema di rilevamento degli ostacoli e di un sistema di allarme del traffico aereo migliorerà notevolmente la sicurezza dei PC-21 dal punto di vista della tecnica aeronautica. Entrambi i sistemi sono indispensabili per un sistema di addestramento moderno: avvertono del pericolo di collisione al suolo e con altri velivoli. La maggior parte delle operazioni di sviluppo e di omologazione dei singoli sistemi della nuova configurazione è già stata eseguita e le relative spese pagate. Tali operazioni non dovranno più essere eseguite una seconda volta. Con le misure previste i  PC-21 verranno adeguati alle esigenze militari e civili odierne e resi idonei al volo fino alla fine del 2035.

La soluzione proposta rispecchia la configurazione attuale di circa tre quarti degli aerei PC-21 impiegati in tutto il mondo. Per i futuri lavori di manutenzione le Forze aeree svizzere potranno quindi beneficiare di condizioni migliori. Allo stesso tempo con tale variante vengono soddisfatte le esigenze attuali in materia di tecnica aeronautica e la sicurezza viene adeguata agli standard odierni.

Entità dell’acquisto (40,3 mio. fr.):

  • attualizzazione di 8 aerei PC-21;
  • attualizzazione del simulatore del PC-21.

Logistica (3,2 mio. fr.) e supplemento di rischio (1,5 mio. fr.).
 

Sono state esaminate altre possibilità con configurazioni differenti, che sono però poi state scartate perché utilizzate solo da pochi utenti nel resto del mondo.

Le spese di manutenzione annuali ammontano a 5,1 milioni di franchi. Rispetto allo stato attuale, ciò equivale a un onere supplementare annuo pari a 0,1 milioni di franchi.

Con le misure previste i PC-21 verranno resi idonei al volo fino alla fine del 2035 e adeguati alle esigenze militari e civili odierne.

Dopo la fase di sviluppo nel 2017, l’anno seguente è stato poi testato un prototipo realizzato con uno degli aerei PC-21. Tenendo conto dei risultati dei test, a fine giugno 2019 Pilatus ha presentato un ultimo adeguamento dell’offerta in vista della trasformazione della flotta. La trasformazione degli altri sette aerei è prevista tra il 2021 e il 2024.