Il Parlamento intende concedere maggiori risorse finanziarie all’esercito
A partire dal 2023 vi è l’intenzione di aumentare gradualmente le uscite per l’esercito affinché al più tardi nel 2030 ammontino ad almeno l’1 per cento del prodotto interno lordo. Dopo il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati sostiene una mozione in questo senso.
02.06.2022 | Comunicazione DDPS, Marco Zwahlen
«La guerra in Ucraina ha dimostrato che in Europa le guerre si fanno ancora con armi di fanteria, carri armati, artiglieria, aerei da combattimento ecc.», ha spiegato la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) motivando la sua mozione. Dal 1990 le spese per l’esercito sono state continuamente ridotte passando dal 15,7 al 6,8 per cento delle spese della Confederazione nel 2019. Nel 1990 l’1,34 per cento del PIL era investito nell’esercito, nel 2019 questa percentuale è scesa allo 0,67 per cento. Secondo la CPS-S l’esercito presenta pertanto un ritardo a livello di ammodernamento. Le formazioni dell’esercito non sono sufficientemente equipaggiate. Occorre invertire questa tendenza il più rapidamente possibile.
Portare avanti il processo di modernizzazione
La maggioranza del Consiglio degli Stati condivide il parere della sua commissione. Con 32 voti contro 11 il Consiglio degli Stati chiede quindi al Consiglio federale di aumentare le risorse per l’esercito. Ciò dovrà avvenire gradualmente, dato che a causa delle prescrizioni del freno all’indebitamento, le finanze della Confederazione non tollerano alcuna manovra affrettata. La pianificazione finanziaria della Confederazione dev’essere orientata verso un aumento progressivo delle spese per l’esercito a partire dal 2023, per arrivare all’1 per cento del PIL al più tardi nel 2030. L’aumento progressivo del budget dell’esercito permette di portare avanti più rapidamente il processo di modernizzazione, di colmare le lacune esistenti e di accelerare i progetti di acquisto. Con un simile aumento è inoltre possibile effettuare investimenti mirati e pianificazioni precise.
La minoranza non è di principio contro eventuali misure nell’ambito della sicurezza, ma sottolinea che un eventuale aumento delle spese per l’esercito debba essere discusso in un quadro più ampio e tenere conto della visione di insieme. Per questa ragione ritiene necessario effettuare innanzitutto un’analisi approfondita dell’attuale situazione di conflitto e delle sue ripercussioni. Solo così sarà possibile far fronte alle necessità dell’esercito con misure mirate.
Il DDPS prevede di redigere un’analisi della guerra in Ucraina.
Il Consiglio federale sostiene la mozione
Il Consiglio federale sostiene l’aumento graduale richiesto delle spese per l’esercito. «I passi intermedi che porteranno all’aumento delle spese per l’esercito dipenderanno dalla pianificazione finanziaria, dato che l’aumento annuale del budget naturalmente deve essere in linea con il freno all’indebitamento», ha sottolineato la ministra della difesa Viola Amherd. Dalla pianificazione finanziaria attuale risulta che nel 2023 possono essere messi a disposizione nel budget della Confederazione 300 milioni di franchi. «I passi successivi saranno coordinati con l’evoluzione delle finanze della Confederazione.» In tal modo anche gli altri settori di compiti potranno essere sviluppati adeguatamente. Il Parlamento potrà decidere gli importi concreti nel quadro dei futuri messaggi sull’esercito e dei preventivi.
Il capo del DDPS ha spiegato inoltre che l’aumento delle spese per l’esercito permetterà di rinnovare sistemi fondamentali prima di quanto previsto. «Ad esempio l’ammodernamento dei mezzi per le attività di esplorazione, l’aiuto alla condotta e le truppe di terra verrà anticipato». Si tratta di progetti maturi, già valutati o pianificati. Ora si intende accelerare gli acquisti.
La mozione è accolta
Il 9 maggio 2022 il Consiglio nazionale ha approvato una mozione identica della sua Commissione della politica di sicurezza. La mozione è pertanto accolta.